La buona notizia del giorno è l’appello alla Rai affinché
possa fare qualcosa per salvare il teatro. Il Corriere di stamattina, firma Emilia Costantini, lo riporta nei
contenuti importanti: “La tv salvi il teatro: non solo repliche, la Rai produca
nuovi spettacoli … Ben vengano, per ora, le letture o le recite in streaming
gratis, ma i teatranti devono lavorare ed essere pagati. In che modo poter
riprendere l'attività? …l'appello promosso dal regista Piero Maccarinelli,
indirizzato all'AD della tv pubblica Salini, e per conoscenza al Presidente
Mattarella e al Ministro Franceschini, dove si propone di trasmettere ogni
giorno sui canali tematici o una volta a settimana su quelli generalisti, le
riprese integrali, già realizzate dalla Rai, di spettacoli teatrali”. Incalza il
regista teatrale Luca De Fusco: “In questo momento di stasi, perché la Rai non
assume il suo ruolo di servizio pubblico e, invece di limitarsi a riproporre
repliche di vecchie produzioni, torna a produrre spettacoli ad hoc perla tv e
per la radio? La gente non potrà più andare a teatro per molto tempo e allora,
anche chi a teatro non è mai andato potrebbe godersi ottimi prodotti realizzati
proprio per il mezzo. Si sfamerebbero attori, registi, maestranze e chi ha fame
di teatro, un pubblico non trascurabile». Sottoscriviamo pienamente e sosteniamo
!!! Siamo poi sempre in attesa del precedente appello di Pupi Avati sul cinema:
è stato recepito???
Per i nostri lettori “sociali”: segnaliamo un’intervista di
Giuseppe De Rita, presidente del Censis, ieri sul Corriere e sullo stesso
argomento il testo di Vladimiro Zagrebelsky su La Stampa. Riguarda le ipotesi di “segregare”
gli anziani. Da leggere, meditare e riflettere.
E veniamo ora alla bassa cucina, dove, talvolta, con gli
avanzi del giorno precedente si possono pure fare piatti gustosi. Risparmiamo ai
lettori il riassunto delle puntate precedenti (il nostro blog è ormai è divenuto
un vero e proprio diario: basta sfogliarlo). L’argomento del giorno si
riferisce alla vicenda Conte, al tempo concesso nei Tg a Salvini e Meloni, al
Presidente Foa e al Presidente della Vigilanza Barachini. Noterete subito che
manca un personaggio: Salini. Anzitutto un fatto: nei tre Tg Rai i due leader
dell’opposizione hanno avuto rispettivamente più di 6 minuti Salvini e più di 5
la Meloni. Ma è supponibile che Foa possa telefonare ai direttori dei Tg e
chiedere loro di “risarcire” i due politici senza che l’AD non ne sapesse
nulla? Supponibile che i direttori di testata
nella loro autonomia editoriale possano toccare un argomento così incandescente
senza avere un “parere” da qualcuno del settimo piano??? Poco credibile. Che poi
Foa ci possa aver messo del suo, prendendosi tutto lo spazio che gli viene
lasciato libero (praterie) è tutt’altro discorso.
Rimane la sgradevole sensazione di un’Azienda multicefala, dove
ognuno se la canta e se la suona come meglio crede a seconda della giornata e delle
convenienze/opportunità/necessità che si pongono. Appunto: chi dirige l’Azienda?
Ed esattamente sul tema comunicazione: chi coordina e interviene nel tenere il
timone dritto nella qualità e nella quantità di informazioni fornite dal
Servizio Pubblico?
E veniamo ora ad un’altra bassa cucina: la politica. La
Commissione Parlamentare di Vigilanza sarà pure un luogo controverso per come e
per quanto interviene rispetto ai suoi compiti istituzionali ma sulla cronaca
di questi giorni qualcosa non torna. Sempre a proposito della vicenda Conte,
alcuni parlamentari e tra questi si è associato il PD, hanno riproposto il problema dell’accesso agli
atti per verificare la legittimità dell’elezione di Foa. Oggi??? E perché non
da subito quando è stato sollevato il problema? Perché solo ora quando il problema
era già evidente a suo tempo? Sempre a
proposito della minaccia di richiesta di dimissioni a Barachini per l’iniziativa
“personale” di scrivere alla Rai per chiedere il “risarcimento “ a Salvini e
Meloni (che, a loro volta, Salini e Foa si sono guardati bene da informare il Cda…
come opportunamente segnalato da Laganà e Borioni … tanto per gradire e per posizionare
opportunamente i personaggi sulla scena) ribadiamo e insistiamo: per quale dannato
motivo NON UNA PAROLA da parte di NESSUNO sulla precedente lettera della
Vigilanza (non solo di Barachini) sui doveri e compiti della Rai in questo
momento? Un velo di cemento armato e di distrazione anche da parte di tanti
autorevoli colleghi giornalisti.
Come abbiamo scritto più volte: il problema è nel “quartier
generale” dove però non c’è un uomo solo alla guida come qualcuno avrebbe
voluto piuttosto truppe allo sbando senza piano strategico.
bloggorai@gmail.com
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