domenica 25 giugno 2023

La sabbia negli occhi sul futuro della RAI



La grande attenzione di lettrici e lettori che in questi giorni di sospensione vanno a cercare Bloggorai merita attenzione e rispetto. Abbiamo la sensazione, da tempo verificata e ora sempre più chiara, che Bloggorai possa dare qualche possibile chiave di lettura di fenomeni dentro e fuori la RAI che altrimenti difficilmente si riesce a cogliere. Grazie!!!

Come largamente previsto, stanno venendo al pettine nodi strategici sul futuro del Servizio Pubblico e non riguardano tanto la temuta predazione di posti e poltrone da parte della “nuova destra” quanto più i gravi errori compiuti nel recente e lontano passato dalla “vecchia sinistra” o di ciò che rimane di essa che non riesce ad ammettere. Gli pesa proprio la mano quando si tratta di tirare fuori scheletri dall’armadio che hanno riposto coscientemente.

Il tema “risorse” RAI strategicamente inteso e i problemi che oggi per domani pone alla RAI lo hanno sulla coscienza loro e non la “nuova destra” che, semmai, cavalca e gestisce a suo favore le negligenze passate. Oggi, più o meno sottotraccia, si sta dipanando un intreccio formidabile in grado di colpire in profondità gli interessi del Servizio Pubblico. Li ricordiamo sommariamente: il Contratto di Servizio che avrebbe dovuto avere entro giugno una sua versione aggiornata. Il conseguente e non preventivo Piano Industriale che è stato approvato nei giorni scorsi in CdA da un Consiglio a geometria variabile. Il Piano Immobiliare, approvato a luglio dello scorso anno con grande fretta, sul quale gravano ombre e interrogativi pesanti e, ovviamente .. ovviamente, il canone.

La strategia, gli intendimenti di Governo e opposizione sono sotto il segno della forza e della chiarezza: la forza con cui si scaglia sabbia negli occhi e la chiarezza che non esiste nei progetti, nelle idee e nelle visioni. Nessuno è in grado si sapere, capire o interpretare quale possa essere nelle loro intenzioni il ruolo della RAI e del Servizio Pubblico nel prossimo futuro che non la “complessa banalità “ del Digital Media Company che vuol dire tutto e non dice niente se non si riesce a metterla dentro una cornice normativa e industriale degna di attenzione.

bloggorai@gmail.com


 

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