martedì 14 gennaio 2020

Cesare

Piana di Filippi, sulla scena Ottaviano, Antonio, Bruto e Cassio. Compare un messaggero: “Preparatevi, generali. Il nemico arriva facendo mostra di valore. Il loro sanguinoso vessillo di battaglia è già issato, e bisogna fare qualcosa immediatamente”. Prosegue il racconto e, sul finire, Bruto rivolto a Cassio: “Oh, se un uomo potesse sapere la fine delle vicende di quest’oggi prima che essa arrivi! Ma è sufficiente che questo giorno finisca, e allora si saprà la fine. Andiamo, voi tutti, via!”.

Ognuno si potrebbe sbizzarrire a rivedere chi potrebbe rivestire le vesti dei vari personaggi, compreso il non citato Cesare, in questo foro romano di Viale Mazzini dove in ogni momento tutto sembra precipitare verso un peggio che non sembra avere fine. Leggere questa mattina i giornali e farsi prendere dallo scoramento è tutt’uno. Oggi CdA con esiti incerti e maggioranze tanto bizzarre quanto variabili, con Laganà costretto a fare l'ago della bilancia. Auguri! Non ci sentiamo anime candide uscite dal seminario delle Orsoline e tantomeno “dormiamo da piedi” come si diceva una volta. Ne abbiamo viste tante da farci crescere sullo stomaco i tondini di ferro da 14.  Però, il timore che di essere su una strada senza ritorno è forte. Questa mattina e oggi più che nel passato, si condensa in poche righe, in poche immagini plastiche, in poche parole, tutta l’esperienza finora condotta da questo Consiglio Rai e dal suo AD: il nulla arricchito da una invadenza della politica come forse prima non si era mai visto. Qualcuno sostiene: anche nelle epoche passate era così ma non si vedeva. Ecco, appunto, non si vedeva … ora si vede e la differenza non è da poco. Provate a mettere tutti insieme i vari articoli dei quotidiani di oggi e il solo filo ricorrente, il comune denominatore, è la “quota” di appartenenza a questo o quel partito e non una parola sulle capacità, i meriti, la professionalità che magari pure ci sarà ma nessuno se ne accorge.  
È passato poco più di un anno e mezzo da quando si immaginava si pensava, si sperava, nel cambiamento. Siamo tutti in attesa … Purtroppo, c’è poco altro da aggiungere.

Un omaggio ad una nostra affezionata lettrice: ci ricorda di citare Riccardo Iacona e il suo Presa diretta. D’obbligo la citazione di Gaber “ Per fortuna che Iacona c’è”. La puntata di ieri sera è stata particolarmente spigolosa: la crisi della Chiesa e il ruolo di Papa Francesco contro gli attacchi degli integralisti. Ad un certo punto, si sono viste le immagini di una cattedrale tedesca dove, alla messa domenicale delle 10, i banchi erano pressoché vuoti ed occupati prevalentemente da persone anziane. È stato un tutt’uno pensare a quella parte di Rai che guarda sempre più al passato e poco al futuro, ad una dinamica degli ascolti  dove emergono con rilevanza gli anziani rispetto ai giovani.  La Rai, come la Chiesa, forse, non è più al centro del villaggio. Già, ma questo, stamattina, a Viale Mazzini importa poco. Importante è rispettare le "quote".

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