Oggi non sappiamo da che parte iniziare: quann’è tordi e
quann’è grilli. Oggi tordi.
Il tordo n. 1 ce lo fornisce Fiorello che ieri durante
la sua nuova trasmissione alla Radio ha dichiarato: “… i palinsesti Rai sono
quelli di 27 anni fa e i giornalisti non sanno più cosa scrivere… Ora inizia la
stagione delle repliche: avremo Lolita Lobosco 2, Imma Tataranni 3, Don Matteo
13 (ragazzi, 13!). Ormai don Matteo ha 109 anni, Makari 3, Bianca 2, L’allieva
e Cuori: chi fa questi palinsesti si meriterebbe una pallottola nel cuore.
Questo è accanimento terapeutico”. Come piace dire a tanti quando non sanno
più a che Santo votarsi: “questo è vero Servizio Pubblico”. A Villa Arzilla brindano
a Prosecco.
Il secondo tordo ce lo fornisce il Tg1. Grande scoop megagalattico
interplanetario (che quegli ingrati colleghi della carta stampata non gli vogliono
riconoscere): danno per primi la notizia dell’impronta trovata sulla scena del
crimine di Garlasco. Apriti cielo: notiziona! Il mondo non parla d’altro. In apertura
dell’edizione di ieri sera grande spazio con inviati, corrispondenti, collegamenti
e servizi. Fenomenale. Roba da “giornalismo” con le virgolette e le maiuscole.
Roba vera da Servizio Pubblico!!! E quando mai gli ricapita di fare uno “scoop”
del genere?
Ora, che nel DNA dei telespettatori, degli italiani sommariamente
intesi, ci sia ancora il Colosseo ovvero lo spettacolo della violenza, del crimine
e del sottile, perfido e malmostoso appagamento per la sofferenza degli altri è
cosa nota. Che sia altrettanto perfido e malmostoso il rapporto tra circo
mediatico e magistratura è pure cosa nota. Ma che l’informazione del Servizio
Pubblico debba alimentare, sostenere e diffondere fuori misura queste perfidie
ci appare un tantinello fuori dalle righe, quel tanto che basta per ricordare che
la cronaca nera paga sempre bene, fin troppo.
Il terzo tordo ce lo fornisce Sanremo. Domani 22
maggio, S. Rita: solitamente provvede a fare miracoli per “donne sposate
infelicemente, casi disperati e apparentemente impossibili, cause perse, protettrice
di salumieri, pizzicagnoli e serigrafi”. Oggi, 22 maggio, dovrebbe uscire
la sentenza su Sanremo. Chissà se la Santa protettrice farà un pensierino per
la Rai: comunque vada la faccenda sarà complicata. Assai. Comunque, S. Rita un
pensierino più elevato nei confronti della Rai tutta lo potrebbe pure fare: è una
causa persa.
Il quarto tordo ce lo fornisce Rai Due e la sua
trasmissione di “successo” del martedì: Belve. È la prova provata, il paradigma,
la pietra miliare di come si ottiene il “successo” in tv: è sufficiente buttarla
sul sesso più o meno hard o soft e ammiccare, buttarla sulle piccole o grandi
tragedie familiari e condire tutto con un pizzico di gossip di buona qualità e
puffete: il gioco è fatto. Vogliamo chiamare questa trasmissione di genere “trash”?
fate voi.
Bene, andiamo avanti e proseguiamo il racconto sul Potere
o i Poteri forti dentro e intorno alla Rai. Forse, oggi più intorno che
dentro. Ovviamente, stiamo raccogliendo testimonianze, ricordi e documentazione
varia. Troviamo molto, tanto e forse troppo negli archivi. Lavorando e leggendo
ci si rafforza una convinzione: più scaviamo nel passato e più troviamo
riscontri nel presente. I due mondi sono ancora molto vicini nelle loro orbite.
Per meglio dire: il Potere del presente nasce, si consolida e si articola sulle
radici del suo passato e nemmeno poi tanto lontano.
Ieri abbiamo trovato spunti interessanti. Il primo è un articolo dell’Unità (giornale di quello che era allora il PCI) del lontano 1982. Contiene caratteristiche importanti. Titolo “Ecco uno per uno i dirigenti vecchi e nuovi” e si elencano tanti nomi con accanto bene indicato il partito di appartenenza. Tutto trasparente, almeno si sapeva bene. La seconda caratteristica è che alcuni tra questi nomi compaiono anche nella famigerata e nota lista P2 anche se questi negheranno la loro partecipazione/adesione alla Loggia.
Sono esattamente quegli gli anni dove vengono gettate le fondamenta di cemento armato della Massoneria in Rai che arriveranno fino ai giorni nostri. Ad esempio quando, nel 2014, Libero Quotidiano pubblica un’intervista a firma Giacomo Amadori, al Gran Maestro Giuliano di Bernardo al quale, ad un certo punto si chiede “Nel 2002 lei ha ideato l'Accademia degli Illuminati. E lui risponde “Tra i fondatori c'erano autorevoli esponenti del mondo Rai come l'avvocato Rubens Esposito, l'ex consigliere Sergio Bindi e l'attuale membro del cda in quota grillina Carlo Freccero”. Del primo nome, Esposito, abbiamo trovato un documento (Erasmo, Notizie dal grande Oriente d’Italia) dove a pag. 7 si legge che è stato ospite d’onore ad una cerimonia con il Gran Maestro Gustavo Raffi. Del terzo nome, Freccero, invece, abbiamo ritrovato una lettera inviata a Dagospia nel febbraio 2016 dove si legge “Gli incontri tra Illuminati erano di una noia mortale e si risolvevano sempre in pranzi luculliani. Ho smesso di frequentarli per la noia, ma anche perché stavo ingrassando. In fede, Carlo Freccero”.
Citiamo ancora quanto scrive ancora
Alberto Statera su Repubblica nel gennaio 2013: “… la Rai sembra un luogo
privilegiato di coltura della massoneria…”. Da rileggere attentamente:
contiene molti nomi di assoluto rilievo: https://www.dirittiglobali.it/2013/01/massoneria-quegli-uomini-in-nero-nascosti-tra-politica-e-affari/
.
Infine, notarelle a margine, abbiamo ritrovato in archivio un
divertente articolo pubblicato da L’Espresso nel giugno 2010 dove si leggono i compensi
di tanti nomi Rai: “il presidente Paolo Garimberti prende 448mila euro l’anno,
il dg Mauro Masi 715mila, mentre i consiglieri 98mila euro a testa. Per quanto
riguarda i vicedirettori, Giancarlo Leone prende 470mila, Lorenza Lei e Antonio
Marano 350mila, e Gianfranco Comanducci 440mila. Al direttore di RaiFiction Fabrizio
Del Noce vanno 400mila euro, 300mila al direttore di RaiUno Mauro Mazza. Marco
Simeon, capo delle relazioni istituzionali, arriva a 190mila euro lordi,
Claudio Cappon – senza incarico – 600mila euro". Bei tempi
andati … ma tanti nomi sono rimasti in giro.
Chiudiamo a proposito di tanti nomi illustri rimasti in giro: della serie “non mollare mai”. Lo scorso 5 dicembre si è svolto un incontro riservatissimo, a porte chiuse, promosso dall’ADRAI sul tema canone Rai dove hanno preso parola tanti autorevolissimi ex: da Lorenza Lei ex DG (oggi Film Commission regione Lazio) a Luciano Flussi ex Capo del Personale Rai e oggi con lo stesso incarico a Tv2000, da Giancarlo Leone ex di quasi tutto in Rai, ex presidente ATP e oggi insegna alla LUISS (una cattedra non si nega a nessuno) a Agostino Saccà ex Dg e oggi produttore Tv. Di cosa si sono detti, quali proposte hanno elaborato ancora non è dato sapere. Il viaggio sui poteri più o meno forti continua…con grande fatica.
Last minute: i dati degli ascolti di ieri sera sono interessanti:
la serie DOC di Rai Uno (già italiana, Rai, e ora Made in USA) ha
fatto il 14,7 con un pubblico di età media di 64 anni; Le Iene su Italia1 ha
fatto il 14,6% e il suo pubblico di 49 anni mentre Belve ha fatto il 9,9% con
un pubblico di 56 anni.
bloggorai@gmail.com
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