Certe volte Bloggorai ha la sensazione che ci sono alcune persone, solo alcune, alle quali se pure gli buchi le gomme della macchina, gli sfili la sedia
sotto il sedere o gli fai cadere addosso una tazzina di caffè rovente rimangono
del tutto indifferenti. Come se nulla fosse, fanno finta di nulla, si girano
dall’altra parte e cambiano argomento, si fanno scivolare tutto addosso. Ne parleremo
presto.
Ieri abbiamo pubblicato il tema della possibile illegittimità
dell’operato dell’attuale Cda Rai che ha suscitato notevole interesse: silenzio.
Nessuno, o quasi (vedi oggi articolo su La Notizia) di oggi ha battuto ciglio. Come non battono ciglio sulla mancanza di qualsivoglia
ipotesi/proposta di riforma che pure ci dovrebbe essere entro la fine di questo
mese con l’entrata in vigore del MFA. Nel frattempo, nota bene, oggi si
dibatterà della nuova proposta Gasparri che, come abbiamo pure scritto, non sarà
irrilevante. Come non battono ciglio sull’offerta editoriale sempre più
scadente (gli è sufficiente plaudire il Sanremo di “cuoricini cuoricini”) per
non dire della mancanza di un piano editoriale sull’informazione. Non battono
ciglio sul tema della prossima nomina del sostituto di Ciccotti come CTO che dovrà
governare la trattativa su Rai Way. Non battono ciglio sul tema del sostanziale
sostegno alla ludopatia con il gioco dei “pacchi” in prima serata su Rai Uno. Non
battono ciglio, infine, con il tema delle nomine che domani il Cda si appresta
a fare. Domani appunto, ancora una volta, si rinnova la drammatica liturgia
dello scambio politico e del principio secondo cui in Rai tutti sono buoni a fare
tutto.
Ne abbiamo già parlato ma è bene ribadire: come è
possibile che a dirigere l’Ufficio Stampa sia chiamata una persona che non ha
alcuna competenza ed esperienza specifica di questo settore dove, solitamente, si richiede
nel migliore dei casi essere dotati di una nutrita agenda telefonica e
conoscenza diretta e personale, da lungo tempo, dei tanti colleghi che si
occupano di Rai? Comunicare il Servizio Pubblico e dialogare con i giornalisti
non è un mestiere che si improvvisa e non è sufficiente essere stati vicedirettore
di un Tg per potersi improvvisare Capo Ufficio Stampa.
Bene, andiamo avanti e proseguiamo il ragionamento sulla presunta
illegittimità degli atti compiuti da questo Cda. Ovviamente, abbiamo cercato di
approfondire e poniamo allora alcuni quesiti.
· A) Se è vero, come oggi appare, che il presidente attuale
in carica, Marano, è stato scelto in base allo Statuto Rai e non alla Legge di rango
superiore, quale è il suo “valore”? Se, per ipotesi, la Vigilanza non riesce a
sbloccare la ratifica della Agnes, come si immagina di procedere? Lasciare tutto
com’è?
· B) Semmai uno dei possibili soggetti che abbiamo
elencato ieri si rivolgesse ad un Giudice, chi si assume il rischio - assolutamente
possibile - che si possano annullare tutti gli atti compiuti derivati da un Cda
che ha deliberato con un Ordine del giorno proposto da un Presidente indubbio di legittimità?
· C) Semmai questa ipotesi si potesse verificare (ribadiamo:
è del tutto possibile in punta di diritto): chi si assumerebbe l’onere, la
responsabilità di quanto accaduto? Lo stesso o il solo Marano o tutto il Cda
che ne è stato partecipe?
· D) Domanda “a priori”: perché i consiglieri, tutti,
hanno votato/accettato un presidente, seppure pro tempore, non nominato dalla
legge?
· E) Domanda “a posteriori”: al Cda partecipa il Collegio
Sindacale ed un magistrato in rappresentanza della Corte dei Conti. Possibile mai
che non gli sia sfiorato il dubbio?
Ripetiamo quanto abbiamo scritto ieri: “gli atti e
comportamenti assunti in tale situazione potrebbero essere a rischio di
illegittimità e quindi, di conseguenza, dichiarati nulli o, in subordine,
annullabili in quanto compiuti in evidente vizio di carenza di fonte giuridica”.
Questo il nodo centrale: non appare esserci fondamento giuridico in supporto alla
nomina del consigliere anziano. Punto.
Chiudiamo con una curiosità: ci sono molti che gongolano sul
“successo” di Belve su Rai Due sempre sostenuto in modo rilevante dai lanci
promozionali fatti da Dagospia. L’oggetto della “comunicazione” e della stessa
trasmissione, gira gira, è sempre lo stesso, un argomento che “piace” e
stuzzica molto: il sesso e pure con una tanticchia di trasgressione, e se poi
ci aggiungi qualche “sostanza” meglio ancora. Intendiamoci bene: si tratta pur sempre di un tema
di eterna attualità e che quindi merita grande attenzione e se poi si riesce a
trattarlo con “leggera ironia” va bene, benissimo. Ci torna a mente una battuta
fatta alla mensa di Viale Mazzini tanti anni addietro da un autorevole Capo
struttura che ha fatto storia: “Se potessimo mandasse in onda una specie di “Rai
porno” magari leggermente soft, il successo sarebbe assicurato”. Ecco,
forse, qualcuno ne ha tratto insegnamento.
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