A marzo scorso ci siamo occupati di Intelligenza Artificiale
e Rai con diversi Post. Qualcuno ha storto il naso e si è pure irritato per
quanto abbiamo scritto senza però sollevare alcuna obiezione. In poche parole:
l’Ufficio Studi Rai ha pubblicato un poderoso volume di oltre 400 pagine titolato
“Trasformazione digitale e intelligenza artificiale – Una Mappa delle sfide per
il Servizio Pubblico”. Di tante osservazioni che abbiamo fatto una prevale sulle
altre: la Rai non c’è. Nonostante il pomposo sottotitolo “… mappa delle sfide per
i media di Servizio Pubblico…” sembra che queste sfide avvengono solo nei prestigiosi
contributi degli accademici che hanno scritto in questo volume. La Rai non c’è perché
sostanzialmente ignorato il grande lavoro fatto dal CRITS (Centro Ricerche,
Innovazione Tecnologica e Sperimentazione) della Rai di Torino. Pressoché ignorato
del tutto il lavoro, le persone che le svolgono e i contenuti che hanno
generato anche in ambito internazionale (EBU). Come pure nel volume non si trova traccia delle altre strutture Rai (es.
ICT) e persone che in Rai si sono occupati e si occupano tuttora di IA e delle
sue applicazioni.
I “vizietto” è rimasto: nei giorni scorsi si è svolto un dibattito
nel corso dl Salone del Libro di Torino dove è stato riproposto l’argomento dibattuto
da “illustrissimi e notissimi docenti” ma di fare partecipare un ingegnere del
CRITS che si occupa di IA per nome e per conto Rai che si trova proprio a
Torino non gli è proprio venuto in mente.
Ma la cosa che stamattina trattando questo argomento ci incuriosisce
è un'altra. Nei giorni scorsi abbiamo letto che la Calandrelli, ex Rai Storia e
ora responsabile della Direzione Sostenibilità, avrebbe dovuto coordinare anche
il tavolo di lavoro sull’Intelligenza Artificiale Rai che, se ricordiamo bene,
era affidato alla Maggioni. Ieri abbiamo letto l’Ordine di Servizio 221 con il quale
si affida l’incarico alla Calandrelli ma del “tavolo di lavoro” sull’IA non ci
sono tracce. Ora, ci viene spiegato, che quell’incarico non prevederebbe una
lettera formale di assegnazione e che quindi rimane una semplice disposizione. Ahhhh
ecco. Però, sembra, pare, dicono, che qualcosa non torna. In soldoni, alcuni
sostengono “Questo “tavolo di lavoro” bene che vada a qualcuno va di traverso e
ad altri sembra a dir poco irrilevante, tanto non decide nulla”. Amen.
Come pure non torna il tema dell’astensione al voto dei tre
consiglieri di Majo, Natale e Di Pietro sula presidenza di Rai Pubblicità. Se
è vero, come ha scritto Natale in una nota di agenzia, che “ … resista nelle
nomine una manifesta sudditanza alle logiche della spartizione politica …” e queste nomine lo hanno certamente
certificato, allora perché si è astenuto? Che senso “politico” ha avuto
astenersi? E ancora, cosa a nostro giudizio ancora più grave: perché non sollevare
(nessuno lo ha fatto in verità) il problema del presunto incontro tra il
Ministro Giorgetti e l’AD Rossi proprio sul tema nomine?
Bah …
Oggi ci occupiamo di altro, certamente più importante: Gaza e
il genocidio, lo sterminio e la deportazione della popolazione civile
palestinese.
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