Prima di iniziare a scrivere il post del giorno, i lettori
di questo blog si meritano l’ennesimo ringraziamento: sono state superate le 60
mila visualizzazioni. Il blog è cresciuto, è migliorato, ha preso forza e
consistenza grazie ai lettori che per un verso lo alimentano costantemente con
osservazioni, notizie e commenti mentre, per altro verso, apprezzano l’impegno.
Che non è poco: scrivere ogni giorno, da quasi due anni, in ogni condizione e
costantemente aggiornato, richiede un lavoro non indifferente che svolgiamo
volentieri. Anzitutto perché abbiamo questo tangibile segno (grazie a Google
Analitycs) che registra ogni momento della vostra presenza, senza la quale il
blog finirebbe immediatamente. GRAZIE !!!
Nei giorni scorsi abbiamo spesso titolato il post con toni
enfatici e negativi. Anche ieri: “Corto circuito Rai ?”. Forse, dobbiamo
ammettere, ci siamo sbagliati. Il dubbio ci è venuto questa mattina quando
abbiamo letto l’intervento del Presidente Marcello Foa su La Stampa dove sostanzialmente
concorda con l’appello di Pupi Avati: “Mi associo, senza indugio: sarà il Genio
italico, anzi il Mistero del perdurante Genio italico, a salvare ancora una
volta il Paese. Ed è comprensibile che lo stesso Avati auspichi una Rai capace
di interpretare e di incoraggiare questa risurrezione, e che ci inviti a
conquistare sul campo il diritto di essere, come siamo, la prima impresa
culturale italiana”. Ne siamo felici, pur con qualche osservazione che per
carità di Patria ora ci risparmiamo e invece manteniamo il punto su ciò che ci
unisce rispetto a quanto ci divide. Osserviamo però una significativa anomalia:
la Rai non è solo il Presidente ma anche
l’AD, Fabrizio Salini, del quale non si avvertono rumori. Perché un testo del
genere non è stato sottoscritto da entrambi, e magari a nome del resto dell’Azienda
che, supponiamo e speriamo, possa concordare
con l’appello di Avati? Registriamo un’intervista del direttore di
RaiUno Stefano Coletta oggi su La Repubblica (lo stesso che ha difeso con
entusiasmo il ritorno della Carrà su Rai Uno grazie all’intervento del suo
agente) che non dice una parola sul tema ascolti della rete che dirige e sull’appello
di Avati sostiene “Molti intellettuali hanno fatto appello alla Rai. Abbiamo
riproposto i viaggi di Alberto Angela. Siamo di fronte a palinsesti
scompaginati”. Punto.
bloggorai@gmail.com
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