“M’hanno rimasto solo …”
e non proseguiamo il resto della nota frase per carità di Patria e un residuo di affetto che ci lega a tanti di loro.
Tra pochi giorni Bloggorai festeggerà sette lunghi anni di pubblicazione
ininterrotta del Post giornaliero. I primi giorni di quel lontano giugno 2018
eravamo proprio “quattro amici al Bar” e, tra questi c’era Riccardo Laganà,
appena conosciuto alla vigilia della sua elezione. Pochi mesi dopo abbiamo dato vita ad una iniziativa di
confronto e dibattito sul “futuro del Servizio Pubblico” e l’abbiamo chiamata Visioni2030.
Vi hanno partecipato e aderito le menti migliori disponibili a quel momento: prestigiosi
Istituti di Ricerca, Fondazioni, sindacati, docenti universitari in cattedra
per concorso e altri semplicemente nominati (nota margine: non si è mai visto un loro allievo partecipare ad un incontro), ricercatori, autorevoli esperti di
tecnologie delle trasmissioni, giornalisti in attività e in pensione. L’iniziativa
è cresciuta ed è divenuta poi TvMediaWeb che è stata pure autorevolmente
ospitata in casa AgCom.
Ci siamo fermati con il Covid e, da allora, ci sono stati solo sporadici e inconcludenti tentativi di rimettere in piedi “qualcosa” che, di fatto, non c’era più. Non solo non c’era più il “qualcosa” ma non c’è più “qualcuno”. Ci siamo voltati e alle spalle abbiamo trovato il Deserto dei Tartari. La “politica” una certa “politica” in primo luogo ha sostanzialmente abdicato ad interessarsi di “futuro” del Servizio Pubblico (vedi mancata riforma) e lasciato praterie spianate alla “destra” di Governo mentre tanti, forse tutti, sono svaniti, si sono ritirati, intanati, appisolati, muti e pensionati più di quanto già non lo sono per natura e cultura.
Molti tra loro “Ci hanno rimasti soli …”
pure quando abbiamo provato a ricorrere contro l’Avviso per la nomina dei consiglieri
Rai che, a nostro giudizio, ha perso anche perché nessuno lo ha sostenuto quanto
necessitava mentre altri tramavano sottotraccia.
Ecco allora come si spiega l’indignazione del giorno dopo contro "tele Meloni" come se fosse caduta dall'albero del pero. Quello deciso dal
Cda di ieri era tutto era già scritto e previsto da tempo.
Allora, teniamo il punto. Ieri repubblica titola “Marano
mette nei guai la Rai” dove si evidenzia il possibile conflitto di
interesse del presidente non presidente con il doppio incarico con Milano Cortina.
Il cda di ieri emette un comunicato dove, in buona sostanza, Marano se la canta
e sa la suona a suo piacimento sostenendo che l’organo di controllo interno Rai
non ha evidenziato irregolarità e si richiamano appunto alle “norme statutarie
e civilistiche". Si può prendere in giro qualcuno qualche volta ma non tutti
sempre. Anzitutto viene richiamatolo Statuto Rai e il Codice civile quando è
ben noto a tutti che il testo legislativo di riferimento fondamentale è il
TUSMA, ovvero Legge speciale di rango superiore. Questo vale sia per la questione relativa al possibile
conflitto di interesse ma, ancora di più per quella che ha sollevato Bloggorai
con il tema della possibile illegittimità degli atti compiuti dal Cda Rai in
carenza legislativa relativa alla nomina di un presidente pro tempore in attesa
della convalida della Vigilanza della presidente indicata dal Governo, Simona
Agnes. Inoltre, ancora nel merito della questione del conflitto di interesse, a
Via Asiago ieri hanno posto il problema e se lo sono risolto tutto in casa
quando invece la soluzione la dovrebbero trovare le autorità competenti, terze e
indipendenti rispetto alla stessa Rai che non può autoassolversi da sola e
basta scegliere quale. Oggi Repubblica torna alla carica: “Intervenga l’ANAC”
ma, volendo, si può interessare l’AGCM, l’AgCom e financo la Corte di Conti per
i possibili profili di danno erariale. Basta scegliere e decidere da che
parte attaccare. A Milano è stato depositato un esposto: necessario seguirlo.
E qui torniamo al “M’hanno rimasto solo” ovvero non c’è nessuno che si prende la briga di attaccare frontalmente questo problema e non solo questo. Ieri abbiamo letto solo dichiarazioni sacrosante e doverose ma a scoppio ritardato e solo relative alla rimozione di Simona Sala da RadioDue. Abbiamo solo letto che in Cda i consiglieri Natale di Majo hanno chiesto a Marano di “mettere tutto nero su bianco”. Un un po' pochino, pochino pochino ... ai limiti del nulla e tant’è che Marano ha avuto buon gioco e sostenere "se me lo dice l’Anticorruzione Rai, sono a posto". Nota margine: il consigliere Di Pietro si è astenuto.
Per tutto il resto che non è poco silenzio, muti. Non abbiamo letto
una riga sulla possibile illegittimità degli atti compiuti da questo presidente/nonpresidente.
Dentro la Rai ci sono molti avvocati, esperti, ed uno di loro, sottovoce, ci ha
confermato: “Il tema sollevato da Bloggorai è fondato ma se non lo sollevano
per primi i consiglieri chi altri potrebbe farlo?”. Tanti, sono tanti
coloro che potrebbero e dovrebbero farlo compresa la “Signora casalinga di Voghera”
e un “Signor Mario Rossi” qualunque in regola con il canone Rai. Ci sarà un Giudice
a Berlino pure per questo?
Chiudiamo sul tema riforma che tutti vorrebbero fare e
nessuno se ne prende la briga di portarla avanti. Ieri abbiamo scritto della proposta
Gasparri meritevole di attenzione che però ha un grave limite: non sembra in
sintonia con i suoi colleghi di Governo. Da Fratelli d’Italia non si avvertono
segnali di alcun tipo e la Lega, per bocca di Salvini, ha steso un velo di cemento
armato sull’argomento “Non ne sono nulla. Non so di che cosa stiamo
parlando. E non mi sembra una priorità onestamente". Ci crediamo bene:
alla Lega Marano Presidente Rai sta bene dove sta e dove potrebbe rimanere per
molto tempo ancora se nessuno batte ciglio. Ci viene il dubbio che forse non solo
alla Lega questo stallo vada bene così. Leggiamo sempre su Repubblica di oggi che
per Carotenuto (capogruppo in Vigilanza M5S) Marano è l’ultimo dei problemi. Chissà
quale sarebbe il primo, il secondo e il terzo.
bloggorai@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento