Altro che il Sabba dei mostri intorno alla Rai: siamo oltre,
siamo dentro una dimensione ultraterrena, sovrannaturale. Queste creature orrorifiche
lavorano alacremente, nel buio, sottotraccia, tra fumi e veleni.
Oggi vi parliamo di diversi complotti in corso. Il primo
riguarda Rai Way. Come noto, lo scorso 19 dicembre è stato sottoscritto un MoU (Memorandum
of Understanding) “non vincolante” tra Rai, F2i e MFE - MediaForEurope (Mediaset)
in vigore fino al prossimo 30 settembre 2025 dove si “precisa i capisaldi della
Potenziale Operazione (tra i quali, il mantenimento della quotazione della
combined entity nonché la realizzazione della Potenziale Operazione con
modalità che consentano di beneficiare dell’esenzione dall’obbligo di
promuovere un’offerta pubblica di acquisto…”. Il Mou prevede “anche” il “
… coinvolgimento di RAI Way ed EI Towers di taluni approfondimenti preliminari
sugli aspetti industriali di una eventuale aggregazione tra RAI Way ed EI Towers”.
Ciò significa, sostanzialmente, che la trattativa interessa ed è condotta
anzitutto tra le due società maggiormente coinvolte, ovvero Rai e Mediaset.
Allora, posto che il MoU si dovrà occupare anche di definire i termini della futura governance della nuova “azienda”, per quanto abbiamo potuto sapere, lo scoglio sul quale attualmente la trattativa sembra arenata è proprio su questo tema. Chi sarà l’AD e chi il presidente (con quali deleghe)??? Da tempo di “ronza” una voce: che Rai dovrebbe occupare questa seconda casella lasciando alla controparte quella dell’AD (sulla quale abbiamo scritto a suo tempo che non avrebbero mollato su questo punto). Ecco allora svilupparsi una possibile trama, un complotto in corso.
Semplifichiamo: occorre trovare un nome, una persona Rai di “fiducia” ed ecco spuntare due possibilità: Roberto Sergio, già in passato Presidente di Rai Way, e nientepopodimenoche Simona Agnes, mossa necessaria a sbloccare il problema presidenza Rai. Ovviamene, parliamo di ipotesi, supposizioni, e trattative in corso che però danno bene il clima e il peso della posta in palio.
Sullo stesso ambito grava un altro complotto in corso sulla successione a Stefano Ciccotti, uno dei protagonisti della quotazione di Rai Way, che a giugno lascia il suo posto di CTO. È stato ed è un personaggio chiave di tutto il dossier e il ruolo che verrà ricoperto dal suo successore sarà decisivo nella parte “tecnologica” della trattativa in corso per la vendita/fusione di Rai Way con Ei Towers. Sarà infatti quella persona, quel ruolo, chiamata a definire e scrivere le condizioni “industriali” dell’operazione, ammesso (ma certo non concesso) che siano già chiare.
E qui la trama si infittisce: nei giorni scorsi ci sono state
le Assemblee delle due società. Leggiamo il comunicato Ei Towers: “Per il 2025,
a seguito dell'entrata in vigore dei nuovi accordi contrattuali con il gruppo
Mfe, Ei Towers prevede - riporta la relazione - "una riduzione dei ricavi
rispetto al 2024 … La 'promessa sposa' Rai Way ha chiuso il 2024 con ricavi
core per 276,1 milioni e un ebitda rettificato di 185,6 milioni”. chi vuol capire capisce e chi vuole sapere sa (capito "consigliere" ???). Obbligatorio
ricordare sempre che l’utile di Rai Way è determinato dal Contratto di Servizio
pagato da Rai con oltre 210 mln anno, ovvero per buona parte soldi provenienti dal canone. Di
tutto si parla meno che di progetti, di visione industriale. Ecco allora che la
scelta se mantenere o meno il ruolo di CTO in Rai e a chi affidarlo sarà di
assoluto valore strategico. I nomi Rai in ballo più quotati sono Ubaldo Toni,
Enrico Mordillo e Massimo Rosso. Ci sono però due correnti che girano per altre
ipotesi: spezzettare la direzione ovvero il ruolo del CTO, svuotarla e
frantumare le competenze, oppure (corrente molto forte) affidarla ad un esterno.
La trama è molto segreta.
Ci sono poi altri due complotti. Come
noto, da tempo, l’AD Rossi vorrebbe creare e affidare a Stefano Coletta il
ruolo di “superdirettore” dei generi. Benzina sulla paglia già accesa. A questa scellerata
“riforma” vengono addebitate buona parte delle “crisi” di offerta editoriale Rai
e metterci ora in testa un “coordinatore” di fatto plenipotenziario dell’AD sta
creando non pochi malumori e resistenze aggravate dalla “caratura” politica dei
due personaggi. Uno, di fatto, espressione diretta del Governo e l’altro di “area”
(???) genericamente di “opposizione”. Da ricordare sempre l'opposizione di Sergio, attuale DG, al sistema dei "generi". La
trama è in pieno svolgimento da oltre un anno e gli esiti appaiono incerti.
Infine, vi parliamo ora di qualcosa
che non è proprio un complotto ma poco ci manca. Come noto, la Rai diffonde le
immagini del Giro d’Italia che inizia proprio in questi giorni. Ieri l’AD Rossi
ha rilasciato dichiarazioni cariche di ottimismo: Rai continua a fare coesione
sociale e grandi ascolti … “ … mi auguro che il rapporto con il Giro resti indissolubile”.
Già, se lo deve proprio augurare perché ... del futur non v’è certezza. Esattamene
come Sanremo, la Rai non possiede il brand del Giro e ieri abbiamo letto: “Il
Giro d’Italia in TV: prima volta storica con la nuova produzione televisiva”
dove le riprese, come da alcuni anni, vengono assicurate da EMG Italy e Paolo
Bellino CEO di RCS Sport ha dichiarato “Quella che stiamo vivendo è una svolta
epocale perché abbiamo deciso di gestire
direttamente la produzione televisiva per la prima volta nella storia del Giro
d’Italia”. I diritti per la diffusione internazionale anche per quest’anno sono
di Discovery che diffonderà le immagini del Giro nei 5 continenti. Come e perché
a suo tempo Rai ha “perduto” anche questa partita sul grande sport nazionale è poi
un capitolo tutto da scrivere e una responsabilità che nessuno si vuole
assumere. Qualcosa sappiamo.
In campana: il 22 maggio è dietro
l’angolo.
bloggorai@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento