lunedì 30 settembre 2019

Comunicare la Rai


I numeri, come noto, sono opinabili (si fa per dire) e non sempre 2 + 2 fa 4. In particolare, questa legge universale si applica al mondo del rilevamento e della valutazione degli ascolti televisivi: i dati Auditel si possono leggere  in molti modi pur avendo il denominatore comune dei numeri effettivamente rilevati. Allora succede che, ogni qual volta che torna utile, si assumono due atteggiamenti: o un dignitoso silenzio oppure un bel comunicato dai toni enfatici e  vittoriosi. Provate a collegarvi  con il sito dell’Ufficio Stampa Rai e tutti, ma proprio tutti, i comunicati sono segnati da un rosario di aggettivi e iperboli “vincente” … “boom”… “conquista la prima serata” e compagnia cantando.
Allora, posto doverosamente che siamo tutti ben felici che il documentario di Alberto Angela vinca la prima serata contro Canale 5 e la De Filippi (cultura contro trash qualcuno semplifica ma la materia è molto più complessa) la lettura attenta dei numeri della vittoria ci confermano altro. Sabato scorso Angela ha ottenuto 3.614.000 contro i poco più di 3 milioni di Amici. Tanto basta da far gongolare di gioia il settimo e il quinto piano di Viale Mazzini. Però, appunto, questi numeri dicono molto ma non tutto: ad esempio non dicono che lo scorso anno, non solo la situazione fu inversa (4.770.000 di Canale 5 contro 4 di Rai Uno) ma che l’analogo programma di Angela ha avuto molti più telespettatori di quanti ne ha avuti sabato scorso. In soldoni: si sono persi per strada decine di migliaia di telespettatori. E questo non dovrebbe rendere per nulla allegri … anzi …. Ieri sera, un autorevole dirigente della concorrenza, ci commentava: “c’è poco da fare: la platea televisiva si riduce e progressivamente invecchia”. Già … proprio cosi.

La notizia che Viale Mazzini non comunica nemmeno sotto tortura? Gli “ascolti” cioè i contatti LS (stream per più di 0,3 sec. visti su device fissi o portatili) per editore di Standard Auditel Digitale dicono numeri impietosi:
                                       14 sett.                                                                  21 sett.
Rai                                 8.700 K                                                                   11.400
Mediaset                      34.500                                                                       46.000
Sky                             111.000                                                                     111.000
La 7                                9.100                                                                      10.000

Vogliamo poi parlare di RaiNews24 ??? no, per carità ... oggi no ....

La domanda allora sorge spontanea: perché non sollevare pubblicamente  questo problema invece di comunicare sempre le gioie e far finta che non esistono i dolori? Abbiamo ricordato l’esempio della BBC dove non hanno avuto un attimo di esitazione a parlare in pubblico del problema ascolti e di crisi verso i giovani telespettatori. La comunicazione a Viale Mazzini non è una scienza esatta: vedi l’esempio del Prix Italia dove la Rai non ha vinto nemmeno il premio del “bruscolino d’oro” però il comunicato gongolava ”successo di numeri”. Complotto contro il Servizio Pubblico? Attenzione, tra i giurati del Premi Speciali c’erano anche una folta delegazione di studenti de La Sapienza di Roma che, forse, "L'Amica geniale" non sanno nemmeno chi sia.

Ancora, a proposito di BBC e del suo CEO Tony Hall che ha proposto uno scambio di film e tecnologie con la Rai. Siamo andati a vedere cosa fanno gli inglesi con il cinema: loro, per la maggior parte, i film se li producono da soli e realizzano grandi successi, noi con Rai Cinema facciamo solo coproduzioni, bene che vada se ricordiamo bene, magari anche molto buone, ma mai è successo che Rai Cinema abbia prodotto un film integralmente da sola. Altro mondo, altra storia.

Infine: pare, sembra, dicono, che gira una strana  lettera pronta per essere inviata a chi di dovere dove, più o meno, si legge “… preso atto della difficoltà a svolgere correttamente e serenamente il compito che mi è stato affidato e nell’interesse comune dell’Azienda, nella prospettiva immediata di dover fronteggiare impegni rilevanti per il futuro del Servizio Pubblico … et etc etc “. Domani, forse, ne sapremo di più.

Da segnalare, infine, sulla stampa di oggi, un’intervista al Ministro Francesco Boccia (PD) sul Giornale di Sicilia: “Continuo a vedere un’Azienda che fa fatica a stare al passo con i tempi”. Appunto ….
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