Tic..toc ..tic ..toc ..tic .. toc ... non parlo della App
che tanto furoreggia tra i giovani (non fate gli schizzignosi … vedere per
credere) quanto del rumore di un orologio stanco e polveroso che batte un tempo
lento e la cui carica si sta per esaurire.
Questa mattina non si sa da dove cominciare per raccontare
la giornata, la settimana, il mese che verrà e il futuro prossimo venturo del
Servizio pubblico. Partiamo dalle buone notizie: la prima si riferisce prima ad
una mail, poi ad un telefonata con un caro e attento lettore. Ci suggerisce di
fare attenzione anche a quanto di “buono”
avviene in Rai e non essere sempre il “bollettino di guerra”. Ha ragione e lo
abbiamo scritto tante volte. Anzitutto le persone: nel Servizio Pubblico
lavorano tante donne e uomini che si guadagnano lo stipendio onestamente e
svolgendo la propria attività con grande professionalità e riescono a mandare avanti la baracca dignitosamente. Poi il prodotto: 24 ore su 24 la Rai è in
onda con canali, reti e testate che garantiscono un flusso di informazione e comunicazione,
intrattenimento e approfondimento senza pari in Italia, senza confronto con nessun altro operatore Tv e radio. Punto, non aggiungiamo altro e questa, in sintesi, è la buona notizia che ogni giorno ci ricordiamo di scrivere.
Proseguiamo, purtroppo, con le notizie non proprio buone.
Nei giorni scorsi è uscito il settimanale degli ascolti Auditel standard Digitale:
settimana 5-11 gen: Rai
17.410K Mediaset
67.225K Sky 117.675 k
settimana 8-14 dic: Rai
27.032K Mediaset 70.049 Sky 146.766K
Calano tutti e pure per Rai, nonostante Rai Play, non sembra
proprio che le cose vadano bene.
Poi, leggiamo da PrimaOnLine la classifica Audiweb su informazione online a dicembre (2-8) dove
troviamo RaiNews al 47° posto. Ogni commento è superfluo. Ieri Il Fatto Quotidiano,
a firma Carlo Tecce, titola “La fuga dei giovani Così cambia la Tv” e si legge “in
fuga tre milioni di giovani: così cambierà la televisione. Oltre 2,8 milioni di
telespettatori, tra i 15 e 44 anni, snobbano il prime time”: da leggere tenere
in archivio. Qualcuno sarà capace di dire che Sanremo è anche rivolto ai
giovani e la scelta di alcuni artisti è in funzione di intercettare quel
pubblico.
L’orologio della
bassa cucina batte il tempo in modo silenzioso. Da Viale Mazzini non si sente
fiatare ma si leggono cose interessanti e quelle più rilevanti le riporta, al
solito, Giovanna Vitale su Repubblica: “ … Marcello Foa. Il quale, da par suo,
ha avviato un'indagine segreta e parallela per accertare come sono andati i
fatti. Un modo, anche, per separare destini e responsabilità quando arriverà il
momento: una resa dei conti che, dopo Sanremo, non potrà essere rimandata. Da
avviare appena i riflettori dell'Ariston verranno spenti. Troppe le
improvvisazioni, le scelte lasciato al caso nella gestione dell'appuntamento
fra i più attesi della Tv pubblica. Persino la miccia disinnescata due mesi fa
sul potenziale conflitto di interessi fra la società Mn, l'agenzia che curava
l'ufficio stampa del concorso, e il capo della Comunicazione Rai Marcello
Giannotti (che a Mn aveva lavorato per 13 anni prima di approdare al fianco di
Salini), ha finito per danneggiare Sanremo. Sull'onda delle polemiche
quell'appalto venne infatti revocato, costringendo però Viale Mazzini ad
approntare in fretta e furia una squadra di comunicatori alternativa. E
piuttosto raffazzonata. Incapace di porre subito rimedio alla gaffe di Amadeus
sulle «donne bellissime» che «sanno stare sempre un passo indietro». L'inizio
della slavina. E senza neppure fugare del tutto l'ombra del conflitto d'interesse,
visto che l'ufficio stampa di Junior Cally, e di altri artisti presenti
all'Ariston, è proprio l'agenzia Mn. Si parlerà anche di questo, oggi, al
vertice decisivo per stabilire il destino del trapper”. Questo testo dice molto
di più di tutti gli altri articoli di oggi messi insieme. Il rosso sottolineato è nostro.
Aggiungiamo quanto ha scritto ieri Aldo Grasso sul Corriere:
“La responsabilità della scelta di Amadeus è della
De Santis. Dietro ad Amadeus c' è Lucio Presta che nella direzione auspicata
avrà pur detto la sua.”
Già, appunto,il noto agente in quel famoso incontro a Viale
Mazzini con l’AD mai smentito avrà pur detto la sua. Magari qualcuno lo avrà
ascoltato. Tutto torna, sempre.
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