lunedì 9 giugno 2025

La "vecchia" Rai e la "giovane" destra

by Bloggorai ©

Correva l’anno 2023, mese ottavo, giorno 2. Alle prime luci del mattino, caldo e assolato, si legge su Repubblica un articolo che ha fatto saltare sulla sedia più d’uno. Titolava il pezzo di Giovanna Vitale (una che solitamente la sa lunga): “La riforma Rai targata Pd: “Serve il modello Bbc per fermare la lottizzazione. Stop alle nomine di partito e cda nominato da una Fondazione nella proposta di legge”. Quella stessa mattina, per singolar combinazione,  era prevista una conferenza stampa di PD, M5S e AVS dove venne annunciato il tema della battaglia prossima ventura: “Prima la riforma e poi le nomine” e sappiamo poi come è andata a finire: nessuna riforma e in Rai fatte tutte le nomine possibili targate “destra destra”. 

Nota a margine: un velo pietoso sul tema "fondazione".

Ne abbiamo scritto a lungo a suo tempo e vale la pena riassumere. Leggendo la “notizia” ci siamo incuriositi ed abbiamo chiesto subito e chi di competenza (il livello più alto del PD) che, piuttosto infastidito, ci ha risposto “Non ne so nulla, chiedi alla Vitale”. Bene. Abbiamo poi scoperto che l’articolo si riferiva ad una proposta conservata in naftalina dove tutt’ora riposa al fresco del cassetto dell’VIII Commissione Senato. Ovvero: nulla di nuovo e ancora ci chiediamo perché quell’articolo di quel giorno. Okkkkk, grazie, messaggio ricevuto. Andiamo avanti.

Allora, succede che nei giorni scorsi, sempre la Vitale, va a scoprire un tema che, confessiamo, pure Bloggorai aveva quasi dimenticato: il possibile conflitto di interessi che riguarda il Presidente/non presidente Antonio Marano (Lega) sul tema Olimpiadi Milano Cortina. La fonte della notizia è Milano e si riferisce ad un esposto presentato da un ex vice sindaco. Si tratta di un tema urticante e tant’è che il Cda Rai si vede costretto a autoassolversi con un Comunicato Stampa.

Siamo sempre stati convinti che nulla avviene mai per caso e che tutto segue un suo “ordine”, una sua logica. Ecco allora che ci chiediamo quale trama si cela in questo quarto di stagione dove, giust’appunto, succede che Gasparri (Forza Italia), presenta una proposta di riforma Rai e poche ore dopo Salvini (Lega) la liquida con un “non è una priorità”. Trame e complotti che si infittiscono allo stato puro dove però in questo caso, il tema non sembra tanto essere Marano/Rai ma piuttosto Marano/Cortina.

Tutti i punti si connettono tra loro e un disegno emerge: la partita centrale sul futuro prossimo della Rai la giocano sostanzialmente i due “poli” interni alla maggioranza: Lega e Forza Italia. Ci sono loro che si scontrano sul tema presidenza, ci sono loro che si scontrano sul tema canone e pubblicità, ci sono loro che si scontrano sulla riforma della Rai (nb: FdI ancora non ha presentato una sua proposta) e ci sono sempre loro nella trama occulta sul futuro di Rai Way. Il resto del “mondo” è in finestra a guardare.

Tutti, salvo qualcuno che ieri era lo spunto del pezzo che poi non abbiamo scritto su “pentiti” e “imperterriti”. Sul Fatto Quotidiano Giovani Valentini ha ricordato un tema ed un personaggio sempre di grande attualità: i rapporti Rai/Mediaset e Gianni Letta il grande vecchio (90 anni) che ancora trama e complotta su tutto il tramabile e complottabile. Del resto, ricorda Valentini, è lo stesso Letta che compare nelle liste della P2 già dal 1977 e che oggi sembra brigare e bragare per portare Simona Agnes alla presidenza Rai. E, curiosamente, tre le nostre “chiacchere” informali di questo periodo, chi ti rispunta fuori come “candidabile” in alternativa alla Agnes qualora dovesse andare male? Un certo Giovanni Minoli (80 anni) che già, 24 settembre 2024, dichiarò ad Antonella Baccaro sul Corriere che “ … per il Cda Rai sono ancora disponibile ...”. Per quanto ci hanno autorevolmente riferito, fu proprio lui l’oggetto del tappo saltato quel famoso pomeriggio del 26 settembre quando, sembra proprio dall’interno del PD, venne suggerito il suo nome come presidente Rai e la Schlein, a quel punto, si tirò indietro lasciando 5S e AVS con i loro “cerini” in mano, di Majo e Natale.

Ci dicono: “Bloggorai, stai tranquillo, sereno, e goditi un buon bicchiere di Sagrantino di Montefalco. Qui è tutto un mercato. Tutto è merce che si compra e si vende al miglior offerente”.  

Bah … abbiamo tirato fuori dal mucchio selvaggio dei libri impolveriti e dimenticati un prezioso volumetto dal titolo “Il cavallo impazzito” scritto da Franco Cardini, già consigliere Rai di “area” destra, e Giancarlo Riccio, giornalista del Messaggero, datato 1995. Rileggendo quelle pagine sembra che il tempo si sia fermato, cristallizzato a 30 anni addietro. Erano gli anni della Moratti presidente e Minicuci DG con il Governo Berlusconi (e poi qualcuno si stupisce di "tele Meloni"). Da rileggere attentamente quanto scrive Cardini (pag.37): “…la Rai, pur essendo una bella Azienda ha molti difetti. Uno soprattutto, l’essere stata da molti lustri campo di battaglia a fattoria di sfruttamento delle varie forze politiche. In altre parole, è quasi impossibile trovare un dirigente, per quanto bravo e onesto, che non sia o non sia stato legato ad una forza politica…La Lega non ha personaggi radiotelevisivi influenti… d’altra parte c’è il movimento di graduale, impercettibile avvicinarsi ad An (ex FdI) di una quantità di dirigenti che fino a ieri militavano in formazioni politiche disegno molto lontano da quello”.

È tutto già scritto, è tutto già noto e nessuno si inventa più nulla.

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