Ont le pire
destin,
Et Rose, elle a
vécu ce que vivent les roses
L’espace d’un matin.
Oggi ce la caviamo con brevi osservazioni, purtroppo. E’ durata poco l’attenzione sulle dichiarazioni di Fuortes in Vigilanza Rai dei giorni scorsi. Già stamattina non c’è più traccia sulla stampa e il solo commento positivo è stato di chi ha sostenuto che le “modeste proposte” fossero “condivisibili”, senza però spendere una riga per spiegare come e perché.
A dirla tutta, l’AD ha fatto bene a riproporre un tema ormai noto a tutti da tempo: la Rai è in sofferenza sul fronte anzitutto delle risorse economiche, dei prodotti, della presenza e competizione sul mercato, dell’innovazione tecnologica. Il quadro riproposto dal vertice di Viale Mazzini è sconfortante e, ribadiamo, noto a tutti da tempo. Come se ne può uscire, oltre alle improbabili e impercorribili “modeste proposte”? In vari modi, ma con una condizione preliminare ineludibile: quale che siano gli strumenti che si possono/vogliono adoperare debbono essere parte di un progetto, di una visione, di un ‘idea, di un programma. Questa è la debolezza strutturale e culturale di Fuortes, del suo staff ma anzitutto di chi gli ha affidato un mandato che somiglia molto a quello del Generale Figliolo: “Vai Carlo, gestisci l’emergenza RAI, tappa qualche buco, poi si vedrà e che Dio ce la mandi buona” con la differenza che il soldato aveva a disposizione un vaccino mentre per la Rai non sembra esserci nulla. Almeno finora, non si sono tracce di segnali in grado di proporre nulla che non sia un “aggiustamento” ovvero un adeguamento del precedente Piano industriale 2018-21 (sono previste anticipazioni per il prossimo 27 ottobre). Un pò poco, ai limiti del nulla.
C’è una frase che ricorre spesso sottovoce e che pochi hanno il coraggio e la voglia di dire in pubblico: “la Rai potrebbe finire come l’Alitalia”. Se andate a riavvolgere il film sulla storia di queste due aziende trovate molti tratti comuni ed è sotto gli occhi di tutti, proprio in questi giorni, come è andata a finire per la compagnia di bandiera. Quale può essere la differenza con la Rai? Quasi nessuna: non può essere sostenuta con ulteriori finanziamenti pubblici (aumento del canone) e non può trovare sbocchi su un mercato che si allontana sempre più (nuovi prodotti e pubblicità). Torniamo a Fuortes in Vigilanza e a quanto già detto da chi lo ha preceduto: in queste condizioni l’Azienda, bene che vada, può tappare qualche buco, fare qualche risparmio ma nulla di più.
Per il futuro … si vedrà … e che Dio ce la mandi buona!
bloggorai@gmail.com
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