Forse, in questo contesto si possono leggere le
fibrillazioni degli ultimi giorni che hanno interessato Viale Mazzini. Questa sera,
alle 20, ci dovrebbe essere l’audizione di Foa e Salini in Vigilanza per la
nota questione degli spazi concessi prima a Conte e poi a Salvini e Meloni. Sotto
tiro dovrebbe esserci il Presidente (De Nicola, M5S ha detto che non è più un
presidente di garanzia! Sic !!!). Ma, "dovrebbe" essere solo lui, ma non è il solo. Non sfugge a nessuno tra coloro che hanno
buona memoria che sotto tiro ci dovrebbe essere pure l’AD per mille buoni
motivi e ne citiamo solo due tra i più rilevanti: le nomine ai Tg e il Piano
Industriale (rinviato, apparentemente, solo a causa della crisi Covid, ottimo
motivo per non dover ammettere il grave ritardo in cui versava). Non ultimo, la
questione delle famose lettere tra Vigilanza e Cda rimaste nel cassetto senza
che i consiglieri ne venissero informati. La differenza è che la prima, ben
grave e rilevante e pur sottoscritta da tutta la vigilanza, è rimasta ben occultata,
e la seconda firmata solo da Barachini ha avuto grande clamore. Qualcosa non
torna. Il tratto comune è che ambedue le lettere erano indirizzate a tutti e
due. Questa sera potrebbe aprirsi un nuovo capitolo, rimaniamo dell’opinione
(autorevolmente condivisa con autorevoli lettori del blog) che si tratterà dell’ennesimo
fuoco di paglia. Nessuno potrebbe avere la forza e il coraggio di mettere mano
a questo consiglio in questo momento.
Ieri abbiamo sollevato un problema che, puntualmente, è
riemerso con tutte le sue minacciose potenzialità: il canone. Il “solito” vicepresidente
della Vigilanza PD Michele Anzaldi ha riaperto il fuoco: riprendiamo dal sito Notizienazionali.it
(che ieri ci ha citato e ricambiamo l’attenzione) “è assurdo che gli
imprenditori e i commercianti si ritrovino a dover pagare alcune centinaia, in
certi casi anche migliaia di euro, peraltro pur essendoci la certezza che
queste attività siano nella quasi totalità chiuse dall’8 marzo”. È un colpo
basso che potrebbe andare a buon fine se qualcuno in qualche modo, non
interviene prontamente anche se, si andrebbe a parlare di corda in casa del
boia, dove amici del canone Rai ce ne sono ben pochi (vedi recenti uscite dei
ministri Patuanelli e Boccia). Ecco allora che si definiscono bene i campi di
battaglia: la governance (vedi Legge del 2015) e le risorse del Servizio
Pubblico. Si può aggiungere le tecnologie: la transizione verso il DVB-T2 potrebbe
subire considerevoli ritardi con conseguenze ancora tutte da valutare. Abbiamo già scritto in propossito che le previste vendite, il rricambio di apparati televisori a causa del Covid potrebbe subire una sostanziale riduzione rispetto alle previsioni. Per il
CTO Rai , as usual, ci sarà molto da fare.
Nel frattempo, ieri la Direzione comunicazione in accordo
con il Marketing, ha diffuso un
comunicato interno che già nel titolo suona “strano”: “Auditel online in
quarantena: dominio Rai negli ascolti”. Si legge:
“A partire dal 9
marzo, da quando la maggior parte della popolazione italiana è costretta a
trascorrere a casa la maggior parte del suo tempo, l’ascolto della tv
tradizionale è esploso, con aumenti anche del 40%. E con tanto tempo trascorso
davanti al vecchio schermo fisso, e meno tempo da passare davanti ai computer o
in giro con gli smartphone in mano, l’ascolto online degli editori televisivi
misurati da Auditel è complessivamente diminuito, passando da 17,2 milioni a
16,6 milioni di ore di visione media a settimana. Le analisi della Direzione
Marketing mostrano che, in un contesto di ascolti online in contrazione, la Rai
è l’unico editore che mostra un consumo in crescita, passando da 5 milioni di
ore medie a settimana a 6,6 milioni con una crescita del 30%, diventando
assoluto leader di mercato. Questa leadership di mercato è stata raggiunta
grazie alla centralità della Rai come servizio pubblico in un momento difficile
come questo, ma anche allo stravolgimento dei palinsesti di tutti gli editori”.
No comment … ci limitiamo ad osservare “dominio” !!!
bloggorai@gmail.com
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