martedì 8 febbraio 2022

Sportellate e mezze verità tra Vigilanza Rai e Tribunali

Foto di mohamed Hassan da Pixabay

Come spesso succede, il veleno (anche se poco) si trova sempre nella coda. E allora partiamo proprio dalle ultime dichiarazioni di Fuortes oggi in Vigilanza Rai quando ha affermato che “… non ho portato dirigenti da fuori …”. Già, peccato che era accompagnato da Maurizio Caprara (esterno Rai, suo consulente per la comunicazione) e non dal direttore delle relazioni esterne Pierluigi Colantoni come pure dal Capo Ufficio Stampa Stefano Marroni che pure avrebbero avuto pieno titolo ad esserci. Caprara è un volontario della Croce Rossa che lavora a titolo gratuito? Per non dire di altri noti "collaboratori" esterni. 

Ma tutta la Vigilanza di oggi è stata incentrata su mezze verità. Andiamo con ordine.

Sanremo. Nella sua esposizione, tutto preso dal delirio autocelebrativo, Fuortes ha confuso il tutto con una parte: trattasi di “«συνεκδοχή» ovvero in latino «synecdŏche», ovvero italiano «comprendere insieme». Il Festival è una piccola parte, seppure importante, di una grande Azienda e ritenere che il suo futuro si possa disegnare proprio a partire da Sanremo appare almeno alquanto azzardato. Comunque, tutti felici e contenti (o meglio qualcuno forse no, ma sono dettagli insignificanti).

Piano industriale: sono state presentate le linee guida (ne abbiamo appena ricevuto copia e presto ve le forniremo), definito “il libro dei sogni” che per essere attuato richiede risorse. “Elementare Watson” … geniale !!! come altro si potrebbe fare? E se questa affermazione si lega ad altri suoi pensieri sul tema canone diretto e indiretto (device etc) 2+2 fa quattro: dateci i soldi e faremo il Piano industriale. Come si usa dire: “evidente .. del tutto evidente …”.  Gli si pone però una grande opportunità che si è ben guardato dal dire: andare dal suo Azionista, Il Governo, e battere cassa e la prima cassa è proprio la difesa del canone che ben presto potrebbe subire l’assalto del ritorno alla riscossione all’Ufficio Postale, la seconda farsi restituire il maltolto sempre sul canone e la terza protestare per quanto avvenuto con il famigerato DDL 208. La musica è sempre la stessa. Non una parola su dove reperire soldi per sviluppo e investimenti.  Ha   deputato Mollicone di FdI: “come e con chi verrà condiviso questo piano industriale?” Già, come, quando e con chi?

TgR – 1 (taglio edizione notturna): su questo tema siamo entrati nella ionosfera. L’AD ha sostenuto di essere nel giusto: avrebbe agito correttamente nelle relazioni con il sindacato Usigrai ed ora sarà il giudice a stabilire chi ha ragione. Esatto, non fa una piega. Tant’è che l’Usigrai si è ben guardata di fare un passo indietro nel ritirare il ricorso ex art. 28 per comportamento antisindacale e proprio questa mattina ci dovrebbe essere stata la prima udienza (della quale ancora non sappiamo i dettagli). E Fuortes non da meno ha mantenuto la posizione: il taglio dell’edizione notturna della TgR è stata vantaggiosa e non si tocca. Nulla si sa invece del pari taglio alla testata sportiva pure annunciati a suo tempo, chissà mai cosa sarà successo? 

Su tutta questa vicenda qualcuno dovrebbe aver pestato qualcosa di puzzolente e chi è stato lo deciderà il giudice: questa la morale della storia. Noi, una certa idea ce la siamo fatta e siamo pronti ad accettare scommesse. Speriamo solo che non debba somigliare alla vicenda Salini/Foa e della famosa bugia sulla tentata truffa ai danni dell’Azienda. Qualcuno potrebbe aver mentito e ancora non sappiamo chi possa essere stato: il Giudice dovrebbe essere al lavoro (ciaooooo coreee).

Il deputato Romano ha chiesto: “Come si esce dal deterioramento delle relazioni sindacali”? Già, come se ne esce?

TgR -2: piano editoriale del Direttore Casarin bocciato dal Comitato di redazione. Come noto lo si vorrebbe ripresentare e sottoporre a nuova votazione. L’AD sostiene che non è di sua competenza. Giusto, non fa una piega. E se viene bocciato di nuovo come sarebbe del tutto probabile e plausibile visto che è pari pari lo stesso di prima? Perché ora dovrebbe essere approvato? E allora? Che facciamo? Si dimette Casarin o chi lo ha sostenuto a mantenere la posizione di scontro con il Comitato di redazione? Casarin ha fatto tutto da solo quando ha ritenuto di andare avanti presumendo di avere qualche “spalla” coperta?

Ad un certo punto poi scoppia la “bomba” Ranucci di Report: prende la parola il deputato Andrea Ruggieri di Forza Italia e tira fuori tutta una storia di scambi di messaggi tra lui e il giornalista Rai. Inquietante e molto grave: si parla di dossier, di minacce e di varie amenità. Delle due l’una: o i messaggi di cui ha riferito sono falsi e Ruggieri si assumerà la responsabilità di averli proposti oppure sono veri e allora Ranucci si dovrà assumere la responsabilità di averli scritti.  In entrambe i casi, siamo in presenza di fatti gravi che, anche in questo caso, sarà necessario chiamare un Giudice per capire come stanno le cose. Morale della favola: il futuro dell’Azienda (o parte di essa) transita dalle parti dei Tribunali.  

Ovviamente, molto si è detto ma altrettanto si è omesso. Non una parola sul Piano editoriale e sul progetto Newsroom, non un fiato per quanto noto a proposito della  perdita della produzione di immagini al Giro d’Italia come pure non una parola su RaiNews24 (o meglio, si certo, se ne è ricordato Fuortes quando ha citato il grazioso dono di Renzo Piano e dei suoi Architetti Associati sul progetto di restyling dello studio, una vera priorità dell’Azienda!!!!) con i suoi duecento giornalisti, oltre 230 mln di budget e ascolti da prefisso telefonico permanente.

Bene, ora la parola agli avvocati… li vedremo in tribunale … ci sarà pure qualche Giudice che ci aiuterà a capire come andranno le cose del mondo? Speriamo… anche se, sempre come insegnava la cara nonna: chi di speranza vive .. disperato muore.

bloggorai@gmail.com

 


 

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