Questa mattina ci apprestavamo, tranquilli tranquilli, a festeggiare il 25
aprile, la Liberazione senza tanti grilli per la testa ma un paio di commenti in
ordine sparso non fanno male a nessuno.
1) Da alcuni giorni si susseguono articoli sulle nuove
dimensioni che il mondo degli audiovisivi e delle Tlc stanno assumendo in
seguito a questa rivoluzione epocale dovuta al Covid. Per ultimo, questa
mattina, sul Sole 24 Ore con il titolo “Dal Web ai consumo, così il lockdown ci
ha reso più uguali” a firma Giampaolo Colletti. Potrebbe darsi che al termine di
questa drammatica vicenda, molte cose potrebbero cambiare: mercato, consumi,
qualità e quantità dell’offerta editoriale, tecnologie e risorse. Così succede
che mentre tutti, o quasi, si interrogano su cosa e quando il mondo dell’audiovisivo
potrebbe subire drastiche mutazioni genetiche, non si riesce a trovare uno straccio
di riflessione su quello che potrebbe riguardare e interessare il Servizio
Pubblico. Perché allora non cogliere questo momento e proporre uno scarto di
vitalità con una iniziativa inedita e fenomenale che potrebbe essere convocare
una specie di “stati generali” al quale porre un solo e semplice interrogativo:
quale Rai per il prossimo futuro??? Non sarebbe difficile e nemmeno tanto
improbabile: l’unico limite potrebbe essere la capienza della Sale degli
Arazzi, forse troppo piccola per contenere tutti coloro che potrebbero dire qualcosa
di interessante.
2) nel mezzo di questa bizzarra riflessione ecco che, zacccheteee,
ci arriva tra capo e collo una sapiente intervista della consigliera Beatrice Colettti
(M5S) su La Notizia,firmata da Antonio Pitoni. Leggiamo: “Non ritengo consono
per chi ricopre questo ruolo avventurarsi in un'esposizione mediatica continua,
come quella perpetrata nelle ultime settimane dal presidente Foa. Né tantomeno
in commenti sull'attività giornalistica svolta dalle testate dell'azienda che
rappresenta… E arriviamo alla questione del voto... l’ordine del giorno
recitava: 'Conferenza stampa del presidente del Consiglio dei ministri del 10
aprile 2020 e lettere del presidente della commissione di Vigilanza Rai:
Quindi, anche a chi non ha dimestichezza con i regolamenti, è del tutto
evidente che, così formulato, l'ordine del giorno non consentiva di procedere
ad alcun voto sull'operato del presidente”. Non c’è altro da aggiungere. Ognuno
trova quello che cerca.
3) ieri video di Trump su terapie contro Coronavirus: “Vedo
il disinfettante che lo uccide in un minuto. Un minuto. E c'è un modo in cui
possiamo fare qualcosa del genere, mediante iniezione all'interno o quasi una
pulizia?” poi aggiunge “Supponiamo di colpire il corpo con raggi ultravioletti
o con una luce davvero potente. Supponiamo di portare quella luce dentro il corpo,
o attraverso la pelle …C'è un modo di iniettare un disinfettante? È una
possibilità, forse funziona, forse no. Comunque l'idea della luce che può
uccidere il virus in un minuto mi sembra potente". Ecco, ci sembra che
questa sia la fotografia migliore, la sintesi di questa epoca e dei suoi
epigoni.
4) il caso Verdelli e Repubblica. Ieri abbiamo scritto che ci
sono tante chiavi di interpretazione e quella del posizionamento “destra,
centro e sinistra”potrebbe non essere la sola. Però, senza dubbio, che qualcosa
in questo senso sia cambiato immediatamente lo vediamo proprio questa mattina
con la copertina sul 25 aprile 2019 (Verdelli) a confronto con quella di oggi (Molinari): eccole
Sempre a proposito di Repubblica, altro discorso di grande interesse
è quello che potrebbe riguardare la Rai, direttamente o indirettamente, per
quanto il nuovo soggetto editoriale potrebbe “interferire” sul suo prossimo
futuro. I terreni di battaglia, come al solito, saranno le tecnologie, l’offerta editoriale e,
non ultimo, le risorse economiche. In questo senso, la torta è piccola per
tutti e un altro soggetto che vorrebbe accaparrarsi una fetta più grande potrebbe
creare nuovi problemi.
bloggorai@gmail.com
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