Sui
quotidiani di questa mattina possiamo sapere tutto, ma proprio tutto, sulla diffusione
di un documentario girato da Lorenzo Cherubini-Jovanotti durante un suo lungo
viaggio tra Cile e Argentina. Molti giornali ne ha scrivono con dovizia di
particolari e li accompagnano con florilegio di dati sulla diffusione della
piattaforma Rai Play e dei suoi clamorosi successi di pubblico che ottiene. Qualcosina
non torna. Anzitutto leggiamo l’AD
Salini: “Rai Play in questo modo si conferma un innovatore, un incubatore di
innovazione all'interno della Rai". Acciperbacco !!! Clamoroso!!! Leggiamo sempre su Italia Oggi: “All'inizio non avevo in mente
di girare per Rai Play, mi sono portato una microcamera e pensavo: magari faccio
dei video per YouTube, li posto nei social, vedremo - ha raccontato Jovanotti,
spiegando che l'idea è venuta dopo, al rientro in Italia”.
Cioè, se abbiamo
capito bene: Jovanotti torna dal suo bel
viaggio, si ritrova qualche ora di materiale girato tra le mani e pensa: che ci
faccio coo ‘sta robbbba? Risposta: ... quasi quasi la vendo a Rai Play …non si sa mai
che magari me la pagano. Geniale !!! Fantastico !!! Come ha detto Salini? Incubatore
di innovazione ??? Lasciamo perdere: meno male che il “presunto” piano
industriale “avrebbe” dovuto prevedere una direzione Nuovi format e siamo tutti
in attesa di conoscere cosa ha inventato. Magari è successo qualcosa e ci è
sfuggito.
Ezzacchete che arriva la dietrologia: nei giorni scorsi (lo
abbiamo scritto) su Repubblica.It compare un articolo, firmato Adriano
Bonafede, dove si legge: “Trasversalmente – si legge nel documento riservato - si pensa a contenuti ‘di seconda
mano’, ovvero che sono andati in onda recentemente sui canali Rai, dunque di
limitato interesse”. Inoltre, c’è un equivoco di fondo: “I senior pensano vi
siano contenuti solo per giovani (perché un mezzo a loro più congeniale);
viceversa i giovani – specialmente quelli distanti ideologicamente da Rai –
pensano a contenuti per target over 60”. Il sondaggio parla poi di una
“percezione di difficoltà di navigazione” attraverso la massa di contenuti
messi a disposizione della Rai. E molti, che avevano conosciuto Rai Play tempo
fa, hanno smesso di usarla “perché non consentiva una ricerca facile dei
contenuti”. Quelli che hanno invece provato di recente a navigare trovano la
piattaforma deficitaria in comparazione alla fluidità di Netflix o di Amazon
Prime. Queste ultime vengono preferite quando si ha una smart tv e ovviamente
un abbonamento già pagato.” E infine “Sembra ancora mancare l’informazione
sull’ampiezza e sulla varietà dei contenuti di Rai Play”, riporta il documento -. Di conseguenza, “gran parte dei fruitori ne
fanno un uso piuttosto circoscritto, non esplorativo, per questo non hanno
un’idea precisa di quale sia l’offerta editoriale al suo interno”. In
particolare, “i più adulti si limitano a ricercare programmi già andati in onda
che si vogliono recuperare o rivedere (film, serie tv), mentre i giovanissimi
usano la piattaforma per la visione di serie tv/teen drama e il recupero di
spezzoni di programmi”, come l’esibizione di un artista a Sanremo. La minoranza
che conosce meglio l’offerta di Rai Play “sembra avere un approccio quasi
storiografico alla tv”. Delle due l’una: o questo documento è vero e allora
qualcuno ne dovrà trarre qualche conseguenza, o è una bufala e allora sarebbe
opportuna una smentita. Aggiungiamo una nostra nota: alla luce dell’esperienza
finora realizzata, è stata giusta la decisione di scorporare la parte
tecnologica (al CTO) da quella editoriale (Direzione Digital) ???
Oggi è atteso il Cda
a Viale Mazzini e qualcuno suppone che ci possa essere la seconda mano sulla
questione Foa con un possibile atto di sfiducia nei suoi confronti. Sono leciti
tutti i dubbi: se è andata liscia la prima perché dovrebbe andare meglio la
seconda? C’è solo una possibilità che
possa cambiare qualcosa: Salini vota a favore di una eventuale sfiducia al suo
Presidente e quindi si formerebbe una maggioranza con Coletti, Borioni e
Laganà. Colpo di scena! E dopo? Come fanno ad andare avanti con un presidente
sfiduciato, con quale clima potranno lavorare insieme, ancora per un anno o
poco più?
“Noi fummo i gattopardi, i leoni. Chi ci sostituirà saranno
gli sciacalli, le iene. E tutti quanti, gattopardi, leoni, sciacalli e pecore,
continueremo a crederci il sale della terra.” Già … Il sale della Terra … almeno una cosa buona la dobbiamo dire e ce
ne rallegriamo: ieri è andato in onda su Rai Storia il film di Wenders e
Salgado: un capolavoro assoluto.
bloggorai@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento