Anche oggi no news sui giornali (e non è un buon segnale). La
sola notizia interessante che riguarda la Rai, il Servizio Pubblico
radiotelevisivo, l’ha pubblicata ieri il
sito del Ministero della Salute e ripresa stamattina solo dal Corriere
della Sera. La riportiamo volentieri: “In questi giorni di quarantena e con
le scuole ormai chiuse da molti giorni, i bambini sono a casa con i genitori e
vivono e sentono le preoccupazioni degli adulti. I bambini sono preoccupati
esattamente come i grandi. Per cui è importante spiegare ai piccoli, in modo
adeguato al grado di comprensione e alla maturità emotiva di ciascun di loro,
ciò che sta accadendo. Il non ricevere spiegazioni dagli adulti, in un contesto
di tensione ben percepibile, rischia infatti di generare un’ansia ancora
maggiore rispetto a quella che può generare una consapevolezza ben gestita. Non
bisogna dare per scontato che i bimbi abbiano gli stessi nostri timori. Quando
parliamo con i più piccoli è importante sintonizzarsi sulle loro paure e non
sulle nostre. Pertanto chiediamo al servizio pubblico di diffondere su tutti i
canali Rai, anche quelli non destinati in modo specifico ai bambini, notizie
semplici e adeguate ai piccoli … I telegiornali hanno un linguaggio per
telespettatori adulti, non adatto ad un bambino. Per cui è compito dei genitori
filtrare le notizie e tradurle in un linguaggio adatto ai propri figli, ma
riteniamo che sia necessario che anche il servizio pubblico crei spazi in cui
si parli ai bambini con un linguaggio adatto e con immagini facilmente
riconoscibili”.
C’era proprio bisogno di farselo dire dal Ministero della
Salute??? Hai voglia a dire “non sparate
sulla Croce Rossa” di Viale Mazzini e “in questo momento non è il caso di
alimentare polemiche”. Obiettiamo: proprio in questo momento è necessario, doveroso,
quasi obbligatorio sollevare problemi, obiettare, dibattere e confrontare. Già
è difficile farlo in circostanze normali, oggi è ancora più difficile ma non
per questo meno necessario. Ma la drammatica, semplice, verità è tutta nella
afasia, nella mancanza totale di idee, di intuizioni, di proposte nuove e alternative
che possano andare oltre la straordinaria amministrazione dovuta alle
circostanze. Questo è il treno che sta perdendo il Servizio Pubblico.
Comunque, se qualcuno da Viale Mazzini volesse chiamare abbiamo una lista di esperti e competenti di ogni genere pronti a dare una mano e proporre idee, anche gratis. Basta chiedere.
A proposito di cose “straordinarie”: ieri abbiamo letto del
Segretario dell’Usigrai, Vittorio di Trapani, che ha interloquito con il sottosegretario
all’editoria Andrea Martella sul tema degli 80 milioni previsti alla Rai nella
recente finanziaria. Cose bizzarre: è cosa buona e giusta che tutti ci si
preoccupi delle finanze Rai, però qualcosa non torna. Commenta un nostro
autorevole lettore “non stupisce tanto chi chiama ma chi risponde”. Proprio ieri
abbiamo scritto come il Governo, l’azionista di maggioranza Rai, il ministro
Patuanelli hanno detto chiaro e tondo. “La rai non è una priorità” e non è
passato molto tempo da quando altri esponenti dello stesso Governo hanno
minacciato la riduzione del canone.
Ieri ancora una volta, durante l’appuntamento quotidiano
della Protezione Civile, è successo che RaiNews24 al momento delle domande dei
giornalisti ha tolto il collegamento.
Per quanti non hanno fatto caso: rinviate ancora un volta le
nomine AgCom.
bloggorai@gmail.com
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