Bene, scusate il ritardo ma speriamo di essere giustificati.
Ci sono tante cose che abbiamo da proporvi e tante domande da sollevare. Andiamo
con ordine e in sintesi. Non sarà facile perché gli argomenti sono tanti e
molti tra loro sono intrecciati. Prendetevela comoda, molto comoda, tanto
Sanremo stasera finisce oltre l’una di notte.
Si parva licet componere magnis. Ovvero se è
possibile mescolare il “successo” di Sanremo con altre bazzecole che
interessano la RAI ci sono cose interessanti da dibattere. Il prossimo 8
febbraio sarà un giorno particolare per la Rai: è prevista la prima udienza del
ricorso Usigrai contro la Rai per comportamento antisindacale (art. 28) e, per
pura casualità, per lo stesso giorno, abbiamo avuto conferma diretta che è
prevista l’audizione in Vigilanza di Fuortes. Potrebbe essere la fine della
tregua di Sanremo e l’inizio della grande e lunga battaglia dagli esiti
incerti. Le forze in campo sono eterogenee e male assortite ma, abbiamo la vaga
sensazione, che si punti al bersaglio grosso. Sul ricorso Usigrai abbiamo
saputo solo che si stanno confrontando due anime (al solito): quella cosiddetta
“governista” dialogante, della trattativa e del confronto e quella più “estremista”
che punta piegare le dita all’AD. Gira voce di una possibile richiesta di “moratoria”
che non sarà il ritiro del provvedimento sulla sospensione delle TgR notturna come
richiesto da Macheda ma potrebbe essere opportuno, per il bene dell’Azienda,
cercare un “…momento di riflessione per evitare che il confronto sindacale si
debba fare di fronte ad un giudice” ci è stato detto. Molto, molto più
complessa l’audizione di Fuortes. Anzitutto un piccolo problema: a quanto sembra
alcuni Commissari hanno saputo dell’esistenza di un documento di 6 scarne
paginette (slides), finora riservato, che gira a Viale Mazzini su Linee Guida
per il Piano Industriale 2022-2024. Alcuni lo hanno richiesto ma, per
quanto abbiamo saputo, non sembrano aver ricevuto risposta. Chissà se il
Presidente Barachini ne è stato informato? Diciamo pure che la scorsa audizione
non è stata proprio una passeggiata tra le mammole per Fuortes &C. e l’improvvida
uscita sul canone non gli avrebbe portato grande fortuna. I partiti, ovvero ciò
che rimane di essi, sembra che lo attendono al varco e in aggiunta alle “pruderie”
emerse a Sanremo la situazione potrebbe essere alquanto scivolosa. Come pure
potrebbe tornare, ci dicono, una scivolosa quanto vecchia questione mai completamente
sanata: il famigerato atto di indirizzo della Vigilanza sul numero degli
artisti appartenenti alla stessa “scuderia” dello stesso agente. Quanto “artisti”
ha piazzato il noto Lucio Presta? Un nostro attento lettore ci ha segnalato una
chicca: nei giorni scorsi Ornella Muti è stata intervistata al Tg2 e avrebbe
dichiarato, più o meno: “…come avrei potuto dire di no a Presta?”. Robetta,
quisquillie, si dirà, basta sapere che Sanremo è zona franca per leggi,
regolamenti, indirizzi della Vigilanza etc…
E già perché poi passa la vulgata che “Sanremo è sempre Sanremo” e sei tu scemo che non lo capisci. Forse, sarà anche vero, ma ancora rincoglionito del tutto no. Magari fra poco. Allora vediamo intanto questo “successo” dove poggia. Ascolti record per l’edizione 2022. Già, ma in quale contesto? In un contesto in cui la platea televisiva globale è in netta discesa, come pure ha riferito recentemente la presidente Soldi in Vigilanza (“ … abbiamo perso circa tre milioni al giorno di media”). Sono anni che la curva è stabile verso il basso (ormai siamo tuti esperti di curve). Tanto per capirci, vediamo in particolare cosa è successo anno su anno 2020 vs 2021 (dal 28/11 al 1/1, ultimi dati aggregati Auditel): totale individui Rai Uno fascia 20.30- 22.30 uguale a 4.754.073 mentre l’anno successivo sono stati 4.448.328. Il totale platea (tutte le emittenti) vede questi numeri: 26.932.355 (2020) verso 23.214.293 (2021). Ora, nei prossimi giorni forse saremo in grado di affinare meglio la ricerca, però intanto possiamo constatare che qualcuno si è perso per strada e c'è poco da stare allegri. Poi, abbiamo sentito dire “Devi anche considerare il grande traffico che Sanremo genera sui social” ... accipebacco .. e che c’azzecca il traffico darti con la televisione? Parliamo del successo di un evento/trasmissione o del volume di iterazioni sulle diverse piattaforme? E chi ci guadagna da questo traffico? La Rai? A proposito di piattaforme: avete tutto notato il “volume” di spot proposti dai vari Netflix, Amazon e Disney? Di questo argomento ne parleremo ancora. Dunque, dove sarebbe il “successo” di Sanremo? Nella certificazione che oltre il Festival e la fiction … tutto il resto è noia?
Veniamo ora ad un tema interessante assai: nei giorni scorsi
è stato pubblicato il Report di Mediobanca “Il settore media&entertainment
tra pandemia e digitalizzazione (2018-2021). I numeri sono chiari quanti
impietosi: “In Italia il giro d’affari del settore, pari a €8,1 mld nel 2020,
risulta in contrazione del 6,6% (€8,7 mld nel 2019). Così suddiviso: -7,2% la
TV in chiaro (€4,4 mld), -2,3% la TV a pagamento (€3,2 mld) e -22,7% la radio
(€0,5 mld). La TV a pagamento risente di tendenze diametralmente opposte, con
la Pay TV tradizionale in calo (-8,5%) e lo streaming in crescita a doppia
cifra (+42,5%). Lo streaming si sta progressivamente configurando come la
forma prevalente di televisione. Rispetto al 2019, scendono i
ricavi pubblicitari -13,3 %: -10,9% quelli della TV e -27,4% quelli della radio”.
Tutto di grande interesse e a pagina 18 troviamo l’introduzione
ad altro argomento: la transizione al DVB-T2. Ebbene, voi tutti care lettrici e
cari lettori, sapete bene quanto Bloggorai ha dedicato “anima e core” a questo tema
sollevando dubbi sui rischi che la Rai potrebbe correre in termini di perdita
di “peso” sul mercato audiovisivo (amart tv: la porta dell’inferno). Avete
fatto certamente caso ad Amadeus che invita “risintonizzare” gli apparati tv in
vista della fase 2 della transizione. Allora ci è venuto qualche dubbio e
abbiamo cercato di capire come stanno andando le cose. Leggiamo sul Report di
Mediobanca: “Le televisioni nelle case degli italiani sono 43,1 milioni nel
2021. Non supererebbero la prova del passaggio al digitale terrestre di seconda
generazione, perché privi dello standard DVB-T2 con il nuovo sistema di
codifica HEVC Main10, 27,7 milioni di televisori (il 64,2% del totale). Tra
questi ultimi, 8,4 milioni di apparecchi, pari al 12,8% del totale, non
rispettavano nemmeno i requisiti per il primo step avviato lo scorso 20 ottobre
2021 (passaggio all’alta definizione HD)” e poi scopriamo che gli ultimi dati
disponibili sul bonus rottamazione dei Tv/decoder dicono che al 1° febbraio
sono circa 672 mila i contributi erogati. Abbiamo allora cercato di saperne di
più e, grosso modo, anche qui, abbiamo colto due schieramenti. Da un lato gli “ottimisti”:
“tutto sotto controllo, entro giugno la quota di Tv MPEG-2 sarà pressoché
irrilevante” fonte AgCom e Censis. Dal lato opposto i “pessimisti”: “La
campagna di comunicazione non funziona, siamo in drammatico ritardo e non si esclude
che si possa/debba chiedere un rinvio delle date previste dalla road map”.
Annamo bene!!!
Noi ci sentiamo propensi ad essere dalla parte dei pessimisti
(un po' perché ci piace e un po' perché le notizie di cui disponiamo non ci
convincono del contrario). Comunque il tema è bollente.
A proposito di temi “bollenti” ne abbiamo qualcuno ancora che
merita attenzione: il Ciclismo (il Giro d’Italia) e RaiNew24 nonché altre
amenità. Però, è probabile, che giunti a questo punto siete belli e pronti (cotti)
per il venerdì del Festival. Auguri. Rimanete comunque sintonizzati .. non si
sa mai.
Infine, domattina, abbiamo un appuntamento da seguire in
diretta: i nostri gatti che incontrano la faina. Non sembrano volersi molto
bene. Vedremo chi avrà la meglio.
bloggorai@gmail.com
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