Anche oggi, purtroppo, sulla stampa quotidiana silenzio
quasi assoluto. Solo qualche strascico sulla proposta di Pupi Avati
(Osservatore Romano articolo di Andrea Monda) dove si riferisce alla risposta
del Presidente Foa. Ovviamente, da osservare che è già la seconda volta che il
Presidente del Cda interviene sulle
linee editoriali mentre l’AD, Fabrizio Salini, si limita ad applicare, in drammatico ritardo,
quanto previsto obbligatoriamente dal Contratto di Servizio. Piccole cose.
Nota a margine. È stato nominato Giovanni Parapini
coordinatore del Tavolo sociale. Leggiamo dal comunicato: “ll tavolo, che
accoglie le sollecitazioni di vari soggetti istituzionali e del Cda Rai,
intende, spiega Salini, “mettere i temi sociali al centro dell’offerta
complessiva del gruppo Rai. E’ questo un dovere del servizio pubblico e sono
particolarmente orgoglioso di aver dato vita a uno spazio di confronto, di
costruzione di contenuti e di attività tanto all’interno che all’esterno della
Rai“. Anche qui: possibile che non se ne azzecca una giusta? Perché dire “… sono
particolarmente orgoglioso …”??? Cosa c’è da essere orgogliosi per un obbligo
specifico, anche questo esplicitamente previsto sempre dal Contratto di
Servizio? Semmai, ci sarebbe da essere rammaricati per non averlo fatto prima e, inoltre, non è una iniziativa personale da rivendicare quanto più di un vincolo cui è chiamata l'Azienda tutta. Leggiamo
ancora: “Il tavolo tecnico è stato pensato come un luogo per coordinare tutte
le attività che Rai svolge nel campo del sociale (terzo settore, responsabilità
sociale, coesione sociale, accessibilità, bilancio sociale) a cui si sono
aggiunte le emergenze derivanti dal Covid 19 che riguardano i disabili, gli
autistici, gli anziani e i giovani che non possono andare a scuola. Il tavolo
servirà ad avere anche una cabina di coordinamento delle varie strutture che in
Rai lavorano attualmente sulle varie componenti afferenti al tema del sociale,
facendo una mappatura delle attività esistenti. Compito del tavolo sarà anche quello
di fare proposte relative a contenuti, campagne, sensibilizzazioni, call to
action che verranno messi a disposizione di reti, testate e direzioni Corporate”.
Auguri a Di Bella e Parapini: ambedue si troveranno a dover
costruire sulle macerie di quanto non è stato fatto e si sarebbe dovuto fare. Precisazione:
coordinare significa anche dirigere? Le testate giornalistiche come pure le
strutture editoriali saranno disposte a cedere sovranità? Ancora Auguri, ne
hanno bisogno loro ma anche tutto il Servizio Pubblico.
bloggorai@gmail.com
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