Nella palude dell’incertezza, della confusione e del disordine succede che alcuni godono e traggono profitto. Altri, semplicemente, o sono muti o si astengono.
La Rai sta attraversando, appunto, un momento di grande confusione
normativa per almeno due grandi buoni motivi: tra poco sarà un anno che il Cda
è senza presidente nel pieno delle sue funzioni come la Legge dispone e tra poco
entrerà in vigore il MFA che impone la govenance dell’Azienda pubblica con nuove
regole.
Allora, anzitutto tra due giorni il Cda potrebbe fare un nuovo
pacchetto di nomine (vi abbiamo parlato della Direzione Comunicazione e dell’Ufficio
Stampa dove sembra che potrebbero essere nominati Fabrizio Casinelli e Incoronata
Boccia).
Allora, poniamo il caso che un Parlamentare (uno a caso) volesse
chiarire e sapere se questo Cda ha agito e può continuare ad agire legittimamente,
poniamo il caso che un Consigliere di amministrazione (uno a caso) volesse ritenersi
al sicuro di agire secondo la Legge, poniamo il caso che un Segretario di un sindacato
(uno a caso) che rappresenta i lavoratori Rai volesse agire in tutela dei
propri iscritti, poniamo il caso che un’Associazione di Consumatori volesse interessarsi
al problema, poniamo il caso, infine, che una “casalinga di Voghera” (una a
caso) o un Mario Rossi (uno a caso) in regola con il pagamento del canone
volessero agire in tutela del propri legittimo interesse a verificare la
legittimità degli atti compiuti dall’Ente Pubblico Rai.
Tutti costoro o solo uno di essi avrebbero un’autostrada spianata per ricorrere ad un Giudice e chiedere di verificare la legittimità degli atti compiuti da questo Cda.
I motivi del ricorso sono facilmente comprensibili e sono così riassumibili: Simona Agnes è stata indicata dal Governo e nominata dal Cda come Presidente che però non può assumere pienamente i poteri in carenza della ratifica da parte della Vigilanza. Dunque, un “non” presidente. Ecco allora che è stato utilizzato l’Art. 22, comma tre, dello statuto sociale della Rai in base al quale, in caso di assenza impedimento o vacanza di carica le funzioni del presidente vengono esercitate dal consigliere più anziano di età, in questo caso Antonio Marano. Ma, a ben vedere, intervengono su questa materia due disposizioni legislative di rango superiore allo Statuto Rai: il Codice Civile (art. 2328) e La legge speciale sulla Rai (TUSMA) che non prevede affatto una normativa sui poteri di sostituzione del presidente in caso di sua assenza in impedimento o vacanza dalla carica, se non quando una volta già divenuta efficace la nomina, successivamente alla ratifica della Vigilanza, il presidente stesso sia assente sia in stato di impedimento o abbia dato le dimissioni.
Quest’ultimo passaggio implica, giocoforza, che non si prevede
affatto che il consigliere più anziano di età eserciti i poteri sostitutivi in
attesa della nomina di un nuovo presidente. In sintesi: si può sostituire un
presidente formalmente indicato dal Governo in base alla Legge e sostanzialmente nominato dallo stesso Cda in
attesa dei requisito di efficacia? Mettendo un paletto alle disposizioni in vigore
e in carenza di una norma specifica in grado di intervenire sul punto, se ne
deduce che un presidente nominato ma non efficace non può essere sostituito
mancando del tutto i relativi meccanismi di sostituzione che la Legge stessa
deve indicare.
In sostanza gli atti compiuti dal Presidente sostituto e dal
Cda da lui presieduto potrebbero dar luogo ad evidente situazione di necessaria
verifica di legittimità formale e sostanziale: gli atti e comportamenti assunti
in tale situazione potrebbero essere a rischio di illegittimità e quindi, di conseguenza,
dichiarati nulli o, in subordine, annullabili in quanto compiuti in evidente vizio
di carenza di fonte giuridica.
Si aggiunga, inoltre, che in questo contesto sono avvenuti
due fatti ancora non del tutto chiariti pure loro nella natura giuridica. Il primo
è avvenuto con la nomina della Agnes al Board dell’EBU dove per prassi, siedono
i rappresentanti dei Broadcaster europei nel pieno delle loro funzioni e la Agnes,
ad ora, non lo è. Il secondo è stato con la nomina di Marano come Presidente di
Confindustria Radio Tv, anch’esso ad ora solo “consigliere semplice” facente
funzioni ovvero a termine.
Sul secondo punto di grande confusione normativa, la riforma
Rai, ce ne occuperemo ancora in seguito.
Per quanto questo primo punto, la possibile illegittimità dell’operato
di questo Cda, Bloggorai suggerisce di farci un pensierino prima di andare
avanti e magati, un giorno, trovarsi di fronte ad un Magistrato che vuole
vederci chiaro. E, tanto per tonare di passaggio al secondo punto, il MFA,
forse qualcuno dovrebbe ricordare che le nomine dovrebbero essere fate
applicando criteri aperti, trasparenti e non discriminatori e, magari, potrebbero
valere anche per le nomine interne.
Rimanete sintonizzati, c’è altro di dire e forse in giornata
un secondo post.
bloggorai@gmail.com
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