Ecco, ci sembra di trovarci esattamente nella fase del “poco più” con più poco che più. Cioè, quasi nulla. Come abbiamo scritto tante volte, la natura non prevede il vuoto e laddove si crea uno spazio, qualcuno o qualcosa lo occupa. Non ci sono argomenti o temi che interessano la Rai, il suo presente e il suo futuro. Non ne mancano, basta scegliere. Nel vuoto del dopo Festival si è creato lo "spazio" Report/Ranucci che ora viene occupato, mettendo al centro del dibattito un argomento spinoso che distoglierà molte attenzioni ed energie da altri temi. Esempio: nei giorni scorsi è stato bocciato per la seconda volta il piano editoriale del direttore della TGR Casarin e non si è letta una riga sull’argomento. Beninteso, è già successo in precedenza con il direttore del Tg2 Clemente Mimun che se lo è visto bocciare più di una volta eppure ha resistito molti anni senza che nessuno ci facesse caso. Se non ché, in questo caso, la situazione è ben diversa: parliamo della più grande testata giornalistica nazionale (oltre 700 persone) e tanti milioni di budget. Dunque, una testata di tale peso e rilievo allo sbando editoriale e si avanti come se nulla fosse accaduto? L’AD tace? Non si pone un problema di credibilità e di autorevolezza dell’Azienda di Servizio Pubblico?
Torniamo allo spazio vuoto/pieno. Stiamo cercando di sapere, capire, riflettere ma non riusciamo bene a capo. La sensazione di trovarci di fronte all’ennesimo “complotto” è forte ma, ammettiamo le nostre scarse capacità di analisi, non siano in grado di distinguere bene chi, dove e quando ha fatto pipì fuori dal vaso. Ci colpisce poi un bizzarro e anomalo silenzio da parte di quanti, pure nostri amici e lettori, su questo argomento tacciono e questo ci solleva ulteriori dubbi.
bloggorai@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento