La notizia: la Rai ha drasticamente tagliato la Rassegna Stampa
che ogni giorno veniva distribuita ai suoi dipendenti.
Da questa mattina, le edicole intorno a Via Asiago, a Saxa
Rubra, Via Teulada e nelle vicinanze della nuova sede all’EUR sono prese d’assalto
da folle inferocite di giornalisti, impiegati e dirigenti Rai che chiedono di
acquistare il Foglio, il Sole 24 Ore, Domani e Libero, insieme alla Gazzetta
del Sud, dello Sport e Novella 2000 (ovviamente, Corriere, Repubblica, Stampa e Messaggero lo ricevono già in abbonamento on line). Da questa mattina si vedono in giro, nelle
redazioni e davanti alla macchinetta del caffè, oscuri personaggi che si
spacciano sottobanco ritagli e pagine di giornali, bene attenti a non farsi
notare.
Abbiamo ricevuto commenti:
Commento n. 1: “rassegniamoci” (non è chiaro se si tratta di
un imperativo o un esortativo
Commento n. 2: “…effettivamente… un danno enorme (lettore di
centro destra)
Commento n. 3: “Una vergogna” (noto e prestigioso
parlamentare)
Commento n.4: “Ci avevano già provato a nascondere i dati Auditel”
(storico della Rai)
Commento n. 5: “Tanto la leggevano in pochi” (complice del misfatto)
Commento n. 6: “ … un segno di protervia, stupidità e
arroganza …” (autorevole dirigente Rai”
Commento n. 7: “… un
atto che riduce il diritto alla conoscenza e la circolazione delle informazioni
all’interno del servizio pubblico” (nota del PD Rai)
Commento n. 8: “ … sopire, troncare, padre molto reverendo:
troncare, sopire …” (anonimo colto)
Commento n. 9: "chissenefrega.. peggio per loro" (non è chiaro chi sono "loro")
NON abbiamo ricevuto (saputo) commenti di:
3 consiglieri Rai (di Majo, Di Pietro e Natale) … gli altri due
… ignoti
Usigrai, Art. 21, “società civile” etc., ricorrenti ai TAR ed
“esperti” più o meno europei
Colleghi giornalisti della carta stampata (forse non è una
notizia) ed è bizzarro assai
Bloggorai ribadisce quanto ha scritto ieri (da solo): la Rai,
il Servizio Pubblico, priva i suoi dipendenti di uno strumento di conoscenza, indebolisce
la circolarità delle notizie e delle informazioni, impoverisce la crescita culturale
e, in buona sostanza, taglia un ramo portante dove la Rai è poggiata. Priva
anzitutto i suoi dipendenti ma anche tutti coloro (forse pochi e sempre meno)
che provano ancora a seguire le sorti del Servizio Pubblico.
In definitiva, si tratta di un ulteriore
piccolo tassello che porta tutto e sempre nella stessa direzione: indebolire, sottrarre
risorse, rendere accessorio e superfluo il Servizio Pubblico, svuotarlo al suo interno
e minandolo all’esterno. È un disegno organico e scientifico che viene da molto
lontano: dal Piano di Rinascita P2, passando al “patto del Camper”, ai teorici
delle privatizzazioni e poi “esternalizzazioni”, alle mancate riforme, alla “struttura
Delta” di epoca Governo Berlusconi (i suoi epigoni sono oggi in Rai in posizioni
di assoluto rilievo). Si tratta di un disegno, di un “piano” che vede appunto l’assenza
di “piani”: non avanza il Piano Industriale, non parliamo del Piano Immobiliare
e constatiamo la totale assenza di qualsivoglia Piano per l’informazione. Volevano
“risparmiare” tagliando la Rassegna Stampa? Potevano farlo iniziando invece con
l’attuazione di una qualsivoglia “newsroom”. Mettere mano alla riorganizzazione
delle testate, renderle efficienti e razionali, comporta risparmi per milioni di
euro. Non a caso questa indicazione è sparita del nuovo Contratto di Servizio e
pochi lo hanno notato.
Come ha detto il Commento n. 1: “rassegniamoci”.
Hanno vinto loro. Forse, ha ragione il Commento n. 9: chissenefrega.
bloggori@gmail.com
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