Pensavamo, speravamo, eravamo pronti a goderci una bella domenica di inizio primavera e non avevamo in mente di scrivere il Post. Poi, di prima mattina, già ci arriva un messaggio “Caro Bloggorai, oggi avrai da divertirti: l’AD Rossi ha parlato!”. Accipicchia e che mai avrà detto? Merita attenzione? Forse che no ma forse che si, appena un tantitello. Lasciamo perdere le battute spiritose su “teleMeloni” che ormai appartengono ad una categoria della comicità a parte: “Abbiamo messo in atto un riequilibrio della Rai …il nostro obiettivo è un giusto equilibrio tra le diverse anime che raccontano la nostra storia”. Stendiamo un velo pietoso sul racconto dell'immaginario: una volta si cercava di raccontare la realtà. Tempi moderni.
Un piccolo dettaglio ci colpisce in particolare e tocca il
nervo più scoperto, apre il barattolo più puzzolente dell’offerta editoriale
del Servizio Pubblico, in particolare su Rai Uno: il gioco d’azzardo. Ce ne
siamo occupati tante volte e, in particolare proprio nei giorni scorsi: il 14
maggio con il titolo “Rai, i giochi sporchi” https://bloggorai.blogspot.com/2025/05/rai-i-giochi-sporchi.html
e il giorno successivo con il titolo “RAI: "il" gioco sporco
assoluto, tra la cronaca nera del Tg1 e Lolita Lobosco” https://bloggorai.blogspot.com/2025/05/rai-il-gioco-sporco-assoluto-tra-la.html
.
Allora, ieri il DG Rossi ha affermato che De Martino, conduttore del gioco dei “pacchi” è diventato un “…volto di punta della Rai di oggi …”. Il Corriere di oggi titola bene " ... una scommessa vinta". Rimettendo in ordine gli addendi il risultato non cambia: A la ludopatia è una malattia sociale grave e molto diffusa, specie tra i giovani B il gioco dei pacchi è azzardo puro C se il gioco dei pacchi è gioco d’azzardo puro, De martino è il suo profeta.
Allora non resta che scegliere da che parte
stare: il Servizio Pubblico deve alimentare e sostenere e diffondere il germe
di questa grave malattia sociale, la ludopatia, o lo deve ostacolare? Nei due post che abbiamo prima citato,
che invitiamo a rileggere attentamente, si parla anche proprio del termine “gioco
d’azzardo” che nel precedente Contratto era leggibile nel contesto degli “obblighi
specifici” nell’art. all’art. 27, art.1, s, ii, dove si faceva esplicito
riferimento al “… contrasto alla ludopatia” che poi, nel Contratto attuale è
del tutto scomparso. Si tratta proprio di questo Contratto capestro al limite
dell’inutile che tanto piace anche a qualcuno che ritiene che “… in fondo in fondo,
contiene anche cose buone” … già, caro consigliere, talmente buone che sono
relegate in fondo, nel famigerato Allegato 1 senza alcune rilevanza e impegno specifico.
Questo argomento è da tempo al centro di una campagna
quotidiana condotta da Canale 5, il diretto concorrente di RaiUno. Potrà essere
anche evidente che il gioco dei pacchi infastidisce i loro ascolti e che quindi
sia “normale” per loro condurre una campagna di questo tipo. Dal nostro punto di vista è
un’argomentazione irrilevante, anzi, è vantaggiosa: svela il gioco sporco al
quale il Servizio Pubblico non deve partecipare.
Già che ci siamo, poniamo la solita domandina al consigliere di turno: non ha niente da dire in proposito? Cosa aspetta a diffondere un comunicato stampa? Che ci stanno a fare i "consiglieri di opposizione"? Opposizione a cosa? A chi? Magari meglio dire "astenuti".
E veniamo al tema Intelligenza Artificiale e Rai. Ne abbiamo parlato a lungo il mese scorso e anche ieri abbiamo ripreso il tema e, ribadiamo pure, alquanto fastidioso per noi che scriviamo e magari per qualcuno che si sente coinvolto.
Allora, nel nostro piccolo, abbiamo interpellato l’IA per chiedergli una proposta
di “gioco” da prima serata indirizzata ad un vasto pubblico, in grado di
comprendere diverse fasce di età (ovviamente compresi i “giovani”) con regole
dove si prevede competenza, capacità e conoscenze da parte dei concorrenti (esattamente
il contrario del gioco d’azzardo). Formulata la domanda abbiamo premuto il
tasto “invio” e, zacchete, nel giro di pochi istanti ne è venuta fuori una proposta
molto interessante.
Nela famigerata “Mappa delle sfide per i media di Servizio
Pubblico” come pomposamente si legge nel sottotitolo del poderoso volume edito
del Centro Studi Rai, frutto del lavoro di ben 21 autorevoli accademici (non c’è
un solo contributo interno Rai che pure magari qualcuno in grado di dire qualcosa
lo avrebbe pure, magari cercando al CRITS di Torino) questo tema viene affrontato
di sfuggita in una paginetta, 280, dove si legge che “… dal mondo dei videogame
sono arrivate le innovazioni tecnologiche più significative della produzione audiovisiva
degli ultimi decenni …”. Chissà, magari tenendo conto di questo pensiero, a
qualcuno potrà venire in mente un gioco Rai, proprietario e non di acquisto come
i “pacchi” di De Martino che, per inciso, è di proprietà Endemol. Tanto per tornare
ai “poteri forti” dentro e fuori la Rai.
La domenica è bella, godiamocela tutta.
bloggorai@mail.com
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