Il sospetto dovrebbe quantomeno indurre soprattutto i
partiti politici a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire
onesti facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti
comunque da episodi o da fatti inquietanti anche se non costituenti reati.
Paolo Borsellino, gennaio 1989
Difficile iniziare questa settimana. Proviamo a fare due
passi indietro. Il primo è dello scorso 3 novembre quando abbiamo titolato con “RAI
e Autorità: chi garantisce cosa?” (da rileggere https://bloggorai.blogspot.com/2025/11/rai-e-autorita-chi-garantisce-cosa.html
) e abbiamo riferito di quanto potuto facilmente riscontrare: le
Autorità di garanzia e controllo (AgCom, Privacy, Mercato e concorrenza e
Consob) sono nominate con una forte caratura “politica” ovvero i nomi forniti
direttamente dalle segreterie dei partiti, allo stesso modo con cui sono stati indicati
gli attuali 4 consiglieri Rai (Fdi, Lega, M5S e AVS), contravvenendo pure le
chiarissime indicazioni dell’EMFA che seppure a quel tempo, 26 settembre 2024, non
ancora in vigore erano pur sempre già chiaramente definite.
Come si possa “garantire” autonomia e indipendenza con tali
presupposti è un mistero. Bloggorai lo ha scritto innumerevoli volte e si è
impegnato a fondo nel sostenere il tema dell’adozione obbligatoria dei “criteri”
aperti, trasparenti e non discriminatori per la scelta degli amministratori
pubblici. Abbiamo visto, è palese, è noto a tutti che invece che Tizio o
Caia sono indicati da un Governo di turno e ripartiti “fifty fifty” con la
politica.
Il secondo passo indietro è recentissimo, ieri sera, quando è
andata in onda la tanto attesa puntata di Report. Tanto attesa perché ieri mattina
i titoli dei giornali erano tutti più o meno sul genere “Il Garante contro Ranucci … bloccate
la trasmissione e in particolare il servizio su Meta e la sanzione di 40 milioni
contro Meta poi svanita nel nulla”. Cosa è successo? È successo anzitutto che buona
parte della trasmissione, per oltre un’ora e mezza, è trascorsa con servizi certamente
importanti (gli abiti usati, uno scandaletto sul Salieri Circus Festival e sulla
presidente dell’Antimafia, Chiara Colosimo, prima fotografata insieme ad un noto
terrorista nero e poi accanto al busto di Mussolini e si è scusata “E’ una
stronzata”).
Ma il bello, il malloppo della puntata è iniziato intorno alle
22.30 ed ha colpito duro il cuore del Garante della Privacy e tutti i suoi
componenti. Ha colpito al cuore delle sue spese di finanziamento e di
rappresentanza e, ancor più ha colpito al cuore del suo “funzionamento” a
corrente alternata, rapido come il fulmine o lento come una lumaca a seconda di
opportunità e convenienza.
Ricordiamo chi sono e da chi sono stati “espressi” i commissari
della Privacy: da rileggere attentamente con la penna rossa in mano l’articolo de
L’Espresso di luglio 2021 “ https://lespresso.it/c/attualita/2021/7/26/il-governo-sbatte-contro-il-garante-della-privacy-anche-per-un-pugno-di-euro/12240
). In sintesi: Pasquale Stanzione (Presidente): La sua nomina nel 2020 è stata
frutto di un accordo politico tra le forze che sostenevano il Governo Conte II
(principalmente Movimento 5 Stelle e Partito Democratico). Ginevra Cerrina
Feroni: Costituzionalista ed esperta di diritto pubblico comparato, la sua
nomina è stata proposta e sostenuta dalla Lega di Salvini. Agostino Ghiglia:
Avvocato, la sua nomina è stata sostenuta dalla coalizione di centrodestra, in
particolare da Fratelli d'Italia. Guido Scorza: Avvocato e giurista esperto di
diritto delle nuove tecnologie e blogger, la sua nomina è stata sostenuta dal
Movimento 5 Stelle. Nota bene: il “giro” degli avvocati è molto forte.
La trasmissione si è conclusa con una frase di Ranucci: “…
nessuno ha avuto un rigurgito di coscienza …” ??? NO, nessuno lo ha avuto e
nessuno si pone il problema. Allo stesso modo con cui nessuno (pochi in verità)
si è posto il problema o se lo pone tutt’ora dell’attuale Cda Rai (senza
presidente da oltre un anno).
Care lettici, cari lettori ... è obiettivamente difficile scrivere
ancora su questi temi quando si pone un tema di “coscienza”. È del tutto evidente
che ognuno ha la sua propria. Ognuno ha la sua “specifica” morale (mores,
regole) alla quale obbedisce privatamente. Ma qui non siamo in presenza di una
dimensione privata ma della gestione di un bene pubblico: la democrazia.
Ci aspettiamo che il “rigurgito di coscienza” auspicato da
Ranucci ieri sera possa esserci dapprima da parte di PD e M5S: fateli dimettere
tutti, subito, a priori, prima ancora degli esiti degli accertamenti giudiziari o di improbabili sviluppi politici.
ps: ieri è avvenuto un fatto molto importante alla BBC, ne parleremo presto.

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