La seconda da leggere stamattina: Mario Ajello sul Messaggero (ripreso da Dagospia): si racconta dell’incontro tra Giuseppe Conte e i parlamentari 5S e si legge “A proposito di tivvù, serpeggia la preoccupazione tra le file dei grillini riuniti: Conte non può farci perdere in un colpo solo la direzione del Tg1 e quella di Rai3. Ma glielo ha detto a Fuortes, nel pranzo dell'altro giorno, che faremo le barricate a Saxa Rubra?”. Tutto molto chiaro, e non da ora. In questo contesto tutto è molto comprensibile e accessibile: la politica non molla l’osso su Viale Mazzini e per certo quest’osso non viene spolpato durante le festicciole di Bettini&Co. Tutto il resto è fuffa.
Non è fuffa invece la prima tra le emergenze Rai: le risorse economiche. Ieri, per quanto ci risulta, in Cda si è parlato dei mancati introiti derivanti dalla contrazione degli spazi pubblicitari a seguito dell’approvazione del DL 288: ballano esattamente 60 milioni. Come se non bastasse, stamattina si possono leggere su Italia Oggi una sintesi degli ultimi dati sulla raccolta pubblicitaria dei mesi scorsi dove si evidenzia che Mediaset raccoglie il 54% del mercato con oltre 1,4mld (+22%) mentre Rai ne ha raccolti 563 mln (+32%) grazie agli europei di calcio e alle olimpiadi e controlla il 21% del mercato.
Da segnalare, infine, un’intervista al senatore Airola (M5S) componente della Vigilanza pubblicata su Key4Biz: “Autorità inefficace e inefficiente sui grandi temi in agenda”. Già, l’AgCom, ce ne eravamo scordati.
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