martedì 4 novembre 2025

I Nuovi Grandi Filosofi del Canone RAI e un perchè

By Bloggorai ©

Dogma: Principio fondamentale, verità universale e indiscutibile o affermata come tale (Treccani)

Abbiamo titolato nei giorni scorsi “Avanti con le Riforme. Indietro con la Democrazia”. Per una non troppo singolare coincidenza, la riforma della Giustizia che in questi giorni fa tanto esultare il Governo Meloni si accompagna e si sovrappone alla riforma della Rai che potrebbe andare in Aula entro la fine dell’anno. Due temi tanto cari e congiunti ad una vecchia storia di P2 troppo facilmente e opportunamente dimenticata o sottovalutata. I due temi trovano un punto di congiunzione nel disegno, nella visione, di ricondurre tutto sotto il controllo dell’esecutivo.

La riforma Rai oggi in discussione al Senato punta esattamente in quella direzione: assicurare il controllo anzitutto economico prima ancora che editoriale del Servizio Pubblico.

Il “canone Rai” è un dogma per la sopravvivenza del Servizio Pubblico? Cominciamo a dire che certamente non è un dogma per la Lega che da anni persegue l’obiettivo di eliminarlo (proposta di riduzione progressiva del 20% annuo). Non lo è per tanti italiani che lo considerano un odiato balzello (nel 2011 un sondaggio ANCI la davano al 45%). Non lo è per alcuni esponenti del PD (Boccia, attuale vicesegretario nazionale in ANSA del novembre 2019) come forse pure per il commissario AgCom Giacomelli (quota PD) che si era speso molto per la sua riforma (poi mai avvenuta). Non lo è per il M5S che a luglio 2019 (proposta Paxia) sosteneva che “Il canone Rai è un’odiosa tassa, anacronistica, iniqua, socialmente ingiusta”. In epoca recente, il tema è stato ripreso ed aggiornato con la proposta di sostituzione con la fiscalità generale (vedi Bevilacqua 2024). Non è un dogma (o forse non era fino a due anni addietro) per Giampaolo Rossi, attuale AD Rai (Prima Com. di luglio 2023). Magari, nel frattempo, ha cambiato idea.

Già. Ma allora per chi è un dogma? Certamente lo è per Pier Silvio Berlusconi: vedi dichiarazioni del dicembre 2024 “Io penso che la proposta di diminuire il canone sia una mossa abbastanza di propaganda: se togli 20 euro dal canone e poi devi recuperare 430 milioni dalla fiscalità generale, togli da una tasca e riprendi dall'altra, la sostanza non cambia”. Per chi altro il canone Rai non si tocca, anzi, si dovrebbe certezza della sua stabilità e importo? Certamente lo prevede l’EMFA (European Media Freedom Act) all’art. 5 dove si dispone che “…i media di servizio pubblico dispongano di risorse finanziarie adeguate, sostenibili e prevedibili per l'adempimento della loro missione di servizio pubblico nonché tali da salvaguardare l'indipendenza editoriale”. Non finisce qui ma andiamo avanti

Veniamo ad oggi. Come noto, la Legge di Bilancio sembra non aver toccato il tema canone 2026, quindi si lascia intendere che rimarrà invariato a 90 Euro. Sembra, appunto sembra. Forse così non è. Appunto, la riforma incombe ed è difficile immaginare che il tema possa essere "banalmente" accantonato, salvo dover ammettere che per ora, per quest’anno, la congiuntura politica deve necessariamente essere favorevole a Rossi, a questo Cda. Rossi, questo Cda, hanno bisogno come il pane oggi più che mai dei 90 euro garantiti dal canone. Le altre risorse indispensabili per “tirare a Campari” non ci sono e non ci saranno in tempi brevi. Come abbiamo scritto più volte: i due dossier Ray Way e Piano immobiliare sono al palo e non si prevedono soluzioni a breve. La Digital Media Company (of course, NON di Servizio Pubblico, se ne sono ben guardati – tutti - da scriverlo nel Contratto di Servizio) se la sognano con questi chiari di luna. Ecco perché “primum vivere, deinde philosophari” ed ecco ancora un possibile senso profondo della “visita istituzionale” di Rossi alla Camera avvenuta nei giorni scorsi.

Dunque, come stanno le cose a proposito del canone nel contesto della riforma Rai? Semplice. L’art. 6 del testo congiunto dei partiti di governo prevede che “… l'ammontare del canone di abbonamento di cui al primo periodo non può subire una variazione negativa se non in presenza di condizioni eccezionali debitamente motivate, che comportino la riduzione delle esigenze di finanziamento. Ogni variazione in riduzione deve essere accompagnata da una relazione tecnica trasparente e verificabile, redatta secondo criteri oggettivi e coerenti con gli obblighi europei in materia di pluralismo, indipendenza editoriale e stabilità economica delle emittenti pubbliche. In ogni caso, qualunque variazione in negativo dell'ammontare del canone non può superare il 5 per cento rispetto all'importo dell'anno precedente”. Per questo articolo è stato presentato un emendamento della Lega che prevede l’innalzamento della soglia al 15%.  Che significa? Anzitutto che implicitamente si prevede la possibile riduzione del canone indipendentemente dal vincolo legislativo che definisce la sua natura come imposta di scopo. Poi, si prevede che possa subire una “variazione negativa … accompagnata da una relazione tecnica trasparente ...” ma non si specifica chi la deve redigere e con quali parametri. Quale altro “ente” può essere se non il Ministero competente, ovvero Giorgetti, ovvero la Lega? Aver alzato la soglia dal 5 al 15% di possibile riduzione la dice lunga sulla trattativa che si potrà aprire nelle prossime settimane.

Ma se a destra le idee sono chiare e vedremo se realizzabili, a sinistra regna la confusione: come abbiamo scritto e giova ripeterlo, gli emendamenti presentati sulle risorse e sul canone sono sotto il segno improponibile. Da un lato viene definito e assicurato da “stanziamento di risorse statali” e dall’altro “a base quinquennale scorrevole anno per anno” (emend. 6.2 e 6.3). Delle due l’una: o le risorse sono garantite dalla fiscalità generale o dal canone.

Bloggorai@gmail.com

Ps: ci sono importanti aggiornamenti sul tema dell’attentato a Ranucci. Questa mattina audizione in Commissione Antimafia: "Il giornalista di Report ha chiesto di spegnere audio e telecamere dopo una domanda dell’ex magistrato e senatore M5S, Roberto Scarpinato".

Perchè Ranucci ha chiesto la secretazione???

Rimanete sintonizzati

 

Nessun commento:

Posta un commento