I
numeri, come noto, sono opinabili (si fa per dire) e non sempre 2 + 2 fa 4.
In particolare, questa legge universale si applica al mondo del rilevamento e
della valutazione degli ascolti televisivi: i dati Auditel si possono leggere in molti modi pur avendo il denominatore
comune dei numeri effettivamente rilevati. Allora succede che, ogni qual volta
che torna utile, si assumono due atteggiamenti: o un dignitoso silenzio oppure
un bel comunicato dai toni enfatici e vittoriosi. Provate a collegarvi con il sito dell’Ufficio Stampa Rai e tutti,
ma proprio tutti, i comunicati sono segnati da un rosario di aggettivi e
iperboli “vincente” … “boom”… “conquista la prima serata” e compagnia cantando.
Allora,
posto doverosamente che siamo tutti ben felici che il documentario di Alberto
Angela vinca la prima serata contro Canale 5 e la De Filippi (cultura contro
trash qualcuno semplifica ma la materia è molto più complessa) la lettura
attenta dei numeri della vittoria ci confermano altro. Sabato scorso Angela ha
ottenuto 3.614.000 contro i poco più di 3 milioni di Amici. Tanto basta da far
gongolare di gioia il settimo e il quinto piano di Viale Mazzini. Però,
appunto, questi numeri dicono molto ma non tutto: ad esempio non dicono che lo
scorso anno, non solo la situazione fu inversa (4.770.000 di Canale 5 contro 4
di Rai Uno) ma che l’analogo programma di Angela ha avuto molti più
telespettatori di quanti ne ha avuti sabato scorso. In soldoni: si sono persi
per strada decine di migliaia di telespettatori. E questo non dovrebbe rendere
per nulla allegri … anzi …. Ieri sera, un autorevole dirigente della
concorrenza, ci commentava: “c’è poco da fare: la platea televisiva si riduce e
progressivamente invecchia”. Già … proprio cosi.
La
notizia che Viale Mazzini non comunica nemmeno sotto tortura? Gli “ascolti”
cioè i contatti LS (stream per più di 0,3 sec. visti su device fissi o
portatili) per editore di Standard Auditel Digitale dicono numeri impietosi:
14 sett. 21 sett.
Rai 8.700 K
11.400
Mediaset 34.500 46.000
Sky 111.000 111.000
La 7 9.100 10.000
Vogliamo poi parlare di RaiNews24 ??? no, per carità ... oggi no ....
La
domanda allora sorge spontanea: perché non sollevare pubblicamente questo problema
invece di comunicare sempre le gioie e far finta che non esistono i dolori?
Abbiamo ricordato l’esempio della BBC dove non hanno avuto un attimo di
esitazione a parlare in pubblico del problema ascolti e di crisi verso i
giovani telespettatori. La comunicazione a Viale Mazzini non è una scienza
esatta: vedi l’esempio del Prix Italia dove la Rai non ha vinto nemmeno il
premio del “bruscolino d’oro” però il comunicato gongolava ”successo di numeri”.
Complotto contro il Servizio Pubblico? Attenzione, tra i giurati del Premi Speciali
c’erano anche una folta delegazione di studenti de La Sapienza di Roma che, forse, "L'Amica geniale" non sanno nemmeno chi sia.
Ancora,
a proposito di BBC e del suo CEO Tony Hall che ha proposto uno scambio di film e tecnologie con la
Rai. Siamo andati a vedere cosa fanno gli inglesi con il cinema: loro, per la
maggior parte, i film se li producono da soli e realizzano grandi successi, noi
con Rai Cinema facciamo solo coproduzioni, bene che vada se ricordiamo bene, magari anche molto buone,
ma mai è successo che Rai Cinema abbia prodotto un film integralmente da sola.
Altro mondo, altra storia.
Infine:
pare, sembra, dicono, che gira una strana
lettera pronta per essere inviata a chi di dovere dove, più o meno, si
legge “… preso atto della difficoltà a svolgere correttamente e serenamente il
compito che mi è stato affidato e nell’interesse comune dell’Azienda, nella
prospettiva immediata di dover fronteggiare impegni rilevanti per il futuro del
Servizio Pubblico … et etc etc “. Domani, forse, ne sapremo di più.
Da
segnalare, infine, sulla stampa di oggi, un’intervista al Ministro Francesco
Boccia (PD) sul Giornale di Sicilia: “Continuo a vedere un’Azienda che fa fatica
a stare al passo con i tempi”. Appunto ….
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