Questa mattina facciamo fatica a scrivere: siamo preda di cattive
sensazioni e brutti presentimenti. In altre parole: un profondo, sincero e
lacerante pessimismo. Abbiamo sempre sotto gli occhi quel prezioso volumetto "Sette brevi lezioni sullo scettiscismo" dove leggiamo "Lo scettiscismo non è una filosofia, è una pratica di vita".
Questa mattina facciamo grande
fatica trovare qualche spunto in grado di aprire uno spiraglio, un soffietto,
un barlume di speranza sul futuro della Rai. Tanto per intenderci subito:
ieri abbiamo letto la nota dei sindacati Rai dopo l’incontro con i vertici Rai dello
scorso 6 giugno: disarmante.
Anzitutto si legge “L'Azienda ha
confermato tutti i pilastri del Piano Industriale, compreso il Piano
Immobiliare e gli obiettivi di carattere industriale ed editoriale”. Quali sono
questi obiettivi e come si intende sostenerli, con quali risorse, non è dato
sapere. Quali sarebbero gli obiettivi, in particolare sul fronte informazione
non è dato sapere. Come si potrà avviare e sostenere “… l’effettiva
trasformazione della Rai in una moderna Media Company” non è dato sapere.
Come si potranno adempiere gli innumerevoli vincoli previsti dal Contratto di Servizio
(nefasto quanto irrilevante ma pur sempre in vigore) non è dato sapere. Che fine
hanno fatto i famigerati KPI inseriti di prepotenza nel Contratto di Servizio e
che pure hanno mandato in brodo di giuggiole tanti nostri “amici” e tanto cari
alla ex presidente Soldi e ai suoi “supporter”. Qualcuno si è preso la
briga di indicarne qualcuno e metterli in opera? Il bello della nota sindacale
viene fuori però con la vicenda Rai Way dove almeno è emersa una certezza:
se ne parlerà con calma, vedremo, forse, chissà “…per la complessità delle
questioni, andrà avanti ancora per diverso tempo”. Amen. Nota bene: dalla vendita/fusione
Rai Way si attendono soldi con i quali sostenere il Piano Industriale.
A proposito del Contratto di Servizio
dopo quasi due anni: rileggiamo Bloggorai quando abbiamo titolato “RAI: con
l'opposizione all'acqua di rosa, questo Governo vincerà sempre” del 27
settembre 2023 (vedi
https://bloggorai.blogspot.com/2023/09/con-lopposizione-allacqua-di-rosa.html
). Pochi giorni dopo, il 3 ottobre, avverrà un fattaccio che ancora non si è
metabolizzato del tutto e Bloggorai titola: “La disfatta del Servizio
Pubblico e la Caporetto dell'opposizione” (vedi
https://bloggorai.blogspot.com/2023/10/la-disfatta-del-servizio-pubblico-e-la.html
) finito a randellate tra il PD che ha votato contro e il M5S che invece lo
ha sostenuto. Rileggete tutto e memorizzate bene. Tutto torna.
Abbiamo poi riletto la nota stampa
dell’Azienda sugli ascolti: imbarazzante. Numeri tirati a caso: il periodo
scelto dalla Rai, banalmente, “non esiste” e l’intervallo 1° gennaio – 31
maggio 2025 non ha alcun valore Auditel che invece definisce la stagione come iniziata
il 15 settembre 2024 e terminata il 31 maggio 2025. Che gli vuoi dire?
Semplifichiamo ora tutto ai
minimi termini: non c’è presidente, non c’è alcuna ipotesi di riforma, non c’è
offerta editoriale degna di questo temine dove il meglio di questo periodo si realizza
con repliche su repliche e programmi con ascolti da prefisso telefonico.
Rainews24 che sprofonda verso quote di ascolti misurabili con criteri dell’omeopatia,
oramai stabilmente ancorati allo 0,6% sull’intera giornata. Non c’è niente
altro da commentare se non che la Rai, il Servizio Pubblico, ci sta prendendo
gusto ad inzuppare il biscotto nella tazza torbida della cronaca nera: ieri
sera con Giletti su Rai Tre e stasera su RaiDue (nota a margine: due programmi
in coproduzione, nemmeno un prodotto del genere sono capaci a farlo in casa). Magari ci sarà poi qualcuno che sosterrà trattarsi di "successo" ... più o meno come Sanremo di "cuoricini cuoricini". E poi ci si stupisce se la "gente" non va più a votare.
Aggiungiamo e concludiamo: tutto
tace, tutti tacciono. Non c’è alcun dibattito, non c’è alcun confronto. Abbiamo
però saputo questa mattina che alcuni amici del PD si incontreranno nei
prossimi giorni dove dibatteranno, sempre tra loro, “La questione Rai”. Speriamo almeno che una nota docente esperta di Rai che vi partecipa possa coinvolgere qualche suo allieva/o. Auguri!
Bloggorai@gmail.com
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