venerdì 10 aprile 2020

Rai: colpevole silenzio


Come abbiamo scritto ieri (con grande successo di lettori!!!), avvengono cose surreali: abbiamo dato notizia della lettera del Presidente della Vigilanza Alberto Barachini indirizzata al vertice Rai sull’emergenza Covid e anche oggi nessuno ne scrive una riga. Delle due l’una: o i colleghi sono distratti da altre faccende e magari non ritengono questo argomento interessante oppure si è mossa una poderosa macchina del silenzio. Si dice che la comunicazione o la subisci o la gestisci. In questo caso si gestisce la NON comunicazione.

Due domande: perché la Rai comunica poco e male? Abbiamo scritto che la lettera firmata Foa/Salini poteva costituire un formidabile strumento di comunicazione per sottolineare l’impegno dell’Azienda in queste drammatiche circostanze. Perchè non è stata resa pubblica o almeno perchè non sono stati comunicati i contenuti? Perché Salini ha scelto il Sole 24Ore, con tutto il rispetto, che certo non si rivolge al grande pubblico? Perché non è stata convocata una conferenza stampa, seppure virtuale, per esplicitare compiutamente tutto l’impegno Rai in questi giorni? Cosa si teme? Cosa non si vuole dire? Comunque,  riteniamo grave che un argomento del genere sia taciuto. Alcuni lettori ci hanno commentato: “la lettera di Barachini si tratta di una manovra per accontentare Lega e FI”. Non è convincente: il ruolo e il peso del Servizio Pubblico in tali circostanze non è o non dovrebbe essere appannaggio di un partito o di un governo. La Rai è un patrimonio nazionale, ha o dovrebbe avere lo stesso peso delle grandi infrastrutture di interesse strategico nazionale. E se il Parlamento, e se pure fosse solo una parte di esso, rileva gravi ritardi e inefficienze tutto si può fare meno che tacere.

Oggi, appunto, nulla, niente, nisba. Provate a sfogliare i giornali e vi prego, avvisatemi se trovate qualcosa degno di attenzione. Per obbligo, ma solo per obbligo, citiamo l’intervista di Silvia Calandrelli,  direttrice di RaiTre nonché di Rai Storia, Rai Cultura e Rai 5, su L’Arena a cura di Maurizio Battista. Leggiamo: “Quando il 21 febbraio abbiamo compreso che la situazione nel Paese diventava davvero complicata e si chiudevano le scuole, abbiamo deciso di rivoluzionare la programmazione e dedicare un canale 24 ore su 24, vale a dire Rai Scuola, all'offerta rivolta a studenti e professori. Quindi come Rai abbiamo messo a disposizione un patrimonio di contenuti validati scientificamente, per materie umanistiche, scientifiche, tecnologiche e linguistiche. Già dall'inizio di marzo dunque su Rai Scuola offriamo lezioni, programmi e contenuti di approfondimento che possono affiancare l'attività scolastica». No comment.

Registriamo una considerazione: quando si parla di Servizio Pubblico, di Rai, ci si riferisce curiosamente e prevalentemente solo alla televisione. Eppure esiste la Radio che comunque raccoglie tanti milioni di ascoltatori e contribuisce non poco. Perché la Rai “comunica”poco la Radio? Giriamo la domanda ai nostri esperti lettori.

Infine: note a margine su RaiPlay.  Sarà necessario comprendere bene cosa offre la piattaforma del Servizio Pubblico e in che modo risponde ai mutati interessi dei telespettatori in questo periodo. 
Poniamo qualche domanda:  come si evidenziano i diversi contenuti presenti nelle varie finestre di presentazione? Come avviene la selezione? Come funziona il motore di ricerca e quanto  risponde in modo efficace? Infine: il player è aggiornato? Quante volte si “impalla” in un buffering lento? È solo colpa della rete sovraccarica o è un problema interno ?

Abbiamo provato a fare un confronto con Mediaset Play: non c’è partita. Anzitutto propone una offerta molto più ricca di film e fiction e anche la library dei film è molto sostanziosa.  Per quanto riguarda il player si osserva subito che non ha buffering e le sole interruzioni sono dovute a inserimenti pubblicitari. Il motore di ricerca risponde correttamente alle domande. Insomma … la partita per Rai è molto complicata.

bloggorai@gmail.com


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