C’è qualcosa di torbido e antico che scorre sottotraccia. C’è
qualcosa di oscuro e malmostoso che scorre sottotraccia anzitutto nel bel mondo
della “politica” e poi nei “satelliti” che gli girano intorno. Bizantinismi, detto e non detto, sottintesi e ammiccamenti, sobrietà e garbo, quel bel mondo di un volta sempre eterno e presente.
Come noto, in questo momento sul fronte Rai c’è in ballo l’8
agosto con l’entrata in vigore dell’EMFA e, di conseguenza, la riforma Rai. Non
sembra essere un argomento di grandissimo interesse “popolare” e se ne legge
poco mentre gli prestano attenzione e dedicano lavoro qualche decina di persone.
Si legge poco, si dibatte ancora meno e quel poco è materia per pochi raffinati
cultori o esperti europei della materia.
La “politica” però si muove, sottotraccia
ma si muove e segue disegni che agli umani spesso sfuggono perché appartengono
a disegni superiori, imperscrutabili o leggibili con ottiche sofisticate. Allora,
proviamo a fare un punto su due piani. Quello che è pubblico, ufficiale, e
quello che è privato, ufficioso. Ieri su EditorialeDomani a firma Lisa di Giuseppe
prima compare un pezzo con il titolo “Riforma Rai, lo scatto di Forza
Italia. Martedì il testo base” e oggi su Il Foglio un pezzo con il titolo “Sulla
riforma Rai i 5 stelle votano con la maggioranza. I dubbi del Pd” a firma
Gianluca De Rosa. La notizia nei due pezzi si riferisce al fatto che ieri in Commissione
politiche Ue è stato votato il parere sul complesso dei progetti di riforma
della governance della Rai e il M5S si è schierato con i partiti di Governo mentre
il PD si è astenuto. Raffinate tattiche parlamentari, ci dicono: aspettiamo il testo
che propone il Governo e poi vedremo. Già ... anche Bloggorai usa spesso il “vedremo”
quando non sa bene a che Santo votarsi. Nota a margine: nell’articolo citato de
Il Foglio, la Bevilacqua, firmataria della proposta M5S sostiene “… conoscendo tutti
i testi alla perfezione …” e chi vuole capire capisce e chi non capisce peggio
per lui.
Il “problemino” tra PD e M5S emerso
ieri non è di poco conto, riapre un nervo scoperto e potrebbe svelare una trama
della quale abbiamo avuto recente sentore ed è una trama che sulla Rai ha già dato
chiari segni di notevoli difficoltà: vedi voto sul Contratto di Servizio (titolo
de Il Fatto del 3 ottobre 2023: “M5S vota con la maggioranza in Vigilanza.
Pd: “Favore a propaganda di destra”. La replica: “Protestano per strapuntini
persi?” e vedi pure nomina dei Consiglieri il famigerato 26 settembre, una ferita che ad alcuni brucia ancora.
E la “politica” oggi, ora, non sembra sapere proprio a che Santo
votarsi. Forse lo sa però Forza Italia, forse, però, lo sa bene il senatore Gasparri
perché, al momento, la sua recente proposta dell’8 maggio sembra quella in
grado di raccogliere un consenso sufficiente almeno, forse, con i suoi alleati
e, forse, anche con “qualcuno” dell’opposizione. Il “forse” e il “vedremo” sono
d’obbligo ma, d’altra parte, difficile farne a meno. Bloggorai lo ha scritto da
tempo: una parte del Governo spinge, Fi e FdI, e l’altra frena, la Lega. La
spinta dei primi due ha un obiettivo tattico e uno strategico: quello tattico
si riferisce a chiudere presto la nomina della Agnes alla presidenza (che
sappiamo essere non del tutto sgradita tra qualcuno nei 5S) e, di conseguenza,
attenuare il potere della Lega in Rai che, con Marano presidente facente funzioni
sembra in via di espansione. Ed è anzitutto per questo che riteniamo difficile,
molto difficile, che “martedì” ci possa essere un testo base, a meno che sia
una mera e vaga dichiarazione di buona volontà, utile “forse” solo a cercare di
“mettere una pezza” su una possibile apertura di procedimento di infrazione a
Bruxelles: “Cara Europa, apprezza la nostra buona volontà, stiamo lavorando per
recepire l’EMFA, dateci tempo”. In buona sostanza: fumo negli occhi.
Quindi, per quanto noto (fino a ieri in Commissione VIII
Senato non risultava nessun calendario del “gruppo ristretto”) nel migliore dei
casi uscirà da un cilindro, magari dello stesso Gasparri, un generico impegno a
“fare qualcosa” mentre, sottotraccia si lavora ad un probabile, forse difficile
ma non impossibile colpo di mano parlamentare o, in subordine, in Vigilanza Rai.
Poi c’è tutto il mondo non noto: quel mondo dove ciò che appare non sempre corrisponde a quanto sembra. Un mondo dove si aggirano i soggetti invisibili, e coloro che sembrano trattare non corrispondono ai soggetti che si muovono dietro le quinte e che, forse, sono quelli che tirano le fila, quelli che hanno o potrebbero avere le idee chiare.
Il PD costituisce l’esempio più evidente: chi tira le file della loro proposta? Il senatore Nicita nel Comitato ristretto del Senato (firmatario della proposta di legge) o l’onorevole Graziano, partecipante al fumoso “tavolo ristretto” dell’opposizione? Sappiamo poi che sul tema Rai sono molti gli esponenti del partito che “osservano con molta attenzione”: dal vicesegretario Boccia all’esule europeo Ruotolo, dalla capogruppo alla Camera Braga al portavoce della Schlein Alivernini per finire al senatore Verducci, autorevole esponente del partito in Vigilanza Rai (ci dicono molto ascoltato e richiesto vedi suo intervento https://www.youtube.com/watch?v=fTKWBTHoOTM). Tanto per rimanere in tema: sull’argomento “fiscalità generale” ci risulta che una parte del PD sia saldamente ancorato a questa proposta (vedi quanto abbiamo pubblicato) mentre un’altra parte sia “fatta persuasa” che il canone è la barricata di tutela del Servizio Pubblico che non può cadere.
Chiudiamo con un impegno. Ci vogliamo occupare prima o poi
della cosiddetta “società civile” che si occupa di Rai. Anzitutto un tema
concettuale: la “società” è giocoforza “civile”: difficile sostenere una “società
incivile”. Poi, è lecito supporre che la “società” in quanto tale, e quindi complessa,
variegata e multiforme, possa essere riconducibile e rappresentata dai partiti
che siedono in Parlamento, la massima espressione della democrazia possibile. In
questo momento specifico, sono o dovrebbero essere loro i titolari dell’espressione,
della volontà “popolare” sulla nuova Rai che si vorrebbe disegnare. O no? Infine,
per quanto a noi noto, non ci risulta agli atti formali (documenti, proposte,
interventi etc) qualcosa su cui dibattere o confrontarci provenienti dalla "società civile". O no?
Bloggorai@gmail.com
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