lunedì 28 luglio 2025

RAI e riforma alla riscossa: arriva Sandokan (a dicembre)

by bloggorai ©

Una mattina d’estate calda, umida … quando molti sono già o pensano alle vacanze. La mattina d’estate, mentre a Roma il sole è già sorto dietro i nuvoloni carichi di pioggia, ti guardi intorno, leggi i giornali, fai qualche telefonata ai soliti quattro gatti, dai un occhiata a qualche sparuto e pigro messaggio, rivolgi uno sguardo fugace alle mail e ti accorgi che non c’è nulla che possa far sollevare un battito di ciglio.

Di cosa vogliamo parlare che interessa la Rai, il Servizio Pubblico? La notizia del giorno è che dal 1° dicembre torna sugli schermi Sandokan, rivisto e corretto. Dopo 50 anni era ora!!! Ne sentivamo grande nostalgia. Come ha dichiarato ieri nientepopodimenoche al Festival Marateale la direttrice di Rai Fiction, Maria Pia Ammirati, “Inclusiva e aperta ai giovani, la fiction Rai cambia”. Meno male, grazie direttrice, il Paese intero tira un sospiro di sollievo: la popolazione italiana (Villa Arzilla) temeva il peggio ovvero che la prossima stagione avremmo visto solo la 31a replica di qualche Montalbano, un Don Matteo all’epoca dell’IA, o una Imma Tataranni in versione “casa e cucina” mentre sferruzza l’uncinetto. Per non dire della grande novità assoluta galattica universale: a Il Posto al Sole a novembre è in arrivo Whoopi Goldberg!!! Che bellezza!!! Non vediamo l’ora. Ne abbiamo accennato qualcosa ai nostri figli: prima si sono preoccupati per la nostra sanità mentale e poi hanno minacciato me e mia moglie di cacciarci di casa e cambiare la serratura. Dajeeeeee, dajeeeee Rai Ficion … resisti ... ce la farai a risollevare le sorti del Servizio Pubblico, se non fosse per te la baracca sarebbe già andata a rotoli

Dietro il nulla però, sotto l’acqua cheta, tra la cenere covano scintille: la “politica” almeno per qualche giorno non va in vacanza e lavora alacremente su tanti dossier Rai. Domani è previsto un incontro del Comitato ristretto al Senato dove verrà incardinata l’ultima proposta Gelmini che, peraltro, prevede l’eliminazione del canone. Ci appare alquanto difficile che si possa trovare una quadra di sintesi tra le 11 proposte prima dell’8 agosto se non solo per dire a Bruxelles “Attendere prego, stiamo lavorando, please”. Dopo di che buio più totale se non il barlume acceso dal senatore Gasparri che ha “minacciato” di voler chiudere presto la partita riforma Rai, non foss’altro per chiudere quella correlata che gli preme assai: la nomina della Agnes alla presidenza. Per il momento, non parliamo più di cosa succede nell’opposizione: non merita per due buoni motivi. Anzitutto perché quando si dice “opposizione” non si sa bene a chi ci si riferisce e poi perché sostanzialmente non c’è nulla di nuovo di cui parlare se non documenti fantasma, scopiazzati con aggiunta di strafalcioni. I grandi temi, canone, “fondazione” e ruolo del Parlamento (abolizione della Vigilanza) sono tutti immobili sul “tavolo di lavoro” dove il dibattito è fermo a “Carissimo amico buongiorno e buonasera”. Nel frattempo però, la maggioranza procede spedita coma già ha fatto con il Contratto di Servizio e la nomina dell'attuale Cda, godendo pure di insospettabili "aiutini".

Bene, allora ne approfittiamo per introdurre una breve e sommaria riflessione sui rapporti tra politica, i partiti e la Rai. Bloggorai non ha mai fatto parte di coloro che sostengono che la “politica” in assoluto, in quanto tale, sia brutta, sporca e cattiva. Bloggorai non ha mai scritto “fuori i partiti dalla Rai” mentre ha avuto sempre grandi dubbi e perplessità sulla cosiddetta “società civile” talvolta anteposta a quella presunta “incivile” che non si è mai capito quale sarebbe e soprattutto quali “visioni” propone. Marco Mele, a giugno 2012, sul Sole titola “Rai, sì del Pd a nomi della società civile”. Su richiesta del segretario Bersani usciranno poi i nomi di Colombo e Tobagi e vennero nominati la Tarantola Presidente e Gubitosi DG. A quel tempo, leggiamo su Key4Biz “Nella prossima legislatura il Pd promette “una riforma che farà rinascere l’azienda”. Dei due consiglieri “civili” si sono perse le memorie e della riforma PD che avrebbe fatto rinascere l’Azienda non risultano tracce. Gubitosi invece ha lasciato impronte ciclopiche. Come, appunto, non ci sono tracce di proposte della attuale “società civile” sul futuro della Rai.

Ora, oggi, è la “politica” e sono i “Partiti” a dover tirare fuori dal cilindro una proposta di riforma Rai come ci impone l’EMFA e le sole proposte sono quelle in discussione al Senato. Il problema è capire, sapere, cosa e come la “politica” e i “partiti” intendono procedere, con quali contenuti. Auspicare la riforma somiglia tanto al tema della “governabilità”: non è mai materia neutra, dipende da cosa ci metti dentro e come la fai.

Ora, oggi, i partiti di Governo spingono e propongono. Ora, oggi, i partiti di opposizione annaspano.

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