Questa mattina va in scena l’America. Da domenica scorsa, oltre che alla canzonetta “Che fretta c’era .. maledetta primavera …” della quale abbiamo scritto a lungo, ci è tornata in mente la saga del Vietnam e, ca va sans dire, Apocalypse Now e la Cavalcata delle Valchirie che introduce la scena poco prima del bombardamento, il mitico colonnello Bill Kolgore appena sceso dall’elicottero con la sua frase lapidaria: “Lo senti l’odore figliolo .. non c’è nient’altro al mondo che odora così … mi piace l’odore del napalm alla mattina .. una volta una collina la bombardammo per dodici ore e finita l’azione andai li sopra e non ci trovai più nessuno ..”.
Tropo facile l’accostamento con la Rai. Ma oggi proponiamo un passo avanti con un ‘altro grande film uscito poco dopo la fine della guerra in Vietnam: L’amico americano Wim Wenders con Bruno Ganz e Denis Hopper. C’è una scena che merita di essere ricordata: l’inseguimento nella metropolitana di Parigi tanto imbarazzante quanto surreale ai limiti del grottesco. Ecco, tutto questo, in un certo senso, ci ricorda appunto l’Azienda che rincorre affannosamente il mondo che la circonda senza speranza di poterlo riagguantare mentre qualcuno la spianerebbe volentieri con il Napalm.
In questi giorni c’è grande dibattito su gli “amici americani” pronti a correre in soccorso di TIM con il suo capo, non a caso il generale Petraeus general manager della KKR e sodale dell’AD del colosso della telefonia nazionale. Merita la lettura l’articolo di Repubblica di oggi a firma Francesco Manacorda con il titolo “E lo scacchista Gubitosi prova a restare in partita con la cavalleria americana”. Già, lo scacchista amico di amici americani se ne intende a tal punto che finanche domenica pomeriggio, leggiamo sempre su questo articolo, ha provato a proporre due advisor di provata fede: “… Merryll Linch e Goldman Sachs ovvero due tra le principali banche di affari del mondo ..”. Tra questi poi e gli interessi nazionali ce ne corre.
Allora: un passo indietro. Ieri abbiamo riportato sullo Speciale alcuni dati sul “pezzo” di Rai che interessa l’informazione e, uno in particolare ci ha colpito. Rai News ha circa 240 giornalisti e il Tg1 ne ha 144. Chissà per quale dannato motivo questo fatto non suscita attenzione. Chissà per quale dannato motivo dopo che in Vigilanza Rai l’AD Fuortes aveva ripetuto tre volte che “…ovvio .. prima il piano e poi le nomine” nessuno ora se ne ricorda. Salvo che oggi, alle 13,30, sempre in Vigilanza, ci possa essere qualche parlamentare che se ne ricorda. Chissà.
Passi in avanti per oggi non ce ne sono. Magari se dopo la Vigilanza ci fosse qualcosa di interessante vi terremo aggiornati.
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