giovedì 5 giugno 2025

Il "giocattolo" RAI rischia di rompersi

 

by Bloggorai ©

Tanta roba oggi ... tanta ... mettetevi molto, molto comodi con una bella tazzina di caffè.

Argomento n. 1: presidenza Rai

Argomento n. 2: riforma Rai

Argomento n. 3: le nomine Rai

Argomento n. 4: il palinsesto Rai

Argomento n. 5: la cessione/fusione Rai Way

Argomento n. 6: Sanremo

Argomento n. 7: Corte dei conti e danno erariale

Argomento n. 8: il crimine (e non solo) paga pure in Rai

Argomento n.1: come abbiamo scritto a lungo nei giorni scorsi, il problema presidenza Rai è molto complesso. Abbiamo sollevato, a ragion veduta e ricevendo grande attenzione, il tema della possibile illegittimità degli atti compiuti da questo Cda con un “presidente non presidente” Agnes/Marano. C’è dunque un aspetto tecnico giuridico molto rilevante ma c’è anche un aspetto politico non da meno. Marano, come noto, è espressione di un partito di Governo, la Lega, e oggi presiede il Cda Rai. Ma l’accordo con i suoi alleati di governo prevede che il presidente debba essere la Agnes e non lui. Evidentemente, così come stanno le cose, va bene per tutti. Va bene forse anche per il PD e per il resto dell’opposizione perché altrimenti non si capisce perché non viene sollevato il problema e non solo in Vigilanza.  Così come stanno le cose e in assoluta carenza di altre prospettive immediate, non varrebbe la pena votare la Agnes e rendere il Cda formalmente costituito secondo la Legge?

A proposito di presidenza Rai e della “volpe pugliese” oggi un articolo molto importante di Repubblica a firma Giovanna Vitale con il titolo “Nomine e conflitto d'interessi. Marano mette nei guai la Rai”. Leggere per credere.

Argomento n. 2: la riforma della Rai è come una molla: si allunga e si accorcia a seconda delle necessità, opportunità e convenienze. Dal che doveva essere “incardinata” subito, immediatamente dopo il 26 settembre, siamo invece a “carissimo Amico ti scrivo”. E non si riferisce solo alla maggioranza (manca la proposta di Fratelli d’Italia) ma anche all’opposizione che sul tema sembra avere idee poche, vecchie e confuse. Ieri Gasparri ha presentato la sua proposta di riforma che, per moti aspetti, merita di essere letta attentamente. Ma contiene, come abbiamo pure scritto, un punto in grado di scardinare il dibattito sulle 7 proposte che dormono nei cassetti dell’VIII Commissione Senato: sottrarre la nomina da AD e presidente dalla nomina governativa. Non è cosa da poco.

Argomento n. 3: oggi il Cda si riunisce per il “solito” pacchetto di nomine sempre sotto il segno della spartizione e della mancanza di criteri aperti e trasparenti, per non dire di nomi sui quali meglio stendere un velo di imbarazzante silenzio (chi sarebbe un certo soprannominato “er catena”???). Vale sempre il principio dove “tutti sanno fare tutto” ovvero l’un per l’altro/a sono in grado di svolgere qualsiasi attività, dal grande giornalismo d’inchiesta alla falegnameria, dalla sofisticata tecnologia alla finanza raffinata. Il solo criterio, il discrimine è e rimane lo stesso da decenni: la “quota” politica di appartenenza. Se non si scardina questo muro la Rai non andrà mai da nessuna parte. Guardate i nomi e leggete questo quadretto pubblicato da Domani con la firma di Lisa di Giuseppe: raccapricciante (vedi  https://www.editorialedomani.it/politica/italia/rai-palinsesti-invernali-tagli-lineari-programmi-sinistra-ostili-governance-zanchini-petrolio-fnb62cex ).

Argomento n. 4: i palinsesti Rai di questo periodo gridano vendetta. Fiorello nei giorni scorsi li ha fulminati: “sono quelli di 27 anni fa …”. A Villa Arzilla ogni sera brindano a prosecco e salamini. Non solo non c’è nulla di nuovo, non solo si mandano in onda repliche delle repliche e i meglio di Techedeche, ma quel poco di nuovo che si sono inventati naviga su livelli di ascolti da prefisso telefonico, trascinando verso il basso tutto il resto. La “malaeducazione televisiva” fa danni e sedimenta cultura. C’è un grande problema di numeri ma c’è anche un grande problema di contenuti, di qualità del prodotto offerto. Il baratro del “successo” facile, quello di "cuoricini cuoricini" ad ogni costo, è dietro l’angolo.

Argomento n. 5: la vendita/fusione di RaiWay si dovrà pur definire perché altrimenti i soldi per sostenere il Piano Industriale non ci sono. Certo è che su questo tema Rai (e la stessa Rai Way) non toccano palla. Il MoU con Ei Towers in discussione e in scadenza il 30 settembre non porterà da nessuna parte fintanto che il Governo non decide. E il governo non può e non vuole decidere in questo momento. Gli interessi in gioco sono tutti al di fuori della quotata e non ci sono ingegneri che possano dire “qualcosa”: non è affar loro. La partita la giocano i “finanziari” e chi altri è fortemente interessato all’operazione, segnatamente Mediaset. Punto, a capo.

Argomento n.6: Sanremo. La nuova partita è appena iniziata e non è detto per nulla che possa andare bene per Rai seppure è la sola candidata a gestire il prossimo Festival. Ora si dovrà trattare con il Comune e non sarà cosa facile: le condizioni poste dal Comune non sembrano trattabili con leggerezza che non potrà scendere oltre una soglia minima di riduzione rispetto a quanto richiesto perché altrimenti può saltare il banco. Se mai si dovessero ridurre le soglie in modo rilevante, chiunque si sentirebbe autorizzato a ricorrere.  Dolori all’orizzonte.

Argomento n. 7: a proposito di Sanremo, la Rai è stata multata per oltre 120 mila euro per pubblicità occulta avvenuta durante la recente conduzione di Amadeus. Chi paga? Chi è stato responsabile almeno per omessa vigilanza? Si profila un danno erariale ed è verosimile che la Corte dei Conti voglia vederci chiaro.

Argomento n. 8: è stato annunciato lo “Spin off” di Belve (complimenti all’Ufficio Stampa di Freemantle”) che avrà il titolo di “Belve Crime”. Come facile constatare: il “genere Cronaca nera” paga bene su tutte le tv e non solo da oggi. Meriterebbe una Direzione apposita o almeno un canale specializzato. La Rai cavalca l’onda e ci inzuppa il drammatico biscotto dove e come può su tutte le reti: da Vespa con i suoi plastici a Giletti con le sue “testimonianze esclusive” a Chi l’ha visto con le sue ricostruzioni senza tralasciare ogni altro spazio nei Tg, Gr e trasmissioni varie. Su questo fronte la concorrenza incalza e guai a perdere terreno. La sconfitta degli ascolti anche su queto terreno è dietro l’angolo.

Ne abbiamo ancora di argomenti in canna. Per oggi è sufficiente.

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