“Il coma farmacologico della televisione italiana”
(N. Delbecchi, Fatto Quotidiano di oggi)
vedi pure Post di ieri:
https://draft.blogger.com/u/1/blog/post/edit/831302623594074972/4585730855473200056
In coma ci siamo tutti, storditi e confusi da una situazione politica nazionale e internazionale brutta, cattiva e bastarda. Non si vede nulla che possa andare per il verso giusto. Nel migliore dei casi, si spera che “tutto possa andare bene”.
Perché dovrebbe
andare meglio la televisione italiana? Perché questa Rai dovrebbe andare bene? Perché
chi gli gira intorno, la politica e le Associazioni nonché gli altri ormai pochi,
anziani, stanchi e delusi si dovrebbero occupare ancora dei temi e problemi del
Servizio Pubblico del quale sembra che interessa solo pochi intimi? Anche chi
gli gira dentro non sta meglio. Tra programmi che inanellano sberle come fosse
acqua fresca e traslochi complicati, tra mancanza di presidente, Intelligenza
Artificiale ad uso e consumo delle Accademie e Sanremo a rischio di estinzione non
sanno più che pesci prendere.
Prima almeno potevamo dire “dentro Viale Mazzini” ora nemmeno
più quello: non sappiamo più bene dove sia collocata la Rai, logisticamente e metaforicamente parlando.
Per estensione: perché leggere ancora Bloggorai?
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