Sono nato in un rione di Roma centrale e popolare: proprio
di fronte Castel S. Angelo. A quel tempo, il rione era come un paese. Ci si conosceva
tutti e ci si incontrava la domenica mattina, tra Piazza dei Coronari e la
Chiesa di S. Salvatore in Lauro. Ora non è più così: tanto per dire, alla mia scuola
elementare di Via della Rondinella non ci sono più i bambini. Non ci sono proprio
più i bambini nel rione che avevano il parco giochi sulle sponde del Tevere, che
giocavano a pallone intorno alla Mole Adriana. Non c’è proprio più il Rione.
Cosa c’entra tutto questo con la Rai? Forse poco, forse nulla.
Sono pensieri in libertà venuti in mente questa mattina mentre attraversavo la
città, vuota e ventosa, senza nemmeno i turisti. Esattamente quel nulla che
interessa il Servizio Pubblico in questo momento. Come abbiamo scritto nei
giorni scorsi: tutto tace.
Questa mattina la sola notizia interessante la riporta Aldo
Grasso sul Corriere: la crisi sanitaria fa volare gli ascolti della
televisione. Aumenta la platea, aumentano i telespettatori nelle diverse edizioni
dei Tg e aumentano i giovani. Magari ci sarà pure qualcuno che ne trae
beneficio per qualche punto di share in più.
bloggorai@gmail.com
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