Ieri dopo le 12 la Rai ha diffuso un comunicato stampa con il
titolo “Sempre garantita copertura informativa su Referendum” e poco dopo, alle 18, l’AgCom
“… ha adottato un provvedimento di richiamo alla RAI e a tutti i fornitori di
servizi di media audiovisivi e radiofonici operanti in ambito nazionale,
affinché garantiscano un’adeguata copertura informativa sui cinque temi oggetto
dei referendum indetti per i giorni 8 e 9 giugno”.
Chissà, magari ieri mattina qualcuno avrà letto Bloggorai intorno alle 9 ... vai a sapere ... non abbiamo memoria di chi altri prima ha tirato in ballo AgCom.
Comunque, le due proposizioni non si legano tra loro: se Rai ha sempre
garantito la copertura informativa sui referendum l’AgCom non l’avrebbe
richiamata … o no ??? elementare Watson. Tant’ è!
Oggi il tema è Sanremo. Nei prossimi giorni si saprà l’esito
del ricorso al TAR e nel frattempo la Rai è “stata costretta” a presentare la
sua offerta per il prossimo Festival 2026. Come abbiamo scritto nei giorni scorsi:
conviene o no rimanere sotto scacco del Comune di Sanremo oppure è meglio
cercare subito una exit strategy più vantaggiosa? A Via Asiago non sembra che hanno
le idee molto chiare.
Ieri abbiamo ricevuto una interessante riflessione da parte
di un nostro attento lettore sul tema Tv come Quinto Potere. Il film è del 1976
e l’interrogativo oggi ha un suo fondamento: quanto potere la Tv ha ceduto
verso il nuovo Sesto Potere, ovvero verso la rete, internet ed ora l’IA? Approfondiremo.
Infine: il “trash” del Servizio Pubblico. Ne abbiamo già parlato
nei giorni scorsi a proposito del tema “gioco d’azzardo”. Oggi sul Corriere si
legge un pezzo di Gain Antonio Stella con il titolo “Pacchi pubblici e
ludopatia”. Si richiama un dettaglio fondamentale: nel nuovo Contratto di Servizio (che piace tanto anche a nostri amici) il termine “azzardo” è svanito nel nulla e poi si legge “ … il sociologo
Maurizio Fiasco, che Sergio Mattarella ha nominato Cavaliere della Repubblica
per il suo impegno contro le ludopatie, ha spiegato su Canale 5 come proprio
il «gioco dei pacchi» sbandierato sul principale canale Rai è una vera e
propria istigazione al gioco: «I pacchi di "Affari Tuoi" riproducono
tutte le procedure più tipiche dell'induzione all'azzardo. Anche se il
concorrente entra nel gioco senza pagare il biglietto, al momento della
formulazione dell'offerta, secondo il codice civile, i soldi sono
nell'effettiva disponibilità della persona, che perde la reale cognizione del
denaro e rilancia...».
Qui non siamo solo nel “trash” del Servizio Pubblico. Siamo oltre.
bloggorai@gmail.com
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