martedì 16 luglio 2024

La Volpe e la RAI


 In quel momento apparve la volpe.

“Buon giorno”, disse la volpe.
“Buon giorno”, rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.

” Che cosa vuol dire addomesticare?”
” E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…”
” Creare dei legami?”
” Certo”, disse la volpe. ” Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.”

” Non si conoscono che le cose che si addomesticano”, disse la volpe.” gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!”

” Che bisogna fare?” domandò il piccolo principe.

” Bisogna essere molto pazienti”, rispose la volpe. ” In principio tu ti sederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino….”

Così il piccolo principe addomesticò la volpe.

 “Addio”, disse.

“Addio”, disse la volpe.

“Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.

(A.D.S.E. – Il Piccolo Principe)

Come al solito, letti i giornali del mattino e scambiata qualche battuta con i soliti quattro sfaccendati nottambuli incalliti cerchiamo di riannodare qualche filo. Quale metafora più meravigliosa si potrebbe usare per sintetizzare quanto avviene in questi giorni dentro e fuori la RAI. Si palesa un mondo di parole dette  e non dette, intese ma non scritte, lette ma non riferite, malintesi, sotterfugi e silenzi in un calderone ribollente di trame e complotti, accordi veri o presunti, congiure e cospirazioni tra l’uno contro l’altro armato.

Ma “l’essenziale rimane invisibile agli occhi”. Nulla è dato sapere con certezza e nulla è dimostrabile oltre ogni ragionevole dubbio. Chi vuole tutelare e chi vuole distruggere la RAI? Tutti nella prima parte e nessuno nella seconda, ovviamente. Chi si azzarderebbe a sostenere che è sua ferma intenzione indebolire, azzoppare, limitare o sottrarre forza al Servizio Pubblico? La gogna sarebbe perpetua. Viceversa, tutti si affannano a ripetere in coro almeno una litania: “fuori i partiti dalla RAI” e così, con quattro soldi, cercano di cavarsela per salvare il salvabile. Peccato poi dover constatare imbarazzanti silenzi.

Cosa è dunque essenziale che rimane invisibile agli occhi? E cosa il contrario, ovvero cosa si vede più chiaramente emergere? I cosiddetti “problemi” sono arcinoti quanto ormai “banali” nell’elencarli ma eppure rimangono invisibili agli occhi. Il canone? Silenzio. La transizione al DVB-T2 che avverrà già dalla prossima fine del mese di agosto? Silenzio. La s/vendita di un pezzo di RAI Way? Silenzio. Il progressivo calo dei telespettatori? Silenzio. La minacciata riduzione della quota pubblicità? Silenzio. Il nuovo Piano Industriale che non si sa su quali risorse potrà contare? Silenzio.  Il complesso dell’offerta informativa RAI? Silenzio.

Al contrario, emerge il fosco, la nebbia e il sotterfugio mentre si defila all’orizzonte un termine brutale, arrogante quanto fatuo e confuso: “accordo”. Oggi non ne parla nessuno. Ieri il Presidente del Senato La Russa ha detto chiaro e tondo : “Non abbiamo affrontato questo tema” ovvero … “L’essenziale è invisibile agli occhi”.

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