by Bloggorai
Martedì 22 luglio - RAI: il Filosofo ride, Sanremo piange e l'opposizione medita
Ieri ci sono giunte notizie riservate da Sanremo dove sembra
che la trattativa con il Comune sia in stallo. Il Sole di oggi scrive “…al momento
le posizioni risultano ferme e distanti con un dialogo che si sarebbe
sostanzialmente interrotto”. Il Secolo XIX scrive “Dalla Rai, invece, finora è
trapelato nervosismo.
l’operazione vendita Sempione e avvio lavori al Portello non
è semplice e non è veloce. Come pure l’altro grande tema strategico: la
vendita/cessione di Rai Way di dicono essere ferma al palo. Il 30 settembre,
quando scadrà il MoU (Memorandum of Understanding) è dietro l’angolo e i nodi
importanti, in particolare sulla governance non sono sciolti, anzi. Infine, un
piccolo dettaglio della serie “non l’abbiamo visto arrivare”: in autunno
dovrebbe iniziare l’esodo verso la nuova sede Rai all’Eur che non sarà proprio
una passeggiata.
Mercoledì 23 luglio - Sanremo è finito? Sarà Torino la capitale
della Musica Italiana?
“Rai e Sanremo a un passo dallo strappo sul Festival. Viale
Mazzini non disposto a cedere sulla titolarità del format e del marchio” dove
si legge pure che “Ieri, a quanto verificato dal Sole 24 Ore, si è tenuta una
riunione di alto livello in Rai sul tema. E il muro contro muro sarebbe emerso
in maniera limpida”.
Confermiamo quanto sappiamo: due potenti direzioni Rai (e
non solo) remano per spostare tutto a Torino e chiamarlo “Festival della
Canzone Italiana”.
Riforma Rai. Ieri è stata data notizia della costituzione
del Comitato ristretto in VIII Commissione Senato (un parlamentare per ogni
partito) per cercare una sintesi delle 10 proposte depositate…riforma Rai. Ieri
è stata data notizia della costituzione del Comitato ristretto in VIII
Commissione Senato (un parlamentare per ogni partito) per cercare una sintesi
delle 10 proposte depositate.
Giovedì 24 luglio - PD e M5S: fumo negli occhi sulla
riforma RAI
Ieri su EditorialeDomani a firma Lisa di Giuseppe prima
compare un pezzo con il titolo “Riforma Rai, lo scatto di Forza Italia.
Martedì il testo base” e oggi su Il Foglio un pezzo con il
titolo “Sulla riforma Rai i 5 stelle votano con la maggioranza. I dubbi
del Pd” a firma Gianluca De Rosa. La notizia nei due pezzi si
riferisce al fatto che ieri in Commissione politiche Ue è stato votato il
parere sul complesso dei progetti di riforma della governance della Rai e il
M5S si è schierato con i partiti di Governo mentre il PD si è astenuto.
Chiudiamo con un impegno. Ci vogliamo occupare prima o poi
della cosiddetta “società civile” che si occupa di Rai. Anzitutto un tema
concettuale: la “società” è giocoforza “civile”: difficile sostenere una
“società incivile”. Poi, è lecito supporre che la “società” in quanto tale, e
quindi complessa, variegata e multiforme, possa essere riconducibile e
rappresentata dai partiti che siedono in Parlamento, la massima espressione
della democrazia possibile. In questo momento specifico, sono o dovrebbero
essere loro i titolari dell’espressione, della volontà “popolare” sulla nuova
Rai che si vorrebbe disegnare. O no? Infine, per quanto a noi noto, non ci
risulta agli atti formali (documenti, proposte, interventi etc) qualcosa su cui
dibattere o confrontarci provenienti dalla "società civile"-
Venerdì 25 luglio - Riforma RAI: un pasticciaccio brutto
brutto
Con questa opposizione TeleMeloni durerà per tutto il
prossino secolo a venire. “Le opposizioni hanno fatto la loro parte: abbiamo
messo a punto una proposta unitaria, seria e concreta, ispirata ai principi del
regolamento europeo, che chiede maggiore indipendenza, trasparenza e una netta
separazione tra politica e servizio pubblico. Ora tocca alla maggioranza dire
cosa intende fare”. “Proposta unitaria”??? Di cosa parla? Di quale proposta e
chi l’avrebbe mai scritta e quando? Inizia un trallallerotrallallà di
verifiche, di richieste di sapere. “Tu hai questo documento?” ... “No, non
esiste”… “ma come, Graziano lo ha dichiarato in una nota stampa” …”No, si è
sbagliato, è stato frainteso (maledetti giornalisti) voleva dire che ci stiamo
lavorando” … siamo alle comiche. …ad un certo punto, tardo pomeriggio, esce
fuori un testo. In un messaggio si legge e si raccomanda “Non è attribuibile a
qualcuno, quindi non considerarlo una fonte”.
Quanto successo ieri è la fotografia plastica, la sintesi,
la rappresentazione iconica di un “modo” di “fare politica” che speravamo morto
e sepolto: bizantinismi, manovrette sottobanco, inciucetti da bassa cucina,
detto e non detto, silenzi imbarazzati. Esattamente il contrario di un
“modo” di fare politica fatto di incontri e scontri diretti, frontali, aperti e
trasparenti, al quale Bloggorai vuole credere ancora.
Sabato 26 luglio - Questa calda estate in TV tra Sesso,
Sangue, Soldi e Riforma RAI
Un caso mediatico di grande successo: Temptation Island in
onda su Canale 5 che, per la prima volta, la prossima settimana andrà inonda
per tre serate di seguito. Oggi La Stampa titola due pezzi: “Canale 5, la
moltiplicazione delle corna. Temptation Island invade il palinsesto” e l’altro
“Se l’intellighenzia guarda Temptation” dove si legge che “Temptation e la
Zanzara (programma in onda su RAdio24 di grande ascolto) hanno successo perché
sono onesti, non ti fanno la morale e non ti senti in colpa”…
Per entrambi i generi, spesso si adopera il termine
spregiativo “trash” ovvero spazzatura. Eppure, entrambi, appartengono al comune
genere “umanità” rappresentata in diversi aspetti, odio e amore, che gli sono
propri, appartengono al suo DNA primigenio.
La notizia è che ieri è stata diffusa una nuova proposta di
riforma Rai a firma Gelmini (Azione) ovvero del partito di Calenda che non si
sa mai bene dove collocare. Il dato significativo è che nelle ultime settimane
sono arrivate 4 nuove proposte in Commissione Senato dove giacciono in esame
del Comitato ristretto le altre 7. Quelle dell’opposizione sono vecchi di
alcuni anni: dalla prima di Nicita, ottobre del 2022 all’ultima Bevilacqua del
2024. Di questo oggi si tratta e si dibatte.
È utile ribadire i nodi cruciali: il canone, la forma di
governance e il ruolo del Parlamento (vigilanza si o no).
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