Le notizie che arrivano in queste ore, in questi giorni, non
sono buone, per nessuno. Tutti, chi più chi meno, cercano di sapere, capire, essere informati e
aggiornati. In queste ore, in questi giorni, si formano gli schieramenti: i timorosi, impauriti, preoccupati
e ansiosi da un lato e, dall’altro, gli scettici, superficiali, distratti,
egoisti e così via elencando aggettivi. Di mezzo ci sono i tanti che,
consapevoli o meno, partecipano alla giostra malefica e perversa della
produzione e diffusione di notizie false, distorte o manipolate. Lo abbiamo
scritto subito: il virus mediatico potrebbe essere più dannoso di quello
clinico che, siano fiduciosi, prima o poi potrebbe essere sconfitto.
Questo blog
partecipa, è presente, cerca di seguire gli avvenimenti e di mantenere
un atteggiamento attento e prudente. L’attenzione è anzitutto per la parte clinica e condividiamo pienamente l’obbligo di
assumere comportamenti responsabili, la prudenza invece è
maggiormente rivolta all’aspetto mediatico. Siamo convinti, infatti, che i danni presenti e futuri che ci
saranno nella nostra sfera privata, nei sentimenti, nelle emozioni e nelle
relazioni individuali e collettive, sono incalcolabili. L’uso distorto delle
parole, delle notizie false o manipolate, la diffusione di messaggi provenienti
da presunti esperti o oppure sconosciuti competenti, sono in grado di produrre
comportamenti irrazionali, illogici e quindi pericolosi. Quanto successo nella
notte di sabato scorso è stato di particolare gravità ed ha fornito la cifra
esatta di quanto può succedere quando si manipolano in modo approssimativo e
superficiale materiale sensibile come le informazioni. Peggio ancora quando
avviene che non si forniscono informazioni,
quando si pongono in secondo piano informazioni che
dovrebbero essere invece poste in evidenza.
In quella circostanza è stata avvertita la difficoltà
del Servizio Pubblico che non ha saputo intervenire tempestivamente su quanto
stava avvenendo. Lo stesso è avvenuto in parte ieri sera quando c’è stata la conferenza
stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che annunciava lo stato di
emergenza per tutto il Paese. Appena terminata,
si è tornati alla normale programmazione (con il nuovo Montalbano che
vince gli ascolti della serata) mentre Rete4 dedicava, come avviene già da alcuni
giorni, tutta la serata all’argomento della crisi e La7 allungava a dismisura i
suoi Tg.
Si è trattato di episodi ma che potrebbero fornire la cifra
di come, di quanto l’Azienda è in grado di assumere completamente il dovere
specifico ulteriore di essere maggiormente presente in qualità e qualità
rispetto ai suoi diretti concorrenti, quali che siano le piattaforme, quali che
siano i vincoli tecnologici o di mercato. Ci sono circostanze straordinarie che
richiedono tempestività e autorevolezza, prontezza di decisioni e senso di
responsabilità. In queste drammatiche circostanze il Servizio Pubblico potrebbe
giocarsi buona parte del suo futuro. Anche per questo o c’è da essere preoccupati.
Tanto per ricordare: questa mattina sui giornali non si legge pressoché nulla
che interessa la Rai.
bloggorai@gmail.com
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