Care lettrici, cari lettori …
Ieri non abbiamo pubblicato il Post che da ormai quasi sette
anni ogni mattina propone un tema, una riflessione, sulla Rai e sul Servizio Pubblico.
C’era e c’è una buona ragione: in Bassa Val Tiberina, e non solo, questi sono
forse i giorni più belli dell’anno. È arrivata la benedetta Primavera!!! È tutta
una meraviglia, uno stupore per osservare la terra che si risveglia in tutta la
sua forza, la sua energia, i suoi colori, i suoi profumi. È sufficiente sedersi
sull’erba e vederla crescere per mettere in secondo piano il resto del mondo. Eppure, tempo agricolo non ammette pause: c’è da finire la potatura degli olivi, da
pulire sotto la vigna, fare manutenzione agli attrezzi e al trattore in particolare,
trapiantare, seminare, concimare, mettere a dimora la nuova insalata, sistemare
la legna e pulire il camino e, infine, l’ultima passione: le api. È un amore
improvviso verso questo creature fondamentali, animali sorprendenti e
stupefacenti. In questi giorni le bottinatrici iniziano a pascolare la
ricchezza dei fiori di campo, del rosmarino e dei tanti altri fiori di pesco,
di ciliegie e di albicocche. Nel frattempo, dentro gli alveari, le famiglie “orfane”
di nuova formazione stanno accudendola nuova regina.
Insomma, potete capire bene a questi giorni meravigliosi occorre
dedicare il massimo della nostra energia e attenzione e ci può stare che la Rai
possa andare in secondo piano.
Però, un paio di pensieri sarà pure necessario annotarli. “Non
l’hanno visto arrivare”, nessuno si era accorto per tempo che in Europa, quell’Europa
che piace tanto, stava preparando il Media Freedom Act. Eravamo nel 2022 quando
a Bruxelles hanno elaborato la prima bozza del MFA che poi è atterrato a
dicembre 2023 con l’accordo politico e infine pubblicato a maggio 2024. Tutti sapevano
o almeno avrebbero dovuto sapere per tempo e invece è arrivato inatteso, sorprendente,
solo a poche settimane dopo la pubblicazione. Tant’è che le diverse proposte di
legge di riforma della Rai pressoché lo ignorano totalmente (salvo quella del
M5S). Che ora qualcuno casca dall’albero del pero e invoca, seppure giustamente, di
applicarlo appare talvolta stucchevole. occorre qualcosa di più.
Altro pensierino dello stesso tenore: ci potevate pensare
prima. Il Consiglio di Stato ieri ha respinto la richiesta di sospensiva formulata
dalla Rai per il ricorso al TAR sul prossimo Sanremo. Ora la parola ai giudici
per il prossimo 22 maggio. E poi si vedrà. era ed è tutto noto da tempo, da
decenni, e solo ora si comincia ad avvertire un certo panico: e se mai la Rai dovesse
perdere il festival? Saranno dolori.
E così succede che, talvolta, leggiamo di facili entusiasmi per il “successo”
di Rai Uno per gli ascolti del prime time con il gioco dei pacchi o con le fiction
destinate agli allegri ospiti di Villa Arzilla oppure perché si legge qualche centinaia
di visualizzazioni in più nella Total Audience. La Digital Media Company???
bloggorai@gmail.com
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