... La necessità che la concessionaria del servizio pubblico
radiotelevisivo rafforzi la credibilità e la riconoscibilità della propria
offerta editoriale, puntando su contenuti che siano in grado di fornire allo
spettatore modelli e visioni di alto livello qualitativo e a forte carattere
innovativo.
In altre parole, per recuperare prestigio, anche internazionale,
la Rai deve rafforzare la propria identità, i cui contorni sono tracciati dalla
legge e dal contratto di servizio, tenendo altresì conto del nuovo contesto
multimediale interattivo.
…
Se la Rai insegue i target pubblicitari o si appiattisce sul
modello delle televisioni commerciali, l'identità del servizio pubblico rischia
di sbiadire mettendo seriamente in dubbio il senso della propria esistenza.
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Quanto al tema della transizione alla diffusione non lineare dei
prodotti audiovisivi, RaiPlay non appare essere ancora in grado di rispondere
alla sfida di dotare l'Azienda di un servizio autenticamente competitivo nel
confronto con le nuove piattaforme commerciali OTT e di valorizzazione i
contenuti audiovisivi realizzati da e per il servizio pubblico.
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Un gruppo di proposte mirano a creare un diaframma tra le
istituzioni e la Rai. Altre proposte mantengono il legame tra la concessionaria
del servizio pubblico e le istituzioni ma, per valorizzare il pluralismo,
spostano l'asse verso il Parlamento, in conformità alle indicazioni della Corte
Costituzionale, a partire dalla nota sentenza n. 225/1974.
…
È stato evidenziato che occorre garantire alla concessionaria del
servizio pubblico indipendenza editoriale e autonomia, escludendo ogni forma di
controllo esterno ex ante sulla sua attività. Ciò, si è detto, non
esclude che essa debba rispondere delle proprie scelte davanti all'organismo
parlamentare, che ben può orientarne l'azione salvaguardandone e, anzi,
promuovendone l'autonomia e correggendo le storture che dovessero emergere.
Quanto alle nomine interne all'Azienda, nel corso dell'indagine conoscitiva è
emersa l'opportunità che tutte le nomine dei direttori aventi una valenza
editoriale siano condivise dall'amministratore delegato con il consiglio di
amministrazione che dovrebbe, quindi, in ogni caso esprimere un parere
obbligatorio e vincolante.
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Si è osservato che la durata del mandato dei vertici della maggior
parte dei Servizi Pubblici europei è pari a cinque anni, che corrisponde,
peraltro, alla durata del Contratto di servizio. Allineare i due termini
permetterebbe di rendere la stessa governance che stipula il Contratto
responsabile anche della sua completa attuazione.
... segue... occorre tempo per leggere e scrivere...
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