martedì 21 gennaio 2020

Tic ..toc ..tic ..toc ..


Tic..toc ..tic ..toc ..tic .. toc ... non parlo della App che tanto furoreggia tra i giovani (non fate gli schizzignosi … vedere per credere) quanto del rumore di un orologio stanco e polveroso che batte un tempo lento e la cui carica si sta per esaurire.


Questa mattina non si sa da dove cominciare per raccontare la giornata, la settimana, il mese che verrà e il futuro prossimo venturo del Servizio pubblico. Partiamo dalle buone notizie: la prima si riferisce prima ad una mail, poi ad un telefonata con un caro e attento lettore. Ci suggerisce di fare attenzione anche a  quanto di “buono” avviene in Rai e non essere sempre il “bollettino di guerra”. Ha ragione e lo abbiamo scritto tante volte. Anzitutto le persone: nel Servizio Pubblico lavorano tante donne e uomini che si guadagnano lo stipendio onestamente e svolgendo la propria attività con grande professionalità e riescono a mandare avanti la baracca dignitosamente. Poi il prodotto: 24 ore su 24 la Rai è in onda con canali, reti e testate che garantiscono un flusso di informazione e comunicazione, intrattenimento e approfondimento senza pari in Italia, senza confronto con nessun altro operatore Tv e radio. Punto, non aggiungiamo altro e questa, in sintesi, è la buona notizia che ogni giorno ci ricordiamo di scrivere.

Proseguiamo, purtroppo, con le notizie non proprio buone. Nei giorni scorsi è uscito il settimanale degli ascolti Auditel standard Digitale:
settimana 5-11 gen:  Rai 17.410K   Mediaset 67.225K  Sky 117.675 k
settimana 8-14 dic:   Rai 27.032K   Mediaset 70.049     Sky 146.766K
Calano tutti e pure per Rai, nonostante Rai Play, non sembra proprio che le cose vadano bene.

Poi, leggiamo da PrimaOnLine la classifica Audiweb  su informazione online a dicembre (2-8) dove troviamo RaiNews al 47° posto. Ogni commento è superfluo. Ieri Il Fatto Quotidiano, a firma Carlo Tecce, titola “La fuga dei giovani Così cambia la Tv” e si legge “in fuga tre milioni di giovani: così cambierà la televisione. Oltre 2,8 milioni di telespettatori, tra i 15 e 44 anni, snobbano il prime time”: da leggere tenere in archivio. Qualcuno sarà capace di dire che Sanremo è anche rivolto ai giovani e la scelta di alcuni artisti è in funzione di intercettare quel pubblico.

L’orologio della bassa cucina batte il tempo in modo silenzioso. Da Viale Mazzini non si sente fiatare ma si leggono cose interessanti e quelle più rilevanti le riporta, al solito, Giovanna Vitale su Repubblica: “ … Marcello Foa. Il quale, da par suo, ha avviato un'indagine segreta e parallela per accertare come sono andati i fatti. Un modo, anche, per separare destini e responsabilità quando arriverà il momento: una resa dei conti che, dopo Sanremo, non potrà essere rimandata. Da avviare appena i riflettori dell'Ariston verranno spenti. Troppe le improvvisazioni, le scelte lasciato al caso nella gestione dell'appuntamento fra i più attesi della Tv pubblica. Persino la miccia disinnescata due mesi fa sul potenziale conflitto di interessi fra la società Mn, l'agenzia che curava l'ufficio stampa del concorso, e il capo della Comunicazione Rai Marcello Giannotti (che a Mn aveva lavorato per 13 anni prima di approdare al fianco di Salini), ha finito per danneggiare Sanremo. Sull'onda delle polemiche quell'appalto venne infatti revocato, costringendo però Viale Mazzini ad approntare in fretta e furia una squadra di comunicatori alternativa. E piuttosto raffazzonata. Incapace di porre subito rimedio alla gaffe di Amadeus sulle «donne bellissime» che «sanno stare sempre un passo indietro». L'inizio della slavina. E senza neppure fugare del tutto l'ombra del conflitto d'interesse, visto che l'ufficio stampa di Junior Cally, e di altri artisti presenti all'Ariston, è proprio l'agenzia Mn. Si parlerà anche di questo, oggi, al vertice decisivo per stabilire il destino del trapper”. Questo testo dice molto di più di tutti gli altri articoli di oggi messi insieme.  Il rosso sottolineato è nostro.
Aggiungiamo quanto ha scritto ieri Aldo Grasso sul Corriere: La responsabilità della scelta di Amadeus è della De Santis. Dietro ad Amadeus c' è Lucio Presta che nella direzione auspicata avrà pur detto la sua. 
Già, appunto,il noto agente in quel famoso incontro a Viale Mazzini con l’AD mai smentito avrà pur detto la sua. Magari qualcuno lo avrà ascoltato. Tutto torna, sempre.

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