mercoledì 2 aprile 2025

RAI: i suoi polli e le sue volpi mentre i telespettatori invecchiano

 

by Bloggorai ©

Assemblea di volpi ... strage di galline!

Cominciamo da ieri. Il Sole, a firma Andrea Biondi, ha pubblicato una lunga e interessante intervista ad Antonio Marano, “presidente” anziano/facente funzioni Rai e, contemporaneamente, presidente effettivo di Confindustria RadioTV (CRTV). E già balza subito all’attenzione una leggera (eufemismo) anomalia: l’organizzazione imprenditoriale associa tutti i broadcasters nazional e quindi anche tutti i diretti concorrenti della Rai. È ragionevole presumere che gli interessi, le strategie e gli obiettivi non siano del tutto omogenei tra i diversi soggetti interessati e che quindi, ad esempio Rai e Mediaset perseguano progetti diversi e financo contrapposti tra loro (ad esempio la raccolta pubblicitaria). Come si possano “tutelare” e conciliare tutte le parti in causa a noi pare un mistero. Tant’è che lo stesso Marano ieri, appunto, mette le mani avanti e dichiara secco “Non parliamo di Rai” ed aggiunge poi una frasetta sibillina e significativa: “Aspettiamo che la Commissione di Vigilanza nomini Simona Agnes”.

Già, è meglio così, meglio per lui non parlare di Rai. Ora però, è noto a tutti che Marano è considerato un “vecchio volpone” e profondo conoscitore delle faccende Rai e che quindi conosce bene i suoi polli e il suo pollaio, nonché le altre volpi che gli girano intorno. Sa bene, benissimo, quindi che la nomina della Agnes non c’è e non ci sarà per molto tempo ancora. Lo sa, o dovrebbe sapere, talmente bene che, sembra, pare, dicono e così ci riferiscono, che già da qualche tempo si è lasciato “sfuggire” un suo “personale” convincimento: la nomina (e vedremo se sarà la Agnes) semmai avvenisse potrà esser solo in autunno e contestuale alla presentazione di un progetto di riforma della Rai presentata dal Governo (che ancora in Commissione Senato non esiste). Marano però, forse, è informato pure del fatto che la “famigerata” riforma Rai è in altissimo mare e che difficilmente potrà avere una sembianza pure in autunno. Ad essere ottimisti, una volta calendarizzate le audizioni e, forse, perfezionato un testo da “larghe intese” (ed è tutto dire) in grado di reggere un vasto consenso parlamentare (altrimenti che riforma sarebbe?) se tutto va bene, se ne parlerà nel prossimo anno, ovvero alla vigilia del voto politico e del rinnovo della Concessione RAI del 2027. Blogorai lo ha scritto per tempo non sospetto.  Le proposte attuali, come abbiamo scritto più volte, oramai sono vecchie e superate dall’EMFA che, non a caso, non viene mai citato e che pure entrerà pienamente in vigore dal prossimo luglio. Ci sembra assai complicato che, semmai fosse verosimile, la “visione” autunnale di Marano possa prendere forma. Magari, nel frattempo, si potrebbero affacciare altre ipotesi (guarda un pò!) come quella anticipata dal leghista Candiani nei giorni scorsi “Tajani, basta con Agnes. Il presidente Rai è Antonio Marano”. Forza Italia ha fatto sapere che non è d’accordo e che la Agnes rimane candidata. Però, chi vuole capire capisce e questa sera si capirà di più: è stata anticipata la Vigilanza per l’ennesimo tentativo di votazione sulla presidenza. Vedremo.

Veniamo ad oggi. La Rai non è una televisione per giovani e questo ormai lo sappiamo da tempo. Per certi aspetti, qualcuno nell’ex Viale Mazzini (in attesa di poter dire Viale C. Colombo) è un progettista editoriale avveduto ed informato: è verosimile supporre che legge ogni anno il Report ISTAT sulla situazione demografica del Paese e adegua e conforma ad esso l’offerta di Servizio Pubblico radiotelevisivo. Gli ultimi dati, pubblicati nei giorni scorsi, ci dicono in poche parole che gli italiani sono sempre di meno e sono sempre più “adulti”. Aumentano i giovani italiani, qualificati e laureati, che fuggono all’estero e più o meno dello stesso numero aumentano le persone di altre nazionalità residenti nel nostro Paese. Aumentano il numero delle famiglie che però, al 36%, sono costituite da una sola persona e, in parallelo, diminuiscono i matrimoni e il tasso di fecondità. C’è tanto da riflettere in questi brevissimi tratti ma sufficienti per porli in relazione a quello che passa il “convento” Rai.

Il complesso dell’offerta editoriale Rai è rivolta sostanzialmente ad un pubblico “maturo”: alla fine dello scorso anno circa l’85% del suo pubblico è composto da over 45 di cui ben il 55% over 65 (dati Auditel dicembre 2024). Si capisce bene allora la scelta di programmare fiction su Peppino di Capri e intrattenimento del calibro di “The Voice Senior” oppure “Ne vedremo delle belle”. Si capisce ben poi perché la Stampa ha titolato nei giorni scorsi “Il Primato di Rai Uno” dove si legge che è tale perché la rete regge da sola il 63% il primato del primetime dove, per inciso, la trasmissione di punta è il gioco dei pacchi. Tradotto in soldoni: quella che vorrebbero che fosse le Digital Media Company del prossimo futuro si regge grazie a questa offerta editoriale, a questo pubblico, concentrato prevalentemente su una sola rete. Non parliamo delle altre reti, di RaiDue in particolare, dove per sbaglio abbiamo visto l’altra sera la trasmissione della Marcuzzi: una tragedia pagata cara con un ascolto di poco superiore al 3%.

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P.s. Avvertite la Sciarelli: chi ha visto i consiglieri Rai di “opposizione”???  

 

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