Cosa dovrebbe “fare”, quale dovrebbe essere il “ruolo” preminente
di un consigliere di amministrazione del Servizio Pubblico, sia esso
riconducibile alla maggioranza di governo che lo ha nominato, sia esso riconducibile
ai partiti di opposizione? Il Codice Civile è la norma primaria entro il quale si
devono leggere i principi generali che, ovviamente, non tengono conto di quelli
più marcatamente politici che pure sono una componente fondamentale di “questo”
Cda Rai.
Gli articoli del C.C. vanno dal 2380 al 2392: sommariamente
leggiamo che definiscono ruoli e competenze dei consiglieri di amministrazione in
termini di “La gestione dell'impresa spetta esclusivamente agli amministratori.
Essi compiono tutte le operazioni necessarie per l'attuazione dell'oggetto
sociale” e “Diligenza professionale: Gli amministratori devono adempiere ai
doveri ad essi imposti dalla legge e dallo statuto con la diligenza richiesta
dalla natura dell'incarico e dalle loro specifiche competenze”… “Responsabilità
solidale: Gli amministratori sono solidalmente responsabili verso la società
dei danni derivanti dall'inosservanza di tali doveri” e infine “Obbligo di
agire in modo informato: Ciascun amministratore può chiedere agli organi delegati
che in consiglio siano fornite informazioni relative alla gestione della
società”. Quest’ultimo punto meriterebbe una nota a parte: abbiamo bene a
memoria quando a Riccardo Laganà (mai tanto compianto per quanto ha sempre cercato di rendere aperto e trasparente il suo compito) che poneva sempre problemi
e domande e la risposta era sempre la stessa “faremo sapere” e poi non si
sapeva mai nulla.
Non ci addentriamo oltre nell’ambito giuridico, non siamo
competenti. Possiamo farlo invece nell’altro ambito. Ci risparmiamo considerazioni
sui consiglieri di maggioranza e sul consigliere eletto dai dipendenti. E allora
ci chiediamo.
Cosa ci stanno a fare i “consiglieri” di opposizione,
segnatamene Alessandro di Majo e Roberto Natale in termini "politici"? Come stanno esercitando il dovere
di “indirizzo strategico, vigilanza e controllo sulla gestione della società,
con particolare attenzione all'adempimento degli obblighi di servizio pubblico
(pluralismo, informazione, qualità dei programmi)”??? Come viene comunicato e percepito il loro
ruolo? Ricordate l’infelice esperienza della “società civile” in Cda Rai? In
modo specifico e particolare, visto poi come uno di loro – Natale - si è
espresso positivamente sul Contratto di Servizio, come viene valutata/misurata la sua applicazione
dettagliata dopo quasi due anni dalla sua approvazione (vedi i famigerati KPI,
tanto cari alla ex Presidente Soldi con cui Natale ha lavorato a fianco)?
Per proseguire ci dobbiamo attenere gli atti pubblici, ai
comunicati stampa e alle dichiarazioni rese in luogo pubblico ovvero gli
elementi che concorrono a definire la “percezione” del loro operato e quindi consentire
valutazioni seppure esterne. Per inciso, del consigliere di Majo le ultime
tracce sono solo “visive” ovvero apparizioni in eventi pubblici (Sanremo, conferenze
stampa etc) mentre non abbiamo trovata traccia di alcuna dichiarazione. Ma, visto
che pure in questo ambito ci potrebbero essere margini di opinabilità, poniamo
allora semplici domande:
Indirizzo strategico: dove e come si evince e si percepisce
la loro presenza/attività/contributo ad intervenire sui grandi temi di
indirizzo strategico dell’Azienda? Esempio: risorse economiche, Piano Industriale,
innovazione tecnologica (Rai Way), progetti editoriali sui programmi e,
segnatamente, sull’informazione (ristrutturazione e coordinamento testate
giornalistiche).
Vigilanza e controllo: dove e come si evince e si percepisce
il loro contributo/partecipazione sostanziale e formale sui processi interni all’azienda
relativi alle scelte di gestione (in primo luogo sull’organo al quale
appartengono (mancanza del presidente secondo i termini di Legge nonché nomina
di Marano a CRTV e Agnes all’EBU) criteri di scelta e nomina dei direttori (successore
di Ciccotti), assegnazioni di budget, dossier RaiWay, sospetti danni erariali
(chi paga la multa Ariston?).
Traduciamo questi interrogativi in attualità: cosa fanno e
come intervengono a proposito di quanto si legge su possibili tagli di importanti
programmi di informazione e giornalismo d'inchiesta (vedi Petrolio o Il Fattore Umano)? Cosa pensano
del sostegno alla ludopatia e al gioco d’azzardo di RaiUno e il suo gioco dei pacchi?
E dello straripante spazio dedicato alla cronaca nera (vedi Garlasco)? E non
hanno provato un filino di imbarazzo nel constatare che Belve è stata premiata
come trasmissione dell’anno del Servizio Pubblico? E come pensano di intervenire
sul tema dirompente del recente accordo Usigrai/Azienda sulla stabilizzazione
dei precari e svuotamento delle redazioni più “problematiche” come Report? Nonché
sarebbe interessante conoscere un pensiero su un tema piccolo ma dirimente: RaiNews24
e il suo costante 0,qualchecosa di ascolti?
Questa mattina ci viene in soccorso un articolo del Manifesto firmato Vincenzo Vita con un titolo un tantinello provocatorio “Contratti Rai. Errare è umano, ma perseverare è diabolico” dove il destinatario dell’articolo non è ben chiaro se è il Sindacato Usigrai o il consigliere di “opposizione” di area AVS. Leggiamo: “… una polemica forte e giustificata, che forse non può limitarsi alla critica al segretario del sindacato, cui probabilmente sono mancati suggerimenti e indirizzi alternativi o, magari, inascoltati…” e poi “Ci attendiamo una presa di posizione coerente delle anime libere e indipendenti…” e infine Vita conclude “… sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico”. Difficile dimenticare il ruolo rilevante e non casuale che lo stesso Natale ha svolto nel lontano passato nell’Usigrai (forse è lui che ha fatto mancare suggerimenti a Macheda?) e poi chi sarebbero le “anime libere e indipendenti” che Vita ha in mente? Please, se ha nomi da suggerire, ci farebbe piacere conoscerle.
Abbiamo una vaga, vaghissima sensazione, che ovviamente non
è solo frutto di incubi estivi notturni: magari ci sbagliamo ma ci sembra che il
tempo di questo Cda o per alcuni di essi potrebbe cambiare. A suo tempo l’Usigrai
ha chiesto le dimissioni ora ci potrebbero essere altri, oltre a Bloggorai, che
si associano.
ps: a proposito di “premi” per la migliore trasmissione di Servizio
Pubblico, ci è stata suggerita un’idea: facciamo un concorso alternativo che premia
solo programmi Rai di informazione e intrattenimento e vediamo cosa ne viene fuori.
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