mercoledì 4 giugno 2025

RAI: se mai qualche Giudice curioso volesse...

by Bloggorai ©

Certe volte Bloggorai ha la sensazione che ci sono alcune persone, solo alcune, alle quali se pure gli buchi le gomme della macchina, gli sfili la sedia sotto il sedere o gli fai cadere addosso una tazzina di caffè rovente rimangono del tutto indifferenti. Come se nulla fosse, fanno finta di nulla, si girano dall’altra parte e cambiano argomento, si fanno scivolare tutto addosso. Ne parleremo presto.

Ieri abbiamo pubblicato il tema della possibile illegittimità dell’operato dell’attuale Cda Rai che ha suscitato notevole interesse: silenzio. Nessuno, o quasi (vedi oggi articolo su La Notizia) di oggi ha battuto ciglio. Come non battono ciglio sulla mancanza di qualsivoglia ipotesi/proposta di riforma che pure ci dovrebbe essere entro la fine di questo mese con l’entrata in vigore del MFA. Nel frattempo, nota bene, oggi si dibatterà della nuova proposta Gasparri che, come abbiamo pure scritto, non sarà irrilevante. Come non battono ciglio sull’offerta editoriale sempre più scadente (gli è sufficiente plaudire il Sanremo di “cuoricini cuoricini”) per non dire della mancanza di un piano editoriale sull’informazione. Non battono ciglio sul tema della prossima nomina del sostituto di Ciccotti come CTO che dovrà governare la trattativa su Rai Way. Non battono ciglio sul tema del sostanziale sostegno alla ludopatia con il gioco dei “pacchi” in prima serata su Rai Uno. Non battono ciglio, infine, con il tema delle nomine che domani il Cda si appresta a fare. Domani appunto, ancora una volta, si rinnova la drammatica liturgia dello scambio politico e del principio secondo cui in Rai tutti sono buoni a fare tutto.

Ne abbiamo già parlato ma è bene ribadire: come è possibile che a dirigere l’Ufficio Stampa sia chiamata una persona che non ha alcuna competenza ed esperienza specifica di questo settore dove, solitamente, si richiede nel migliore dei casi essere dotati di una nutrita agenda telefonica e conoscenza diretta e personale, da lungo tempo, dei tanti colleghi che si occupano di Rai? Comunicare il Servizio Pubblico e dialogare con i giornalisti non è un mestiere che si improvvisa e non è sufficiente essere stati vicedirettore di un Tg per potersi improvvisare Capo Ufficio Stampa.

Bene, andiamo avanti e proseguiamo il ragionamento sulla presunta illegittimità degli atti compiuti da questo Cda. Ovviamente, abbiamo cercato di approfondire e poniamo allora alcuni quesiti.

·  A) Se è vero, come oggi appare, che il presidente attuale in carica, Marano, è stato scelto in base allo Statuto Rai e non alla Legge di rango superiore, quale è il suo “valore”? Se, per ipotesi, la Vigilanza non riesce a sbloccare la ratifica della Agnes, come si immagina di procedere? Lasciare tutto com’è?

·  B) Semmai uno dei possibili soggetti che abbiamo elencato ieri si rivolgesse ad un Giudice, chi si assume il rischio - assolutamente possibile - che si possano annullare tutti gli atti compiuti derivati da un Cda che ha deliberato con un Ordine del giorno proposto da un Presidente indubbio di legittimità?

·  C) Semmai questa ipotesi si potesse verificare (ribadiamo: è del tutto possibile in punta di diritto): chi si assumerebbe l’onere, la responsabilità di quanto accaduto? Lo stesso o il solo Marano o tutto il Cda che ne è stato partecipe?

· D) Domanda “a priori”: perché i consiglieri, tutti, hanno votato/accettato un presidente, seppure pro tempore, non nominato dalla legge?

·  E) Domanda “a posteriori”: al Cda partecipa il Collegio Sindacale ed un magistrato in rappresentanza della Corte dei Conti. Possibile mai che non gli sia sfiorato il dubbio?

Ripetiamo quanto abbiamo scritto ieri: “gli atti e comportamenti assunti in tale situazione potrebbero essere a rischio di illegittimità e quindi, di conseguenza, dichiarati nulli o, in subordine, annullabili in quanto compiuti in evidente vizio di carenza di fonte giuridica. Questo il nodo centrale: non appare esserci fondamento giuridico in supporto alla nomina del consigliere anziano. Punto.

Chiudiamo con una curiosità: ci sono molti che gongolano sul “successo” di Belve su Rai Due sempre sostenuto in modo rilevante dai lanci promozionali fatti da Dagospia. L’oggetto della “comunicazione” e della stessa trasmissione, gira gira, è sempre lo stesso, un argomento che “piace” e stuzzica molto: il sesso e pure con una tanticchia di trasgressione, e se poi ci aggiungi qualche “sostanza” meglio ancora. Intendiamoci bene: si tratta pur sempre di un tema di eterna attualità e che quindi merita grande attenzione e se poi si riesce a trattarlo con “leggera ironia” va bene, benissimo. Ci torna a mente una battuta fatta alla mensa di Viale Mazzini tanti anni addietro da un autorevole Capo struttura che ha fatto storia: “Se potessimo mandasse in onda una specie di “Rai porno” magari leggermente soft, il successo sarebbe assicurato”. Ecco, forse, qualcuno ne ha tratto insegnamento.

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