Il primo teatrino si riferisce al
ritorno di Renzi e dei suoi amici (più o meno toscani) che proprio sul terreno
Tv e Tlc hanno qualche conto in sospeso. Ieri vi abbiamo accennato al problema
dei sottosegretario con delega a questo settore e si ventilava il ritorno di
Giacomelli (noto amico del Servizio Pubblico quanto certamente amico di Renzi).
Ebbene: scampato il problema ma non per intervento dello Spirito Santo, ma solo
perché, come abbiamo scritto e supposto, sembra esserci una trattativa in corso
per spingerlo … udite …udite … alla
presidenza di AgCom !!! BOOOOMMMM!!! Mentre, a quanto sappiamo, il Ministro Patuanelli si terrebbe le deleghe su TLC e Rai. Auguri.
Su questo fronte di teatrini
renziani in Rai ne vedremo delle belle: le “quote e i quotati” sono in fermento: a qualcuno non gli pare vero di essere resuscitati.
Questa l’aria che tira e, a proposito,
anche al settimo piano di Viale Mazzini si comincia a sentire qualcosa. Il
primo che ha avvertito il cambiamento è Riccardo Laganà che ha dichiarato sul
sito ADN: “In Rai atmosfera è cambiata, nuovo governo difenda Servizio Pubblico”
e si riferiva allo spirito di collaborazione tra i consiglieri. Prosegue: “Mi auguro sia finalmente arrivato
il momento di dare seguito alle principali istanze promosse dai dipendenti ovvero piena e reale valorizzazione delle
risorse interne e delle sedi regionali, taglio degli appalti e delle consulenze
non strategiche, maggiore trasparenza nei processi gestionali e amministrativi,
formazione, investimenti in innovazione, percorsi professionali basati
innanzitutto su merito e competenze e non ultimo la promozione di un concreto
ricambio generazionale". Dove, quando e come sarebbe cambiata l’atmosfera?
Tra chi e chi? Tra lui e Rossi o De Biasio? O tra lui e l’AD ? Perché prima l’atmosfera
era diversa? Facciamo finta di essere polli e non sapere cosa succede nel
mondo: la sua affermazione sta a dire che prima del “cambio di atmosfera” le
cosa andavano nel segno contrario, da oltre un anno dal loro insediamento. Ed è
normale tutto questo dati causa e contesto? No, appare di no. Abbiamo profonda stima e simpatia
per chi rappresenta i lavoratori Rai: sarebbe molto utile sapere in cosa
consiste questa “atmosfera” prodotta dalle stesse persone che l’hanno generata
prima e altrettanto sarebbe utile fare un bilancio di questo primo anno di
sua/loro attività.
A proposito di ricambio generazionale:
nel mentre e nel quando il Cda inizia a riflettere sul tema ascolti, giunge la
notizia che Andrea Fabiano, ex direttore Rai Uno etc, è stato chiamata da quel
furbetto di Luigi Gubitosi a fare l’AD di Tim Vision. Tombola !!! Bel colpo!
Proprio nel campo dove la competizione sarà sempre più agguerrita e proprio dove
la Rai già soffre notevolmente. Per non
dire che Fabiano seguiva il “progetto “ Fiorello, del quale si parla sempre
meno. Nel mentre e nel quando abbiamo saputo che è in corso una campagna di
incentivi all’esodo che vede interessati alcuni noti e qualificati dirigenti “anziani”.
Cinquina !!! l’Azienda si priva in un colpo solo di risorse giovani e risorse
esperte. Un colpo da maestri. Questa è l’emergenza
“antropologica” del Servizio Pubblico. Sapete quanto percepisce un neo
assunto laureato con 110 e lode con contratto a termine? Poco più di mille euro
al mese senza nessuna garanzia di mantenere il contratto. Chi ha vissuto in Rai negli anni trascorsi,
ricorda certamente l’avvilimento dei programmisti registi nelle reti, emarginati
dall’invasione delle cavallette dei produttori esterni che hanno infarcito le reti. Ormai questa figura professionale è sottoposta alla protezione del
WWF.
Ultima nota a proposito di Piano
industriale e di produttori esterni. Nei giorni scorsi chi è sceso in campo a sua difesa ( e dell’AD,
of course)? nientepopodimeno che Giancarlo Leone, Presidente APA (Associazione
Produttori Audiovisivi, prima solo televisivi).
Parbleu ! Ci credo bene! Chi altri può trarre grande vantaggio dalla proposta
di ristrutturazione verticale dell’Azienda?
bloggorai@gmail.com
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