Anzitutto una buona, eccellente notizia: Paolo Favale,
dirigente Rai ingiustamente e illegalmente licenziato da oltre 5 anni, dopo la
sentenza della Cassazione che lo ha ritenuto completamente innocente delle
colpe che gli erano state addebitate, è stato riassunto in Rai. Qualche volta
la giustizia funziona e ora sarebbe interessante sapere: chi paga per i danni
subiti?
A proposito dello “spot” riparatore di Zingaretti, andato
inonda ieri sera ci sono venute in mente
le elezioni presidenziali USA dove, nelle ultime tornate, ha vinto il candidato
per uno scarto di voti di poche migliaia. In particolare, vedi il caso Bush
contro Al Gore nel 2000. Facciamo un
gioco: ieri abbiamo saputo che circa 5 milioni di persone hanno visto lo ”spot”di
Salvini su Rai Uno. Poniamo che tra questi il 5% debba votare domenica prossima
in Emilia o in Calabria e poniamo che solo il 5% siano stati influenzati da
quanto ha detto: sono pari a diverse migliaia di voti (fate voi il conto, in matematica
sono un disastro). Magari, vai a sapere, proprio in virtù di quella differenza
Salvini potrebbe vincere. Bel guaio, altro che “scusate, ci siamo sbagliati” …
difficile cavarsela con così poco. Ha scritto oggi Carlo Tecce sul Fatto Quotidiano:
“Quando Salvini ha preso la parola da Vespa, verso le 21:40, su RaiUno erano
sintonizzati 261.000 elettori emiliani su 3,5 milioni aventi diritto e 132.000
calabresi maggiorenni - si vota anche in Calabria - su 1,5 milioni. Nessuna
piazza ha garantito a Salvini una platea del genere, soprattutto perché formata
da ragazzi che non guardano i programmi d'informazione, prerogativa dei
pensionati”. Scusate se è poco.
Comunque, secondo Auditel di questa mattina, i dati di
ascolto sono:
La prima riga si riferisce a Salvini, la seconda a Zingaretti. Da osservare la diversa collocazione oraria e il diverso pubblico raggiunto.
Stamattina leggiamo la solita informatissima
Giovanna Vitale su Repubblica che scrive, senza esitazioni “Al Nazareno sono
furibondi. Da settimane chiedono la testa dell'amministratore delegato. E ora
sono decisi a ottenerla. Fosse l'ultima cosa che fanno stando al governo. Già
lunedì, qualunque sarà l'esito del voto, il ministro del Tesoro Roberto
Gualtieri convocherà Salini in via XX Settembre per comunicare la rottura del
patto di fiducia fra l'azionista di controllo e il capo del servizio pubblico.
Mettendolo di fronte a un aut aut: o se ne va sua sponte, o si procederà con la
revoca”. La congiunzione astrale di PD e Lega potrebbe far saltare il banco
indipendentemente dall’esito delle elezioni regionali. Non sarebbe nemmeno poi
tanto fantascientifico che lo splashdown possa avvenire anche prima di Sanremo,
non fosse altro per prevenire ipotetici risultati negativi.
La domanda che molti si pongono (compreso il sottoscritto) è
molto semplice? Si può fare ed è utile, conveniente, per gli interessi dell’Azienda
cambiare tutto ora? Non è facile rispondere: per un verso si può e si dovrebbe
fare, l’attesa di un tempo migliore che non si sa quando potrebbe arrivare non
può mai essere un alibi a non cambiare. I problemi ci sono oggi, subito e poi domani
e dopodomani. Per altro verso, la gravita' della situazione (ascolti, Piano
industriale che non decolla, mercato in fermento) sconsiglierebbe di cambiare
in corsa: i problemi sul tappeto se non affrontati per tempo fanno correre il rischio
alla Rai di perdere treni difficilmente recuperabili (vedi switch off al DVB-T2,
vedi ascolti di RaiPlay riportati da Auditel digitale). Per quanto ci riguarda,
lo abbiamo scritto da tempo: o si trova il coraggio e si fanno scelte
impegnative o, altrimenti, “tirare a Campari” non giova a nessuno.
Sull’argomento Sanremo obbligatorio stendere un velo pietoso
di cemento armato con i tondini da 14. A Viale Mazzini ora comunicano solo “ufficiosamente”.
Ora si parla di Benigni e del suo compenso. Chi è l’agente del comico toscano? Lucio
Presta … of course … e della direttiva della Vigilanza sulla limitazione del
numero degli artisti nello stesso programma ??? Me ne frego !!! Signorilmente
parlando.
A proposito di educazione, ieri la consigliera Rita Borioni ha
pubblicato una sua lettera all’AD dove scrive “Mi riferisco alla sprovvedutezza
di mandare in onda uno spot di Porta a Porta… ti scrivo per chiederti un
intervento immediato e netto per riportare la Rai al rispetto degli obblighi di
pluralismo e delle condizioni di parità di accesso, trattamento e imparzialità
tra tutte le forze politiche. Evitare, rimandare o temporeggiare ancora su
questo punto sarebbe gravissimo per la tenuta stessa della credibilità, della
dignità – del servizio pubblico ma anche di tutti coloro che lavorano per esso
- e del prestigio della Rai”. Già … il prestigio della Rai.
Comunque, grazie
Rita … anche al settimo piano c’è vita.
bloggorai@gmail.com
Chi, come me ha fatto TV e cinema per 25 anni, sa benissimo che si potrebbe avere un servizio pubblico svecchiato da potentati alla Vespa, che abolisce l'infotainment trasformandolo in qualcosa di meglio e avere programmi più economici,più belli,più seguiti e quindi con grande share. È questione di idee e lasciarle realizzare a chi sa fare.
RispondiEliminaScusate a proposito di vespa: 1)è collocato come consulente esterno, non come giornalista, si presume come artista (questo la RAI non lha ancora confessato) 2) non essendo giornalista non può in par condicio ospitare politici 3) la storia della partita è quanto di più bieco si sia mai visto nella TV pubblica, peggio di quando ha invitato e promosso il libro del figlio di Riina 4) è sicuro che a spulciare il suo contratto si trova il modo di cacciarlo con ignominia dalla RAI e per di più con richiesta di risarcimento.
RispondiEliminaSalve signora signore
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