Il termine lo propone questa mattina Aldo Grasso sul
Corriere e si riferisce ad una serie di Italia 1 titolata Buon 1980. Anche noi,
dal nostro piccolo, abbiamo utilizzato questo neologismo e altrettanto spesso,
abbiamo sollevato il tema di una televisione sempre più spesso orientata a
guardare il passato piuttosto che osservare il futuro.
Lo spirito del tempo del Servizio Pubblico sembra quasi un gufetto
che sta lì, appollaiato, a ricordarci le difficoltà ad immaginare, a proporre
quale debba o possa essere nei prossimi anni. Il quotidiano televisivo, l’offerta
editoriale nel suo complesso, annaspa nella disperata ricerca di non perdere i
giovani e di tenere agganciati gli anziani, finché ce la fanno a tenere in mano
il telecomando e fintanto che sullo stesso la posizione dei tasti 1, 2 e 3 assegnati
alla Rai rimarranno al loro posto. Quando poi, invece dei numeri, ci saranno i
loghi di Netflix, Amazon etc etc come in parte già succede saranno dolori. In
questi termini, proseguire ostinatamente a ribadire che Montalbano è un
successo, come pure a sostenere che “Sanremo è Sanremo”, tanto per dire e che per tenerlo invita è necessario
infarcirlo di polemiche e nefandezze varie sottolinea una tendenza al
martiricidio ormai incomprensibile.
Oggi la facciamo breve. Ci limitiamo a sottolineare quanto
accennato ieri: la notizia della partecipazione di Lucio Presta (una vera
enciclopedia degli agenti di marca Renzi &Co) al vertice aziendale che
avrebbe dovuto decidere gli ospiti del Festival è doppiamente grave. La
politica e la strategia Rai la decidono e la applicano i vertici dell’Azienda stessa.
Punto! nel caso, una volta decisa, si chiama ilpincopalloagente (non è un refuso) e gli si comunica la decisione
che lui contrattualmente può o deve applicare. Punto! Per quanto si legge,
invece, sembra avvenuto tutt’altro e questo non può, non deve avvenire. Allora:
o è avvenuto e sarebbe utile che se ne traggano le conseguenze oppure non è
vero che Presta ha partecipato a questa riunione e allora sarebbe necessario un
chiarimento o meglio una smentita. Punto!
Infine: ieri il consigliere Laganà ha scritto una lettera ai
vertici dell’Azienda dove ha ricordato l’impegno che la Rai deve rispettare nei
confronti della Commissione di Vigilanza a proposito del conflitto di interessi,
in particolare riferito agli agenti di spettacolo e, più in particolare (come
abbiamo scritto ieri) al numero di artisti rappresentati in un programma.
Punto! Non c’è altro da aggiungere se non che temiamo, ancora una volta, che il
porto delle nebbie sia sempre aperto.
"… sopire, troncare, padre molto reverendo, troncare,
sopire"
bloggorai@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento