giovedì 25 luglio 2024

RAI: parliamo di sesso, sangue e soldi (s minuscola e maiuscola)


Nel dove e nel quando delle sere di mezza estate ci si arrovella su cosa vedere in tv spaparanzati sul divano. La formula magica che tira sempre come un treno è semplice: sesso, sangue e soldi (con la s minuscola). Questi tre elementi, variamente combinati tra loro, in genere sono la chiave per il successo di una narrazione cinematografica o televisiva. Alcuni aggiungono anche la s di “sogno”: alimentare la sua visione non fa male a nessuno. Non si sbaglia quasi mai: ogni emittente, ogni broadcasters propone la sua formula segreta e l’una per l’altra, generalmente, funzionano tutte. La cronaca nera, ancor più se nerissima, non perde un colpo sia sotto forma di fiction sia sotto forma di realtà e non si capisce mai bene dove inizia l’una e termina l’altra e viceversa. La RAI non ne è esente: vedi il “gioco” laddove la sua trasmissione di punta su RAI Uno, i pacchi, è la perfetta sintesi e rappresentazione del gioco monetizzato nella sua forma peggiore. Un discorso  a parte meritano alcuni “programmi giornalistici d’inchiesta” ora di grande successo su Netflix: documentari su grandi fatti di cronaca nera nazionale (la strage di Erba, il caso di Yara Gambirasio) peraltro scopiazzate reciprocamente da altre trasmissioni.

Allora è successo che ieri la RAI ha deciso di rinviare l’annunciato programma di Alberto Angela perché ad altro rischio di soccombenza di ascolti con la concorrenza di Temptation Island di Mediaset, un capolavoro di corna, tradimenti e soft porno, quel tanto che basta a solleticare piccoli bollori estivi e produrre grandi ascolti che viaggiamo introno al 30% di share in piena calura. Tornando a Soldi con la S maiuscola, non più tardi di qualche mese addietro, dicembre 2023, la stessa da poco dimessa, leggiamo quanto scritto  da Prima “Soldi ha ribadito la sua convinzione di non utilizzare lo share come metro di valutazione. “Non possiamo continuare a credere nella sua centralità”. Profeta inascoltata e si capisce allora perché, tra i tanti motivi personale i professionali, si è dimessa. Va beh … tant’è ... 

Nel frattempo, però, il Servizio Pubblico non vuole essere da meno: in arrivo "Se mi lasci non vale" condotta da Luca Barbareschi , le versione fatta in casa RAI di Temptation Island.

Per rimanere a Soldi, con la S maiuscola che si è appena dimessa, abbiamo cercato di approfondire quanto abbiamo scritto ieri e, in particolare, cosa bolle nella pentola di Viale Mazzini. Tante domande, nessuna risposta: il buio più totale, sconcerto e confusione. Chi sa tace e chi non sa tace lo  stesso. Silenzio imbarazzo e omertoso. Non c'è nulla da dire, solo attendere. Tutti tornati sui bastioni di Fortezza Bastiani a scrutare il deserto dei Tartari. Anche i giornali hanno già metabolizzato la notizia e oggi non ne parla nessuno. La cosa curiosa è che non si sono letti commenti da parte dell’opposizione ma solo dal presidente del Senato la Russa.

Per rimanere ancora sul tema soldi (con la s minuscola) ieri solo il Sole 24 Ore a firma Andrea Biondi ha riportato la notizia della multa di 200 mila euro a RAI per pubblicità occulta allo scorso Sanremo. Oggi la notizia è ripresa da tutti giornali. Ma ieri AgCom ha emesso due comunicati: il primo si riferisce ala sanzione per le scarpe (“Nel determinare la sanzione l’Autorità ha tenuto conto della reiterazione della condotta da parte della RAI, già sanzionata per episodi di pubblicità occulta nel corso della passata edizione del Festival di Sanremo”) e il secondo per il disservizio sul televoto di Sanremo “ … l’Autorità ha ritenuto di richiamare la RAI a una revisione del Capitolato tecnico della piattaforma del Televoto, con riferimento alla capacità di elaborazione di più elevati flussi di voti mediante SMS, in modo da prevenire futuri analoghi disservizi”. Anche Sanremo, tutto sommato, è pur sempre un gioco.

Tanto per stare tranquilli, per la prossima edizione del Festival è stato previsto uno spostamento del calendario  per dare spazio al “gioco” del calcio Coppa Italia, in onda su Mediaset. Pier Silvio protesta e non sa con chi prendersela. In attesa del prossimo Cda di Viale Mazzini, magari in futuro potrebbe andare meglio.

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