La drammatica
situazione in cui versa il Paese non dovrebbe ammettere deroghe sull’applicazione
delle normative che interessano il Servizio Pubblico, dove si specificano i
suoi obblighi, i suoi vincoli e i suoi doveri. Semmai, proprio la contingenza
sociale e politica che stiamo attraversando potrebbe e dovrebbe consentire l’applicazione
immediata di alcuni indirizzi specifici previsti dal Contratto di Servizio. Il Contratto di Servizio è un progetto, potrà piacere o meno, essere condivisibile o meno, ma è
un progetto ed ha forza di Legge. Si tratta di applicarlo e renderlo operativo
e proprio in questi momenti avrebbe un vigore particolare. Proprio in questo si
potrebbe cogliere una occasione straordinaria per chiedere alla Politica di
distaccarsi dalle sue beghe poltronistiche per risolvere gli annosi problemi
della Rai. Ancora: proprio l’emergenza di questi giorni dovrebbe imporre anche
alla sua dirigenza uno scarto immediato di iniziativa, di idee e di proposizione
che possa consentire alla Rai di mantenere,
rafforzare e sviluppare ulteriormente il suo ruolo.
Questa riflessione si riferisce a quando disposto nei giorni
scorsi a proposito dell’inserimento di spazi informativi realizzati da
RaiNews24 all’interno delle fasce orarie prima occupate dai Tg.
Il Contratto di Servizio prevede il Piano Industriale per il triennio 2019-21 e il suo allegato n. 4 è di particolare interesse e merita di essere riletto attentamente. Si riferisce
alla rimodulazione dell’offerta informativa del Servizio Pubblico alla luce
delle mutazioni in corso su consumi di informazione televisiva e radiofonica e
alle innovazioni tecnologiche in corso. Il suo presupposto si riconduce all’art.
25 del Contratto di Servizio dove si legge al punto e) che la Rai è tenuta:
i) presentare alla
Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi,
di seguito denominata Commissione parlamentare, per le determinazioni di competenza,
entro sei mesi dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del
presente Contratto di servizio 2018-2022, un piano di riorganizzazione che può
prevedere anche la ridefinizione del numero delle testate giornalistiche nonché
la riprogettazione e il rafforzamento dell’offerta informativa sul web;
ii) riservare un canale televisivo tematico al genere di cui
all’articolo 3, comma 2, lett. a);
iii) attivare strumenti finalizzati a contrastare la
diffusione di (fake news) e prevedere in proposito:
- l’istituzione di un osservatorio interno permanente;
- lo sviluppo di specifici prodotti di natura educativa e
didattica;
- la realizzazione di iniziative di promozione riguardo ai
rischi derivanti dalla diffusione di
notizie false;
iv) sensibilizzare i conduttori dei programmi e i propri,
dipendenti e collaboratori, anche
attraverso specifiche azioni formative, ad attenersi
scrupolosamente nella loro attività ai
principi del fact checking, adottando le migliori best
practice di settore.
Successivamente, al punto v) Piano editoriale: la Rai è tenuta a
presentare al Ministero, per le determinazioni di cui all’articolo 13, comma 2, della Convenzione, entro sei mesi
dalla data di pubblicazione del presente Contratto nella Gazzetta Ufficiale, un piano editoriale che:
i) sia coerente con la missione e gli obblighi del servizio
pubblico;
ii) possa prevedere la rimodulazione del numero dei canali non generalisti e
l’eventuale rimodulazione della comunicazione commerciale nell’ambito dei medesimi
canali, nonché la ridefinizione della missione dei canali generalisti;
Infine, il Cap.2, par. 3, del Piano Industriale recentemente approvato
prevede esplicitamente che si debba intervenire in quattro aree: editoriale,
news, internazionale e industriale. Per quanto riguarda le news si prevedono
obblighi principali (•Riorganizzazione assetto e offerta digitale •Prevedere
canale tematico di genere •Contrastare fakenews •Adottare factchecking •Valorizzare
programmazione d’inchiesta) e un obbligo correlato: realizzare iI progetto di
canale tematico.
Tutto qui, semplicemente tutto qui. Questo è un progettto, basta applicarlo!!!
Riportiamo due osservazioni di nostri affezionati lettori. La
prima la propone una nostra lettrice e
si riferisce alla necessità di fare attenzione alle persone anziane, a coloro
poco propense a smanettare con tablet, pc e cellulari e che vedono a malapena
solo il TgUno. Per queste persone è necessaria
un’attenzione mediatica particolare per quanto riguarda le parole, i messaggi, i contenuti che si veicolano sul piccolo schermo. La seconda osservazione
riguarda la radio: in questo momento sta svolgendo un servizio che la televisione
pubblica non sembra in grado di garantire: il raccordo, il racconto, diretto
con i cittadini. Quasi tutte le
trasmissioni in tutti i canali Rai hanno un filo diretto con i cittadini e
questo costituisce un servizio pubblico insostituibile.
Infine, segnaliamo tre articoli interessanti. Il primo su Avvenire a firma di Pier Cesare Rivoltella dal titolo "Tecnologia più condivisione: così si può fare buon E-Learning". Il secondo è pubblicato sul Mattino, a firma Gianni Molinari "Lavoro e Chat, tutti on line. Ma quanto regge la rete?". Sempre sul Mattino, a firma Eugenio Mazzarella, "Come la Rai può mutare la didattica on line".
Un grazie particolare a tutti
coloro che ci scrivono e ci telefonano.
bloggorai@gmail.com
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