Non sempre è necessario essere un fattucchiere, leggere i fondi di caffè
o interpellare gli aruspici per intravvedere il futuro. Il Destino di Sanremo è
scritto nei Libri da decenni ed è sufficiente leggerli bene. Era scritto nei Libri
da decenni che il Festival a Sanremo non andava bene per la Rai per tanti buoni
motivi: anzitutto la “proprietà” del format televisivo e il rispettivo marchio (esiste
un documento su questo problema del datato 2019) ed erano note a tutti le grandi
difficoltà logistiche ed organizzative (e costi conseguenti). A Via Asiago
tutti sapevano (o avrebbero dovuto sapere) che Sanremo andava rivisto e
corretto da decenni eppure non hanno fatto nulla, indifferenti e imprevidenti.
Però andava bene per tanti consiglieri andarci e farsi riprendere vicino all’AD
e poi magari plaudire per il “successo” di ascolti. Una vicenda che somiglia
pari pari a quella dell’amianto a Viale Mazzini: tutti sapevano da decenni (o
avrebbero dovuto sapere) che c’era e poi si sono trovati con un’ordinanza di
sgombero immediata.
Ora la situazione per Sanremo è semplicissima e la riassume lapidariamente
il titolo del Sole 24 Ore: “II Festival è da assegnare solo con bando”
ovvero il Comune non può procedere ad assegnazione diretta alla Rai come è avvenuto
finora. Come è giusto e sacrosanto che sia. Ora, semplicemente, le due parti
dovranno accordarsi tra loro a partire dall’avviso pubblico dello scorso 9
aprile dove, ricordiamo, il Comune richiede oneri alquanto onerosi come l’aumento
del costo a 6,5 mln, aumento degli introiti derivati da pubblicità, obbligo di ripresa
e diffusione altre manifestazioni collegate etc etc., Ora, semplicemente, per
portare a casa l’edizione 2026 le parti dovranno “abbassare la cresta” e farlo
pure subito. Poi, si vedrà. All’orizzonte c’è il 2027 e lì i dolori di pancia
saranno particolarmente forti: in quello stesso anno scade la Convenzione Stato-Rai.
Bene, già che si ci siamo a parlare di futuro della Rai e del
presente “tele Meloni”, mettiamo in calendario pure che il prossimo 5 giugno è
previsto un Cda Rai molto interessante. Sono previste nomine importanti sulle
quali vale la pena soffermarci. Si tratta di nominare Fabrizio Casinelli
come Direttore della Comunicazione al posto di Nicola Rao (che andrebbe alla Radio)
e di far prendere il suo posto ad Incoronata Boccia, attuale vicedirettrice
del Tg1. Chi sono e perché tutti parlano tanto bene di loro? In quale
contesto politico avvengono queste nomine? L’argomento è assai interessante
per diversi aspetti: ci stiamo lavorando e già abbiamo ri-trovato qualche
piccola notizia utile. Intendiamoci, molta roba già nota, da decenni, che pure
tutti sapevano (o avrebbero dovuto sapere) … proprio come Sanremo, proprio come
l’amianto a Viale Mazzini, proprio come Rai Way e quant’altro.
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