sabato 26 febbraio 2022

La Rai e la Guerra

Foto di Michael Treu da Pixabay

Quali potrebbero essere i dannati buoni motivi per scrivere qualcosa di sensato sulla Rai e il suo futuro? Proviamo a buttare li domande a casaccio, random, come capita capita…tanto se pure le metti in fila o in ordine il risultato non cambia.

Perché scrivere di Rai quando in uno dei giorni più oscuri di questi ultimi anni Rai Uno manda in onda in prima serata la 28° replica di Montalbano e l’argomento Guerra viene spostato su Rai Tre? Perché scrivere di Rai quando ti rendi conto che il solo argomento che invece suscita pruriti, fervore, entusiasmo e curiosità è solo Sanremo una volta l’anno? Perché scrivere di Rai quando ti tocca leggere che i Tg mandano in onda spezzoni di videogiochi di guerra spacciandoli per filmati originali? Perché scrivere di Rai quando leggi che un dirigente arrestato sembra minacciare di vuotare il sacco e coinvolgere altre persone? Perché scrivere di Rai quando tra Usigrai e AD si prendono a sportellate sostenendo l’uno il contrario di quanto sostiene l’altro e per sapere quale può essere la verità bisognerà attendere la sentenza di un Tribunale? Perché scrivere di Rai quando leggi il documento del Presidente della Vigilanza Barachini dove si ipotizza di togliere la pubblicità dal budget Rai e ti redi conto che non ha suscitato alcuna curiosità e nessuno a Viale Mazzini tira un fiato, un'osservazione, un commento? Per inciso: nessuno! Perché scrivere di Rai quando leggi per l’ennesima volta che si vorrebbe vendere la quota di Rai Way e scendere sotto la soglia del 51% ed è come se nulla fosse? Perché scrivere di Rai quando si fanno contratti di collaborazione con personaggi esterni sulla comunicazione (Caprara e Giannotti … un “esterno di ritorno”) e nessuno obietta nulla? Perché ostinatamente la Rai continua a fare sponsorizzazioni alla concorrenza quale che sia Mediaset, Amazon o Netflix senza sapere quale possa essere il suo vantaggio? Perché dover leggere (e ascoltare) i fuori onda di Di Bella e Annunziata sulla guerra in Ucraina che poi hanno chiesto scusa ma comunque rimangono a commentare? 

Potremmo andare avanti per pagine di Bloggorai sempre consapevoli che è difficile trovare risposte. Quando su WhatApp girano le notizie riportate da amici e colleghi sulle vicende poco onorevoli che riguardano la Rai ormai non si sa più come commentare: sono esauriti gli aggettivi. Già … sono esauriti gli aggettivi e si stanno esaurendo pure i motivi che rendono occuparsi del Servizio Pubblico un’occupazione migliore di raccogliere francobolli giapponesi sui mandorli in fiore.

Nel frattempo è scoppiata una guerra, l’ennesima di questo squarcio di millennio. Avvertiamo un sentimento diffuso: ci stavamo preparando ad una primavera di liberazione dal Covid, ci stavamo organizzando la nuova vita, simile a quella precedente alla pandemia, un ritorno ad una specie di “normalità” senza mascherine, senza green pass e senza bollettini quotidiani di morti e ricoverati. Tutto sempre adeguatamente corredato di immagini e interviste terrorizzanti e minacciose ed ecco arrivare la Guerra con il suo carico di preoccupazioni, orrore, dramma e tragedia. Sembra quasi che ci sia un oscuro Super Mefistofele, un Diavolo Globale, che governa i tempi scenici del terrore nel mondo e, dobbiamo aggiungere, sapientemente accompagnato dai teorici del “paurismo mediatico”. Quando si tratta di alimentare la tensione sono tutti maestri del giornalismo, come si dice “fa notizia” e invece quando si tratta di gestire e comunicare la normalità (e magari pure la serenità, la felicità della possibile fine di un pericolo) sembra quasi che gli fa schifo …  

Per quanto ci riguarda, torniamo sempre alla nostra banale semplice quanto sostenibile teoria fondamentale della fisica applicata alla società e alla politica: il Vuoto non esiste in natura, uno spazio, quale che sia, deve essere necessariamente occupato da qualcuno o da qualcosa. In questo caso la Guerra in Ucraina scoppia semplicemente perché nessuno è stato in grado di impedirla, per incapacità o forse per convenienza. Putin occupa lo spazio che USA, Europa, Nato e compagnia cantando gli hanno lasciato libero. Qualcuno può ragionevolmente credere che non c’erano mezzi per fermarlo prima e dissuaderlo dalla guerra? Qualcuno crede ragionevolmente che Putin avrebbe potuto sopportare a lungo il bullismo di chi si preoccupa solo di esportare e vendere armi all’Ucraina e agli altri paesi confinanti con la Russia? Qualcuno, ragionevolmente, non ha messo nel conto il rafforzamento della sua alleanza con la Cina? Qualcuno non ha messo nel conto che le sanzioni servono prima e non dopo? Qualcuno non ha messo nel conto la nostra fragilità energetica (torniamo al carbone!!! Sic !!!) come pure, ad esempio, quella sui fertilizzanti (ne siamo dipendenti all’85%). Qualcuno è verosimile che dovesse sapere e non dall’altro ieri. Cosa è stato fatto per prevenire tutto questo? La Guerra scoppia semplicemente perché certifica ancora una volta la paralisi e la pressoché inutilità delle istituzioni internazionali. La guerra scoppia perché, come al solito, a molti conviene farla scoppiare. La guerra scoppia perché molti hanno la memoria a fisarmonica e funziona a corrente alternata. Tutti hanno già dimenticato la guerra nei Balcani e perché l’Italia vi ha partecipato? Tutti hanno già dimenticato la guerra in Iraq, i missili di notte su Bagdad cha hanno colpito scuole ed ospedali con un certo Colin Powell all’ONU con la finta polverina dell’antrace e i cartoni animati con i finti camion pieni di “armi di distruzione di massa” salvo poi trovare cerbottane e mazzafionde? Tutti hanno dimenticato le innumerevoli risoluzioni dell’ONU sul Medio Oriente regolarmente ignorate e disattese? Tutti hanno dimenticato l’Afghanistan, la guerra più inutile e drammatica degli ultimi 10 millenni che dopo 20 anni è servita solo a tornare al punto di partenza con i Talebani al potere come e forse meglio di prima? Tutti hanno dimenticato la guerra in Libia che ancora non si capisce a chi è stata utile se non a gettare la regione nel caos dal quale ancora non si vede via si soluzione?

C’è la guerra e non sono pochi coloro che male che vada in video paventano la terrificante minaccia nucleare e, nel migliore dei casi, pensano bene di inviare 3200 soldati italiani a rafforzare i contingenti NATO. La storia è materia ostica da apprendere e faticosa da ricordare. Dipende solo se conviene farlo.

bloggorai@gmail.com

1 commento: